Recensioni per
Whatsername - Storia di un ricordo perduto nel passato
di DrCox

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore


Quel periodo per lui si stava rivelando particolarmente duro: sulla soglia dei vent'anni, tutti i suoi amici erano cresciuti e maturati, alcuni addirittura già pensavano al mettere su famiglia, ma a quell'età sapeva che solo un traumatizzato come Sasuke poteva avere un'idea del genere.


Posso orgogliosamente dire che quest’apertura mi ha tranquillamente ammazzato e solo per questa hai già tutta la mia stima: grandissimo – batti il cinque! –. (E Sas’ke, tu non prendertela, neh. È per aderenza al personaggio che ti si deve descrivere come un complessato. E comunque è vero, perché traumatizzato lo sei, teme – muore fulminata da un Kirin – ahio.)
Coff, coff! Bene, dopo questa brillante considerazione posso partire con la recensione. Recensione che sarà certamente altrettanto brillante (leggasi, idiota), ma ti supplico di avere pazienza con me, reds, perché io e l’intelligenza siamo come Yū e Creamy: se ci sono io, non c’è lei, e viceversa (ma senza Posi e Nega, mannaggia).
Alor, va bè, intanto: buondì, uomo! (Senti, dimmelo quando mi prendo troppa confidenza, okay? Non farti scrupoli, davvero.)
Posso anzitutto premettere quanto apprezzi la tua ironia? Giuro; io ho in genere un umorismo bassotto, scemo e parecchio pesante (non dico alla “Boldi e De Sica” – De Sica figlio, eh –, ma poco ci manca), perciò non sono la persona più adatta a confermartelo; ma per quello che vale, il sarcasmo serpeggiante e la battuta pronta a giro capoverso mi sono piaciute un sacco. Complimenti quindi per lo humor sottile, intelligente e ben piazzato. Senza contare che, oltre a essere divertente, aveva anche il pregio di alleggerire l’atmosfera e dare colore alla storia.
Ora… io adoro l’introspezione, la scrittura, come dire, più d’interno che d’esterno (?), quella dei viaggioni interiori; però è parecchio, uhm (riflette), difficile da gestire, perché spesso si rischia di eccedere nel monologo, e di lì alla noia, emicrania e Moment il passo è breve, ma davvero breve. O almeno, diciamo che penso sia questo uno dei rischi maggiori; ma come tutte le cose, se non gestite a dovere. È un po’ il pericolo di tutto quanto non sia eminentemente narrazione o racconto (che poi magari non è vero, ma solo un mio pregiudizio, eh). Tu, invece, sei stato appunto capace o attento – dipende la cosa ti sia uscita naturale o ragionata – a mantenere fluido tutto, senza stancare, ripeterti o sfociare nella seduta di analisi; e questa è una qualità, dote, caratteristica, scegli tu, che vale tantissimo (annuisce). Difatti si passava con scioltezza: dalla sega mentale, alla narrazione e interazione con ambiente e personaggi (e per me Akamaru, accipigna, è un personaggio, altroché) e dalla battuta, al dialogo interiore. Ecco, a proposito: mi è piaciuto un fracco lo spezzone centrale, il confronto fra Kiba e la sua mente, o fra i due Kiba, forse (due Kiba? Kiba ½?):


<<Tu continui a propinarmi la sua immagine ogni volta che chiudo gli occhi. __________________
Dici di essere la voce della ragione, della razionalità, ________________________________
ma alla fine sei tu stesso che mi condanni.>> ______________________________________
 
 _____________<<Perché tu sei convinto che tra mente e ragione sia la ragione a dominare.
____________________________________________Ma non è così: io prendo ordini da te.
____________________________________Se tu pensi a lei, io riproduco le immagini di lei.
_________________________________________Sono l'incarnazione dei tuoi veri desideri.
___________E' inutile che parli a vanvera: il primo che deve cambiare per liberarCI di lei sei tu!>>
 
