Recensioni per
L'uomo sbagliato
di FairLady

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/03/13, ore 13:41

Grammatica/sintassi/lessico: 16,5/20 
C’è un errore nella parola “infondo”, che in realtà sono due parole staccate. Manca della punteggiatura qua e là che renderebbe il discorso più scorrevole. In “Ne un placebo” “né” va con l’accento. Nella frase “dal quale saresti pronta a non uscirne più” quel “ne” in “uscirne” è un pronome che significa proprio “dal quale”, perciò va tolto. 
All’inizio, il soggetto cambia: inizialmente parli in prima persona, poi inizi a parlare come un narratore esterno che si riferisce alla protagonista con il “tu”. In questo caso il passaggio è graduale, perciò accettabile, anche perché continui comunque a descrivere i pensieri della donna. Più avanti però c’è di nuovo questo salto ed è meno accettabile: da “Quel tornado spaventoso in cui però ti butteresti…” a “E mentre stringo tra le braccia” il passaggio è notevole e un po’ fastidioso per chi legge. 
Stile: 18/20 
Lo stile è nella maggiorparte della storia perfetto e originale, soprattutto quando si fa introspettivo. C’è una frase che inzialmente non avevo capito, ovvero “Nonna Sofia – Maria Sole reclamava la sua sorellina – dammela che vado a cambiarla.”, nella quale non è molto chiaro né chi parla né a chi si riferisce, né cosa c’entri la parte tra i trattini. È, diciamo, un modo piuttosto originale di definire chi stia parlando, ma forse andrebbe esplicitato meglio in qualche modo. Lo stile introspettivo è molto buono: riesci bene a rendere, con frasi brevi e molti aggettivi, le caratteristiche tipiche del flusso di pensieri umano. 
Originalità: 8,5/10 
L’originalità della tua storia non sta tanto nella trama (anche se devo dire che mi ha stupito ed emozionato realizzare che Camilla è figlia dell’amante della protagonista), ma anche e maggiormente nello stile di scrittura e nella descrizione dei sentimenti della donna. 
Caratterizzazione personaggi: 9/10 
Nei suoi pensieri la protagonista riflette soprattutto sulla sua storia d’amore con Riccardo, ma anche in questo modo possiamo percepire qualcosa del suo carattere: è una donna determinata, che forse si era rassegnata a una vita tranquilla, serena, ma essenzialmente priva di passioni forti e che poi ha conosciuto invece l’amore travolgente e devastante, vivendolo con un uomo che non è suo marito. Stranamente, non mi ha stupito più di tanto che lei non provi senso di colpa nei confronti del marito, forse appunto perché hai dipinto una donna determinata, forte e forse anche un po’ egoista in questo senso. 
Apprezzamento personale: 4/5  
Si tratta davvero di una storia godibile: descrivi l’amore in modo non banale e profondo e fai seguire ai pensieri della protagonista un percorso preciso che poi si avvolge su sé stesso ma rimane sempre credibile, perché spesso è proprio questo che fanno le riflessioni delle persone. Mi è piaciuto anche il finale, anche se immagino che l’ultima frase sia un po’ una ripresa del libro (che non conosco).
[Questa storia ha partecipato al contest Second Chance sul forum di Efp]

Recensore Master
18/02/13, ore 20:49

Non ci ho capito una mazza!
No, non è vero. Ci ho messo un po', però poi ho capito. Io di questo libro non so assolutamente nulla, perché non l'ho letto e non avevo nemmeno voglia di andare a leggere la trama. Però so che ci sono diversi tipi di amore, anche se in questo momento io, personalmente, ne vedo solo uno. Ed è quello che non avrò mai. Quello di Riccardo. Che ti scuote, ti tormenta, ti ferisce, ti fa sentire viva come nient'altro al mondo. Quell'amore che "consuma", quello che si dice vogliano tutti. Ma, poi, davvero lo vogliono tutti? Tutti dicono di volerlo ma poi nessuno lo accetta davvero, perché fa male. E allora ci si rifugia tra le braccia di un Alessandro, che alla fine si ama perché è diverso da ciò che tutti vorrebbero ma che ben pochi hanno il coraggio di prendere al volo quando passa loro davanti. Però questi Alessandro non sono un rimpiazzo, sono una scelta. Per questo i Riccardo sono etichettati come "sbagliati", perché sono la scelta che una persona non ha avuto il coraggio di fare. Ma non sono sbagliati, sono giusti a modo loro. Sono l'altra faccia della medaglia. Se una è testa, l'altra è croce. Ma in base a cosa uno decide quale è una e quale è l'altra? È tutta una convenzione, un modo di pensare comune. Non c'è giusto, non c'è sbagliato.
E io mi sono messa a piangere perché, evidentemente, ho ancora dodici anni e mi innamoro follemente dei poster patinati dentro l'armadio. Sarà la pillola che mi rende troppo emotiva, sì, dev'essere così.
Ti faccio notare qualche virgola e qualche accento dimenticato. Niente di vistoso, sono solo io che sono una pressa. Adieu :3