Alla fine di questa storia si prova un senso di tenerezza (o comunque di simpatia) nei confronti di Austria, un personaggio che con il suo carattere altero non ne ispira poi tanta, ma trovarsi a fare il mentore rinnegato della nazione gemanica (sia pure con le buone maniere, in maniera se vogliamo alquanto diversa da come avvenne in realtà), forse il suo orgoglio gli impedisce appunto di ammettere che ha fallito, si può sempre consolare in compagnia della musa (anche se l'aria scelta dal piccolo Italia ha un retrogusto velenoso, soprattutto per il nome del compositore, che fu usato come slogan da certi attivisti che non avevano particolare simpatia per lui).
Può consolare il fatto che non se la prenda poi tanto, ma forse è il carattere che aiuta...