Whoah. Aspetta un attimo. Ho iniziato a leggere le tue storie tanto tempo fa -tanto, taanto tempo fa. Scrivevo ancora i primi capitoli di Occhi. Ritorno a leggerti dopo anni - e proprio perchè ho appena ricominciato a scrivere quella stessa storia- e sono senza parole. Il tuo stile è cambiato tantissimo -è migliorato, si è snellito, è diventato potente ed essenziale. Più pulito forse. Più scuro.

Qualcuno ha detto che la scrittura è come la scultura, bisogna togliere. Con gli anni mi sono reso conto che è vero. Ogni parola che scrivevo perdevo qualcosa, e guadagnavo qualcos'altro. Ma leggere una delle tue vecchie storie e poi questa, è come leggere un'autrice nuova :) in senso buono. In senso ottimo direi.  Quindi, complimenti :D davvero.


Riguardo alla storia, l'ho trovata vera e toccante. Sei evocativa quando scrivi -riesci a creare immagini vivide e dure e sembri soppesare ogni parola per darle un suono in armonia con quello che esprime. Non c'è niente buttato a casaccio, ogni lettera è fondamentale per sostenere la stanza buia dove vive Alice. E la corda, la corda la puoi sentire stringersi attorno al tuo collo e tendersi sopra di te mentre esali l'ultimo respiro e soffochi in silenzio.
(Recensione modificata il 29/08/2012 - 09:20 pm)

Letta d'un fiato. 
Ammetto che preferisco l'omosessualità al maschile, ma comunque mi è piaciuta molto !
Spero che tu vinca al concorso 

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Sono passata davanti alla tua storia qualcosa come 4 o 5 volte prima di riuscire ad aprila e leggerla, ne percepivo lo spessore già da fuori e stamattina ho la mente talmente in subbuglio da non essere sicura di riuscire a rifletterr quindi scusami, ti prego, se scriverò cose totelmente inappropriate.
Inizio col dire che è una delle flashfic che più mi é piaciuta, in assoluto. È talmente efficace da farmi sembrare di navigare in mezzo a tante piccole bolle d`angoscia che, non appena verranno sfiorate dalla mia pelle, esploderanno, inondandomi. Il modo in cui Alice ama Francesca, silenziosamente, dolorosamente, é quasi sublime. E sai perché dico quasi? Perché é la conclusione ad essere davvero sublime. Il peso del dolore non ci permette di volare e così ci accontentiamo di una vita vissuta a raso terra.
I miei più sentiti complimenti, Ilaria.

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Mh, deprimente assai. E' ancora più deprimente considerare quanto sia familiare un'atmosfera simile; piena di stereotipi e piena di verità, dunque. Apprezzo da morire leggere un racconto dove le parole non stanno lì ad occupare gli spazi bianchi, tanto per; e tu non ne hai usata una di troppo. Ti faccio davvero i miei complimenti, è un ottimo lavoro, sono mille storie in una. 
A presto. 
Vì. 

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I massi di introspettività di prima mattina, specie se così brevi e così ben definiti, ti riempiono d'angoscia. E questa è una buonissima cosa.
Mi è molto difficile dire di non riuscire a commentare una storia, ma tant'è. Nulla in più posso dire se non che è da vivere, più che da leggere, e che forse sono proprio le parole di Francesca quelle che finiscono col pesare di più.
Mi spiace non riuscire ad elaborare nient'altro, ma aggiungo solo due cose: sono ancora leggermente angosciata dall'atmosfera e storia del racconto.... e si percepisce benissimo che vi hai messo dentro l'anima, in ogni riga.
Shinkou kissu,
Bea

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