Recensioni per
Fiori d'arancio
di leocaccino
Ho Hop tutta la serie... Splendida. Commovente, tenera a tratti triste ma senza esagerazioni. Scrittura scorrevole e immagini ben descritte in toni semplici ma decisi. Complimenti... |
Ciao, Marco. Si toccò la punta dell’orecchio destro e giocherellò con il piercing ad anellino che da quasi più di due anni ormai. Qui credo che ti sei incasinato un po’, non capisco se manca qualche parola o cosa, ma è un pastrocchio. Magari, rileggendola, riesci a trovarne una quadra (ho capito il senso della frase, però è incasinata lo stesso XD). -Signor Rey che razza di comportamento è mai questo?!? […] - Cosa devo fare Olga? Ti ho incollato queste due frasi perché hanno un errore in comune. Quando c’è un complemento di vocazione, ovvero quando viene pronunciato il nome della persona con cui si parla, ci vuole la virgola per separarlo dal resto della frase. Negli esempi, dunque, ci va la virgola dopo “Signor Rey” e prima di “Olga”. Corrette, le due frasi saranno così: — Signor Rey, che razza di comportamento è mai questo? […] — Cosa devo fare, Olga? Ci sono altre frasi nel testo con lo stesso errore, non sto a segnalartele tutte, intanto basta capire la regola per trovarle. Questa volta però, si era ripromesso lui, subito dopo aver baciato il ragazzino per la prima volta, avrebbe mantenuto la parola data. Qui credo che manchi un “che”, in particolar modo dovrebbe essere: “si era ripromesso che lui”, perché altrimenti non ha molto senso questa frase. Aumentò quindi la velocità e la tracolla, che portava sempre con se, cominciò a sbattergli leggermente sul sedere, che ancora gli doleva per la nottata di fuoco passata. Questo è un errore che ti ho visto fare spesso, anche nel seguito del testo. Quando la particella “sé” è un pronome (ovvero non è la particella che introduce una frase ipotetica), richiede l’accento, a meno che non sia accompagnato da “stesso”, dove si può omettere. Quindi, in questo caso, devi mettere “con sé”, e anche nel resto della storia ci sono errori simili. Se vuoi te li posso segnalare tutti, ma anche qui, se uno capisce la regola, riesce a trovarli facilmente gli errori :) Si era vero, quelle cose capitavano anche a lui, però non pensava capitassero anche al suo piccolino. Qui manca l’accento sul “Sì”, in quanto affermazione e non pronome riflessivo. Inoltre, dopo il “Sì”, ci va una virgola :) Alex ansimò di nuovo, in modo femmineo, più forte mentre l’altro spingeva sempre più affondo e aumentava il ritmo. Questo è un errore che ogni tanto vedo, ma che penso sia dovuto al fondere il parlato con lo scritto. La forma corretta per scrivere “a fondo” è questa, che ha un significato diverso di “affondo”, che è la prima persona singolare presente indicativo del verbo “affondare”. Quando si parla, la dizione italiana fa unire le due parole, che comunque vanno scritte staccate. Era ormai un ora buona che continuavano così. Ora è femminile, quindi ci va l’apostrofo: “un’ora”. Ok, credo di aver finito :) Alla prossima. Baci. SNeppy. |
Ciao! Che velocità nell'aggiornare! |
Mio Dio.. O.O Quasi non ci credo.. Hai pubblicato davvero il seguito! *attacco di cuore improvviso..cade a terra..si rialza e continua a scrivere* |
Ciao! Quando ho visto il messaggio che hai mandato mi sono subito fiondata a leggere! |
Ok, avevo letto l'altra storia tempo fa, ammetto di ricordarmi davvero poco, se non qualche nome e un minimo di storia, però penso che recupererò la trama leggendo questa. |