<<Io sto lottando disperatamente, ma contro tre avversari è difficile combattere. _______________
Combatto contro me stesso ed il mio sentimento. ___________________________________
Combatto contro te e le tue visioni. _______________________________________________
Combatto contro di lei ed il suo ricordo. ___________________________________________
Siete tre contro uno... è sleale.>>________________.________________________________


Davvero, questa è una delle due parti che più mi sono piaciute, soprattutto lo scontro e stacco tra mente e ragione; e porta direttamente all’altra:


Kiba prese a correre, spinto da una sorta di istinto che non sapeva spiegarsi in alcun modo.
Corse con tutto il fiato che aveva in corpo, a testa bassa, spingendo con le gambe sull'asfalto più forte che poteva. Sempre più veloce, sempre più vuoto nella sua testa.
La sua testa era deserto. Un arido e freddo deserto dentro il quale perdersi. Poteva solo correre. Lui lo faceva, dentro e fuori dalla sua mente. Mente, corpo e cuore finalmente in equilibrio.
Si sentiva bene, anzi, benissimo. Finalmente vuoto dentro la sua mente.
[…]
Sotto i lampioni di quel paese, perduto e dimenticato da Dio, Kiba Inuzuka aveva ripreso a vivere.


Mamma saura, credo sia questo il punto più forte, cioè, più luminoso, forse: sembra quasi di uscire dall’oscurità e dalla nebbia in cui gironzolavano le righe sopra; c’è tipo la boccata d’aria quando risali in superficie. Per accodarmi al commento (perspicacissimo) di un altro recensore: si strappa il grigio, per uscirne o correrne fuori. Perché all’inizio è tutto molto… ehm… fumoso, da foschia invernale, però non freddo ma secco, da fumo di sigaretta o tubo di scappamento (sto delirando), di quello che t’irrita gli occhi e brucia la gola (– coff, coff – e non lo dico come una non-fumatrice in un gruppo di fumatori, no, certo che no – coff, coff –); mentre alla fine arriva la boccata d’aria. Insomma, penso sia il pezzo liberatorio dopo tuuutto l’ingarbugliamento precedente. Guarda, ’ste righe in particolare – Sempre più veloce, sempre più vuoto nella sua testa. […] Si sentiva bene, anzi, benissimo. Finalmente vuoto dentro la sua mente – mi hanno dato, cioè… boh, mi hanno dato, in generale: mi hanno trasmesso qualcosa, non so manco io cosa (una pedata forse), ma mi hanno trasmesso. E trasmissione o meno, belle (le parole) e proprio bella l’immagine di correre dentro e fuori; quel “finalmente vuoto” poi, lì, in quel punto, è stata un’immagine bellissima.
Devo anche farti i complimenti per la sintonia tra canzone e vari tempi della storia, in particolare il segmento della corsa, che va di pari passo con la chiusura, o forse è il contrario: è la canzone a seguire e anticipare, o incitare il testo; o forse le cose sono parallele, tipo cavalli che corrono all’ippodromo (cavalli che corr-, eh? Madre de Dios, sto decisamente delirando). E perfetto quel “go-go-go-go” sulle battute finali; va bè, lo dico con la musica nelle orecchie, ma veramente, ci stava da matti (annuisce). E sai cosa? Sarà una mia impressione, non so se fosse voluto – sbugiardami nel caso, eh –, ma a partire dall’inizio – con Kiba svaccato per terra e dedito al birrozzamento –, poi i ricordi, lui che tira fuori la foto, prende l’accendino, sfiora la piromania, poi s’incacchia, scende, va in strada, fino a quando inizia a correre (corri Forrest! Corri!); ecco, in tutto questo susseguirsi di azioni alternate, barra di pari passo, ai ricordi, c’ho tipo visto un… crescendo? Una concitazione che dallo scazzo iniziale culmina nello sprint finale. È un po’ come se stesse scappando dal passato, dal presente, o forse solo da se stesso (o dai creditori, nel mio caso). Ora che ci penso… è strano, perché alla fine di tutto ’sto scappare, manco a farlo apposta, lui finisce per ritrovarsi. E per beccare pure la tipa, eh (the loser gets the girl, yeah). E ci sarebbe da incacchiarsi nel vedere come uno s’impegni tanto e poi, alla fine, al traguardo ci arrivi per caso; e va a vedere che forse doveva solo fare pace con se stesso e rinunciare (tra virgolette) a lei, per (ri-) trovarsi (e ritrovarla).
