Recensioni per
Call Me Maybe.
di ParalyzedArtwork

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/08/12, ore 21:50

' il cui profumo è asfissiante' Quindi è puzza. Se un profumo è troppo intenso al massimo è opprimente, asfissiante indica una sensazione di disagio dovuta alla mancanza di respiro, ma ha perlopiù connotazione negativa legata a un cattivo odore.

'fremendo del suo arrivo' fremendo per il suo arrivo.

'ma adesso adeso' refuso.

'una voce tuonò' con una potenza del genere, mi meraviglia che non abbia svegliato tutto il vicinato.

'Inziava ad arcquare' ?!?!

'furoi volevi slatarmi' Ma che... stai litigando con la tastiera?

'AHAHAHAHHAHAHAHA' Non siamo in un fumetto.

'Adesso, era quasi, sorpa di me. La ringhiera di casa mia è abbastanza bassa e con un po' si sporgenza si può cadere facilmente. Io ero lì addosso e lei mi era sopra. "Ricordo quando sei venuta qui. Quegli occhi smeraldo, lontano. Nel silenzio solo il rumore dei tuoi passi, lo ricordo. Avevo paura tremavo, mi guardavo intorno. Rientrai in casa, chiusi la finestra a chiave e controllavo dalla serranda cosa stesse succedendo. Spostavo la tenda e vedevo quegli occhi davanti al portone e che mi cercavano, che piano piano entravano. Avevo chiuso la tenda ed anche la porta della camera. Ma eri già lì quando l'avevo capito. Eri entrata, Tremavo, tu da quella notte avevi iniziato il tuo piccolo rituale. Prendermi spogliarmi ed abbusare del mio corpo. Aevvo graffi e lividi da pertutto. Ogni notte era un ansia. Poi capii che tu arrivavi da me ogni notte di luna piena. Eri il mio incubo. Ogni notte mi nascondevo nel mio angoletto, l'angoletto della mia camera, al buio. Mordendomi il labbro che intanto perdeva sangue e sangue. Tu arrivavai, mi toglievi la maglia mi graffiavi il petto, mi acacrezzavi, mi squarciavi il volto con le unghie. Mi legavi al letto e i torturavi nei modi peggiori dei mondi. Ed inatnto fisavi il mio volto pieno di paura" Adesos le lacirme man mano che io stesso mi stavo spiengendo oltre la ringhiera mi stavano soffocando "Ero diventato pazzo. Tutti credevano che fossi io la causa del mio male. None ra vero. LORO tutti loro che avavo mi avevano ricnhiuso, e tu c'eri, ogn notte. C'eri tutte le notti. Ma venivi solo quella notte. A lacerare il mio corpo, ad abusarne ancora. Ed ancora. Lo scorso mese avevi smesso. Per farmi uscire e continuare ben bene ciò che facevi." Ero al limiti non riusivo più a pensare a nulla. La stavo aspettando con ansia ben venti minuti fa. Sapevo che la sua fuoria sarebeb stata molto maggiore se ci fosero stati ritardi sui suoi desideri. Tremavo, ero al limite. Si stava per avvicinare, tremavo, i pensieri si accalcavano soffocavano come le lacrime il cuore e caddi. Caddi dalla ringhiera senza più fiato. Accanto a colui che 'era sempre stato con lei vicino il mio piccolo geco assasino. Ero morto.' Il pezzo è davvero molto suggestivo, ma non capisco questa valanga di refusi.

Tutto sommato, mi è piaciuto. Hai reso bene la crudeltà della donna e le insicurezze del protagonista. Non una brutta storia. C'è una sensazione di pericolo che pervade tutto, anche se non è proprio horror. Però ci si può accontentare.