va bè dai, si sapeva già che sarebbe andata a finire così e che avrei letto anche questo. giuro che non sono uno stalker e giuro che per un po' non mi farò sentire, così avrai il tempo di riprenderti da questa fiumana di recensioni. tipo che comincerai a sognartele anche la notte, ahah
ad ogni modo..per quanto non sia un amante sconsiderato delle narrazioni in terza persona singolare presente, devo ammettere che è un bel testo - as usual.
qui hai cercato l'azzardo introducendo tematiche un po' più profonde, e si vede, ma l'hai fatto con discrezione, incastonandole nel contesto generale e facendole passare quasi con timidezza. le violenze subite dalla madre di amber e la sottomissione della stessa al marito, la perdita di senno dovuta alle esperienze subite ed amplificata dopo la morte del figlio più piccolo, la forza incredibile e fuori dal comune di amber che nonostante la sua età non possa neppure piangere - se non alla fine - per tutti gli eventi nefasti che hanno travolto e sconvolto la sua esistenza.
amber è sola, e la solitudine porta la gente ad ammalarsi di tristezza. se ne esce solo con la forza, e la forza la si trova in noi stessi, non nelle cose e non nelle persone. amber questo sembra averlo capito, ma nonostante ciò non riesce a fare a meno di sentirsi schiacciata dagli eventi che sono troppo grandi per lei.
è bello il fatto che il tutto sia intrecciato con il resto della storia ( vedi: hope now ) e che sia oltremodo emotivo.
ho da dire solo su una cosa - fondamentale:
"«Dovevi morire tu, non Maxie.»
Amber sente gli occhi gonfiarsi di lacrime.
«Forse,» dice «Ora vattene e non tornare mai più.»"
è la madre che si accanisce contro la figlia, e la figlia che non ne può più e la caccia..
o la figlia che sbotta contro la madre, che quindi la caccia via in un suo ultimo gesto di disperata follia?
a modo loro sono tutte e due plausibili e nonostante mi venga da optare per la prima, ti inviterei a specificare con una minuscola tag ( dopo la prima frase di parlato ), per evitare incomprensioni di sorta.
ok, con questa passo e chiudo, giuro.
abbracci sparsi,
ivan |