Ora… la canzone. A te ’sta cosa interesserà poco, ossia nulla, comunque... io, i Green Day, sarà dai gloriosi “Basket Case” e “Minority” che non li ascolto più, per cui “American Idiot” e affini me li sono proprio persi. Billie non me ne abbia a male, io gli voglio sempre bene: pur con l’andropausa che lo tira per le zeppe, lui non rinuncia a conciarsi come un adolescente; ha tutta la mia stima per questo, tuttavia ci sono tante di quelle robe nuove in giro: Lady Gaga, Skrillex, gli One Direction (qui lo dico e qui lo nego, oh, a me “One Thing” piace) e altre cose strane, ma sto divagando enormemente. Pardon (ride e si prende a sberle). Ehm… ecco… ah sì! Però, meno male che c’è sempre qualcuno più avanti di me (e tralascia che più avanti di me ci siano pure le scimmie di mare, neh), che ha fiuto musicale e mi ricorda le vecchie glorie, che poi così vecchie non sono. Ottimo gusto, quindi: bellissimissima canzone (e siamo a due, eh, dopo “Beautiful Girl”. Ehi, mi sto facendo una cultura – coff, coff, – sarebbe ora – coff, coff –). E per tuo sfizio personale: scaricata anche questa. Cioè, scaricata? Volevo dire comprata! Comprata, assolutamente: legalmente acquistata su iTunes, chiaro; ahahah! (– Sirene della polizia in lontananza –)
Ultimissima considerazione e poi mi consegno alle autorità, promesso.
Ecco, guarda, per i personaggi, io starei tranquillissima (-issimo), davvero. Nel senso: okay, onestamente io non so cosa sia o possa considerarsi IC o OOC, anche perché i personaggi compiutamente IC, nel vero senso del termine, temo possa farli solo papà Kishy (anche se di recente, neanche Kishy riesce più a tenerli così IC – NarutoSuperSaiyan & Sas’keCalimero); ma al di là di tutto, a me questo Kiba è parso assolutamente, beh, Kiba. Insomma, solo perché uno fa un po’ il pirla, non significa debba per forza avere la profondità di un bicchiere di grappa. Senza contare il contesto diverso: non è che avessi molti elementi cui aggrapparti, incluse le fonti dirette, essendo Kiba un personaggio secondario, semi-terziario, barra quaternario, fratto cinquina; bingo! In poche parole, mi è sembrato caratterizzato molto ma molto bene, e credo sia questa la cosa più importante, fondamentale per reggere tutta una storia basata sull’introspezione. Anzi, ti dirò di più (mia impressione personale, eh, beninteso): poteva essere pubblicata come originale, bellamente slegato dal manga di Macchan, senza per questo perdere comunque nulla; e questa è una cosa a suo favore (e a favore tuo, chiaro), perché significa che la storia sta in piedi da sola. E tu poi mi hai messo Akamaru: Akamaru! E solo per questo ti eri già guadagnato la mia benevolenza: io amo Akamaru e adoro Kiba di riflesso, ma Akamaru (insieme a un po’ tutta la fauna di Narutolandia) lo lovvo un casotto. (Akamaru, qua! Qua, Akamaru! Shhhiii, bravo! Ma che bel cagnolone bianco, lui! E di chi è questo bel cagnone, eh? Ma di chi è? Ma che bel bubone che sei! – Pat-patta il portatile – Lascia stare, l’abbiamo persa…)
In buona sostanza e concludendo: davvero bravo, ecco. E a gloria tua, personale: cacchio, se scrivi bene. Porca-… miseria. No, sul serio, c’hai… ehm… boh, una fluidità e una padronanza della lingua (perché c’è: c’è e si vede, lascia stare io sia al limite dell’analfabetismo, perché c’è, eccome, se c’è); e non solo: ho notato un soffermarsi sulle descrizioni, sul creare e colorare l’ambiente, le parole, che io apprezzo molto come caratteristica: tipo descrizioni accurate ma non pesanti o meri esercizi di stile, bensì finalizzate a dare un corpo, un’impronta alla storia (devo decisamente cambiare spacciatore). Davvero, lo ripeto: riuscire a essere profondi, con intelligenza e senza appesantire, e coinvolgere, senza strafare e perdere di vista la storia, è una qualità invidiabile; quindi complimenti.
Benerrimo, dalla regia mi fanno segno di finirla, perché va bene la chiacchiera facile, ma qui si esagera; per cui… boh… ancora complimenti (annuisce insieme a Gai-sensei).
Chiedo umilmente scusa nel caso (sicuro) io abbia sproloquiato, parlato a vanvera o di altro; mi auguro di non aver infastidito troppo (come no), se così fosse: perdono, non era mia intenzione. In ogni caso, sappi che stato un gran piacere legger(-ti?)e e niente, spero tu possa scrivere ancora, prossimamente (oddio, mi sa che te l’ho appena tirata dietro. Senti, al massimo fammi “specchio, riflesso”, okay?).
Un salutone, allora!
Hasta la vista, caballero (?)!
 
