Ed anche questa è al livello dello altre tue storie! Che devo dire, Tallis, ti ho scoperta solo oggi e mi sono "innamorata" del tuo modo di scrivere, di raccontare in una sola, semplice pagina un mondo di emozioni, di saper evocare con un linguaggio scarno ma curatissimo situazioni e persone. Davvero le tue storie meriterebbero recensioni a bizzeffe! Bravissima. Ti terrò d'occhio perchè non voglio perdermi nulla di ciò che ci regalerai scrivendo.

Devo dire che se la tua intenzione era di descrivere i terremoti interiori a discapito degli eventi reali e di sottolineare stati d'animo incredibimente forti e coinvolgenti, ci sei riuscita in pieno. Questa storia è incredibile. Mi stupisco non abbia avuto almeno 200 recensioni. Davvero complimenti. Ero passato comunque per ringraziarti alla recensione di Pigmalion, per scusarmi più che altro. Purtroppo con la grammatica non ho un bel rapporto e temo che non riuscirei ad aggiustarla, mi dispiace. Riguardo al dialetto il senso di irrealtà è voluto. Volevo uscire dal tempo e dallo spazio. In fondo è per quello che non descrivo, come di solito faccio, luoghi e fisionomie dei personaggi. Ti faccio i complimenti epr la tua storia invece. Ora la aggiungo ai preferiti e vado a leggere le altre. ciao

Per quanto è dura, è uno schiaffo in pieno volto. Dato con tutta la forza che il braccio possiede. Hai un modo di scrivere che in alcuni tratti si avvicina al mio, lo sento comunque familiare, e mi piace il fatto che non ti sia dilungato eccessivamente con quei famosi "pizzi e merletti" di cui parlavi nella presentazione. E' una storia "asciutta", diretta, senza fronzoli, che viene immediatamente spedita nei preferiti e riceve i miei più sinceri complimenti.

Molto, molto bella e significativa, complimenti. Conosco quel senso di vuoto, ho provato anche io sensazioni simili in passato...e posso davvero dire che hai scritto una perfetta descrizione, un racconto breve ma che fa molto riflettere.

E' assurdo che una storia così significativa abbia una sola recensione. A me è piaciuta molto.."Questa città è un organismo autosufficiente, e vuole divorarmi".. la città futuristica che descrivi può benissimo essere lo specchio della realtà che viviamo, così come lo stato d'animo del protagonista, che si rende conto di stare svanendo, come se piano piano smettesse di esistere.. ed il suicido finale, una sorta di game over in cui la realtà viene annientata.. si muore senza quasi provare emozioni, come all'interno di un videogioco. Una storia in apparenza surreale, ma che descrive la situazione di chi si lascia lentamente inglobare da un mondo che si dissocia dalla realtà.Complimenti sinceri!

wow...bella come storia...non ho capito bene perchè il personaggio si suicida però...non sono brava a leggere gli introspettivi...