"Quelli (i libri, non i bambini) scritti a caratteri cubitali, che permetterebbero anche a un novantenne con le cataratte di leggere a una distanza di 500 metri e con i disegni che occupano mezza pagina, una parola ogni due illustrazioni."
Questa frase vale tutto il capitolo, che già di per sè è stato adorabile. Che bellezza questa storia!
Vick

PS: Ho trovato errori di battitura qua e là...niente di che, ma magari sarebbe carino sistemarli ;)

Già sono proprio dei posti oscuri i libri, però basta chiuderli per uscirne, no? (bah parlo io che non trovo ancora il modo di uscire dalla mia storia.. a proposito, hai per caso una scala? o una corda, o un qualcosa da calarmi giù.. grazie in anticipo.)
Facendo i seri, sei veramente divertente e il tuo modo di scrivere è ironico quanto maturo. Ok, non mi vengono le parole.. va beh mi è piaciuto xD credo che ti basti a convincerti che ormai sono una tua fan *^*. Continua così! un abbraccio, Violet.

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quant'è vero... quante volte mi sono trovata in luoghi tutt'altro che sicuri e con personaggi tutt'altr oche innocui... ma al contempo puoi visitare luoghi meravigliosi e  incontrare personaggi affascinati... ho datto affascinanti, non buoni ;)
sempre io, la solita rompipalle che, non paga di sfracassarti i...di darti fastidio nella realtà, ti perseguita anche qui ;-*
 

Mi piace :)  Ho letto  "Perchè leggere i classici" di Calvino, ed il tuo titolo mi ha subito colpito!
Ho sempre pensato che leggere molto, o in generale appassionarsi ai libri che si leggono, è qualcosa di terribile, nel senso positivo del termine.
Non so come spiegarlo, ma quando amo un libro ho persino difficoltà, poi, ad abbandonarlo ed a cominciarne un altro. Il problema è che passo interi pomeriggi a leggere, quando ne comincio uno. Perdo un sacco di tempo! Ed il tempo che mi rimane lo passo a riflettere su quello che ho letto. 
Quindi sì, è pericoloso. Ma credo che continuerò a farlo :)

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