Non mi ero accorta che l'autrice fossi tu! Avrei dovuto capirlo, il tuo stile è davvero inconfondibile. Scrivi in un modo tremendamente poetico; praticamente la scrittrice che è in me si accartoccia su se stessa dalla vergogna quando leggo i tuoi racconti.
La maniera in cui accosti le parole, la bellezza incredibile delle frasi, mi danno sempre una stretta allo stomaco. E non riesco mai a capire fino in fondo quello che la storia significa, ma mi trasmetti sempre un senso di angoscia, di forza, quasi di disperazione nel provare le emozioni che descrivi.
Sei bravissima, davvero, e guarda che raramente mi sbilancio in questo modo ;)
Un bacio, Chiara.

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Cognizione, coscienza, costrizione, morte di vera linfa.
E quel "Questa volta era morta, morta davvero" che ti fa sentire come una vergine della vita; ossimorico nella sua essenza, nella sua esistenza.
Per pochi istanti, la mia attenzione era volta dietro il maledetto enigma delle tue parole e forse non riuscirò a riconoscerti davvero, poichè ogni tua parola è una spinta verso l'alto, poi se la bocca proferisce frotte che si rifiutano di venire a galla ecco che cado giù in piacchiata, nell'efferato ordine delle cose che mi accoglie come su un tappeto di foglie morte, nell'essenza carnale dell'amore, osservata da occhi scrutinatori.


Ecco che si annega nella stessa placenta efferata, quando le cognizioni divorano i ventri della lussuria e ti depositano sui lidi del pagamento da scontare; rimani a morire di carne.
Come se il mondo si fosse abbandonato a un orgasmo.



Non riuscirò mai a capirti davvero; mi limiterò a essere tua fedele seguace fino a quando non spirerà l'ultimo affanno dell'equilibrio. O fino a quando il tempo non ci concederà un ultimo miagolio insieme.
Che quest'onniscienza ci permetta di affrontare le prospettive, a discapito dei languori carnali.

Imeowu,
S.

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