*si catapulta*
E' vero, sai? Echo non sorride mai, né tantomeno ride. E lo realizzo ora leggendo questa bella flashfic, anche se è un fatto che ho avuto sotto al naso per molte puntate. Ma andiamo con ordine: innanzitutto, sono contenta che Dollhouse ti sia piaciuto tanto da fartici scrivere subito sopra *gongola fiera di sè* Ci sono tanti piccoli dettagli che mi sono piaciuti molto in questa fic. Victor nei panni di Kiki, a quanto pare, è indimenticabile - si vede che hai dovuto inserire anche lui XD Mi piacciono i rimandi alle altre Doll, in particolare a November, perché credo che a Paul abbia fatto una certa impressione vederla nel suo stato di tabula rasa, senza la vivacità tipica di Mellie. Poi ho amato il fatto che tu ti sia concentrata su Echo, più che su Caroline: questa è una questione particolarmente spinosa, e tu te la sei cavata alla grande. All'inizio Paul cercava in Echo Caroline Farrel, la ragazza del video; ci ha messo diverso tempo a capire che sono due persone diverse, e ad amare Echo per com'è (ed è stato in questa fase che ho cominciato a shipparli senza riserve, perché quella storia del devo salvare Caroline anche se non l'ho mai vista non mi aveva mai convinta più di tanto). Però, com'hai giustamente fatto notare, Paul non ha mai dimenticato il sorriso di Caroline (anche se credo che neppure Caroline, dopo quello che ha passato, sarebbe stata capace di sorridere come in quel video, ma questo l'agente Ballard non lo sa). Il particolare della foto consumata conservata nella tasca del giubbotto mi è piaciuto tantissimo: fa molto scenario post-apocalittico (mi ricorda tantissimo Terminator XDD) e per questo è davvero azzeccato. Certo, sapere come vanno poi a finire le cose rende il tutto ancora più angst, perché con la morte di Paul difficilmente Echo saprà sorridere; forse, però, mostrerà solo a lui un sorriso nella sua mente.
Bravissima! Ne voglio ancora <3 |