Innanzitutto è giusto che tu sappia che questa perla è stata letta fino alle due di notte e da un cellulare, potrei averci verosimilmente perso la vista, ma è giusto così (?).
Come un po' tutte le tue Kagaroko, ripeterò ancora una volta quanto io abbia amato immensamente Kagami, con tutte le sue problematiche, con il suo essere così goffo, tonto e bellissimo. E quanto io abbia amato altrettanto Kuroko, così schietto - nel bene o nel male - come se nulla gli creasse problemi di sorta, nemmeno la cosa più spinosa, per poi rivelarsi un cosino tremendamente carino anche lui. Naturalmente non potrei non sottolineare quanto belle siano state le due parti di lemon: entrambe fanno stringere il cuore, sebbene in maniera differente, per la situazione e i sentimenti che animano i due.
Potrei non menzionare la KiyoshiHyuuga, se non fossi troppo innamorata di quei due tanto da aver fangirlato immensamente sulle righe in cui rendi espliciti anche loro; e potrei passare oltre Riko, se non mi avesse scatenato un moto di tenerezza e commozione terribile.
Ma la cosa, di questa storia, sulla quale voglio veramente soffermarmi è quanto sia realistica nella tematica - che può non sembrare al centro del tutto, ad alcuni potrebbe passare in secondo piano rispetto alla lemon, rispetto alla risoluzione del litigio - che hai affrontato, quanto mai vera e sì, anche cruda e difficile. Il modo in cui Kagami ha avuto difficoltà a riscoprire la propria omosessualità, ma soprattutto le grandi difficoltà che incontra nel cercare di condividere quel se stesso con le persone, soprattutto quelle che ha vicine e alle quali - più delle altre - vorrebbe mostrarsi liberamente e completamente. I suoi tentativi che vanno a vuoto per un motivo o per l'altro, la "paura" che in un certo senso (e giustamente) lo coglie ogni volta che prova, mi hanno fatto tenerezza e mi hanno veramente colpita.
Di contro, è comprensibile anche l'insoddisfazione - non credo sia il termine corretto, ma passamelo per stavolta - di Kuroko, la fretta che avverte nel voler palesare quello che sono e in cui, come lo stesso Kagami formula nella tua shot, non c'è nulla di male.
La risoluzione, poi, mi ha dato il colpo di grazia ma davvero, tutto nell'insieme è stato amore e dolore, sì. E tu mi perdonerai, dunque, se non riesco a recensirtela come vorrei, ma con un'accozzaglia un po' informe di pensieri </3
Bellissimo lavoro, e fila tra le preferite perché non potrebbe essere altrimenti. |