Grammatica/sintassi/lessico: 16,5/20
C’è un errore nella parola “infondo”, che in realtà sono due parole staccate. Manca della punteggiatura qua e là che renderebbe il discorso più scorrevole. In “Ne un placebo” “né” va con l’accento. Nella frase “dal quale saresti pronta a non uscirne più” quel “ne” in “uscirne” è un pronome che significa proprio “dal quale”, perciò va tolto.
All’inizio, il soggetto cambia: inizialmente parli in prima persona, poi inizi a parlare come un narratore esterno che si riferisce alla protagonista con il “tu”. In questo caso il passaggio è graduale, perciò accettabile, anche perché continui comunque a descrivere i pensieri della donna. Più avanti però c’è di nuovo questo salto ed è meno accettabile: da “Quel tornado spaventoso in cui però ti butteresti…” a “E mentre stringo tra le braccia” il passaggio è notevole e un po’ fastidioso per chi legge.
Stile: 18/20
Lo stile è nella maggiorparte della storia perfetto e originale, soprattutto quando si fa introspettivo. C’è una frase che inzialmente non avevo capito, ovvero “Nonna Sofia – Maria Sole reclamava la sua sorellina – dammela che vado a cambiarla.”, nella quale non è molto chiaro né chi parla né a chi si riferisce, né cosa c’entri la parte tra i trattini. È, diciamo, un modo piuttosto originale di definire chi stia parlando, ma forse andrebbe esplicitato meglio in qualche modo. Lo stile introspettivo è molto buono: riesci bene a rendere, con frasi brevi e molti aggettivi, le caratteristiche tipiche del flusso di pensieri umano.
Originalità: 8,5/10
L’originalità della tua storia non sta tanto nella trama (anche se devo dire che mi ha stupito ed emozionato realizzare che Camilla è figlia dell’amante della protagonista), ma anche e maggiormente nello stile di scrittura e nella descrizione dei sentimenti della donna.
Caratterizzazione personaggi: 9/10
Nei suoi pensieri la protagonista riflette soprattutto sulla sua storia d’amore con Riccardo, ma anche in questo modo possiamo percepire qualcosa del suo carattere: è una donna determinata, che forse si era rassegnata a una vita tranquilla, serena, ma essenzialmente priva di passioni forti e che poi ha conosciuto invece l’amore travolgente e devastante, vivendolo con un uomo che non è suo marito. Stranamente, non mi ha stupito più di tanto che lei non provi senso di colpa nei confronti del marito, forse appunto perché hai dipinto una donna determinata, forte e forse anche un po’ egoista in questo senso.
Apprezzamento personale: 4/5
Si tratta davvero di una storia godibile: descrivi l’amore in modo non banale e profondo e fai seguire ai pensieri della protagonista un percorso preciso che poi si avvolge su sé stesso ma rimane sempre credibile, perché spesso è proprio questo che fanno le riflessioni delle persone. Mi è piaciuto anche il finale, anche se immagino che l’ultima frase sia un po’ una ripresa del libro (che non conosco).
[Questa storia ha partecipato al contest Second Chance sul forum di Efp] |