Supe(Ma)rTeleG(h)attone


^ ʊ ^


P. S. Ah, sappi che a mio avviso l’uscita più bella di tutte è stata questa (e scusa se faccio un po’ di patchwork, ma è per restituire l’effetto):


Sotto i lampioni di quel paese […] Kiba Inuzuka aveva ripreso a vivere. […]
Ma si sa, il destino è bastardo […] perché la vide [e] i buoni propositi di prima […] andarono beatamente a farsi fottere.


Edit. Eh… editato; abbi pazienza, ma considera che era tardi, che sono rincoglionita e che sicuramente non ho beccato tutti gli errori (si stacca una zampa).
God… che impedita.


(Recensione modificata il 05/10/2012 - 03:05 pm)

Nuovo recensore

ciao! adoro questa one-short perchè adoro Kiba e dopo 15 pagine di fic dedicate a sasuke sakura naruto hinata..ecc.finalmente o trovato la tua one-short e mi sono illuminata per modo di dire in verità avevo le lacrime agli occhi nel vedere leggere immaginare immaginare(o come cavolo si dice) Kiba triste...=( anche se poi e finita...bene..? vabbè comumque la tua one-short e bella è questo il punto XD (non per essere pignoli o antipatici ma una volta non era ooc? correggimi se sbaglio) ciao ciao! XD

Recensore Junior

A parte il mio appunto di vestire bene le parole in qualunque contesto, posso dire che la fanfic mi ha soddisfatto. 
Durante la lettura, il colore predominante è il grigio: un pò per il colore della giacca di Kiba (se non vado errato) e un pò per l'atmosfera azzeccata che sei andato a creare.
Un filo quasi invisibile di ironia sottile perdura per tutto il racconto, una visione un pò malinconica degli eventi che, come hai fatto bene a precisare, è insuale ritrovare nei personaggi del manga, ma che tuttavia non si può dire che non esista. 
Come ti ho già detto, hai scritto bene per essere da molto che non ti cimenti in questo campo, e rinnovo quanto scritto ora che, per darti un giudizio corretto come mi hai chiesto, ho letto più volte l'intera storia.
Per non parlare della dedica all'inizio.
Molto tenera, che necessita di un essere contraccambiata. 
Insomma, bella questa... cosa. 

Recensore Master

Anch'io adoro Kiba e Ino insieme...e come dici tu insieme sono davvero una bomba esplosiva!! XD
E Poi anche se poteva essere considerato OOC il carattere di Kiba è vero che ogni personaggio dovrà pur avere qualche moemento di riflessione...!
Mi è piaciuta molto :)
ciao^^