Ciao!
Sono Hamber of the Elves, o solo Hamber se vuoi: felice di incontrarti!
Innanzitutto, bel nickname. Poi, bella storia - dammi tempo, e recensirò anche il resto: non pensavo esistessero fanfiction su questa più che apprezzabile saga, e adesso che ne ho trovata una, non intendo mancare ai miei piacevoli obblighi di recensitrice. Terzo... Perché non sono partita dal primo capitolo? In effetti, ti chiederai perché l'ho fatto, visto che John Dee non lo sopporto proprio, e che il primo capitolo... beh, ma di quello ne parlerò a tempo debito: parto da qui per il semplice fatto che ho trovato molto ironico il fatto che tu, inconsapevolmente, hai scritto qualcosa su qualcuno che non sopporto, ma che comunque in parte stimo, proprio il giorno del mio compleanno - se Efp non sbaglia, hai aggiornato il sedici agosto. Quindi, siccome l'ho davvero trovata divertente la coincidenza, ho deciso di partire da qui.
Dunque, mi è piaciuto molto come hai descritto il personaggio, rendendo molto bene questa sua ambizione famelica, se così la si può definire, quella sua costante spinta bramosa verso l'alto, verso la cima. Un sentimento così radicato in Dee, che secondo me, ponendo caso che davvero vinca lui, una volta ottenuto tutto l'ottenibile, inizierà a guardare ancora oltre, verso nuovi orizzonti, verso nuove frontiere - infatti (ma non prendertela a male per questa mia piccola osservazione), se avessi scritto io la storia, avrei messo come titolo al capitolo "Sulla cima del mondo, guarderò ancora più in alto", o qualcosa di simile. Ho sempre visto in lui il Doctor Faustus (più che quello di Goethe, quello di Marlowe), per quella sua insaziabilità (e, in fondo in fondo, in lui ho sempre visto anche una piccolissima parte di me, una parte arrogante, superba, boriosa ed egoista - la parte "cattiva" che tutti hanno, e che alcuni scelgono di non seguire): a proposito di questo mio paragone, mi è piaciuto anche come hai reso il padre di John - rimanendo nella comparazione con Marlowe, colui che potremmo identificare con l'angelo buono, che lascia l'avvertimento. Avvertimento che forse suo figlio avrebbe dovuto seguire; "non ne avrai mai abbastanza, di conoscenza... forse ti metterai nei guai": oh, sì che si è messo nei guai. Suppongo che pagherà per questo. Beh, più che suppongo, spero... D'altronde, questa sua ambizione così deleteria lo ha già privato di qualcosa (e se glie l'ha lasciata, allora ha fatto sì che rimanesse molto ben nascosta), cioè la sua umanità: non mi sorprende infatti che non capisca Machiavelli, che, invece, tutto ciò che poteva tenere, l'ha tenuto per sé.
Riconfermo il mio profondo apprezzamento per questa raccolta, esprimo per la prima volta il mio rammarico per la conclusione di questa storia, e ti lascio: se riesco, passo a recensire un altro capitolo.
Alla prossima! ^^
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