Rieccomi qui (puoi maledirmi, se vuoi ;)).
Chi abbiamo qui? Walburga. Rigida, inflessibile, ineccepibile, in versione puramente Black, insomma. Bando ai sentimenti; l'unica preoccupazione è per la "nobile casata". Ma veramente è l'unica preoccupazione? Sembra proprio di no. All'inizio pensa a suo figlio e a suo marito, si addolora per la loro sorte, ma poi, non voluto ma irrefrenabile, il volto di un'altra persona le scivola nella mente, un altro ricordo, qualcosa che avrebbe forse preferito dimenticare o addirittura che non si fosse mai verificato... Perchè lei si sforza disperatamente di fare finta di non aver avuto anche un altro figlio, mente a se stessa, come se quel figlio non fosse mai esistito, ma non può scacciare il suo ricordo che le sovviene a tradimento, improvvisamente, indesiderato, con forza impressionante....
Correva quasi per non avere ripensamenti. Già, perchè se si fosse fermata anche solo un attimo a riflettere, le sarebbe venuto meno il coraggio. Magari non lo avrebbe mai ammesso, ma sicuramente ci è voluto tutto il suo coraggio per dare la notizia a Sirius, per rivedere il suo figlio maggiore dopo averlo maledetto e cacciato di casa e bruciato dall'arazzo.
"Sono tua madre." Accidenti, quasi mi aspettavo che dicesse: "Sono Walburga." Ma a quanto pare i legami di sangue (non penso che si tratti di abitudine, infatti) hanno sempre e comunque la meglio su tutto.
"Lui era e resterà un traditore." Mi sembra tanto un tentativo di autoconvincersi, di nascondere l'emozione che ha provato nel rivedere suo figlio (perchè l'ha provata, ne sono certa) dietro la sprezzante definizione di "traditore". Come se volesse rammentare a se stessa, ancora una volta, di non cedere ai sentimenti (chissà se, trovandosi ormai sola, senza marito nè figli, avrebbe perdonato Sirius? se lui non si fosse comportato così...)
"Non ti ascoltò, come sempre." E' il solito braccio di ferro tra Sirius e sua madre, come tante volte da bambino. E ora come in passato Sirius non è intenzionato a cedere e Walburga si ritrova davanti il solito figlio disubbidiente e ribelle. Però, per un attimo, prova il desiderio di riportarlo a casa con sè: sì, certo, dopo un ceffone come si deve, ma quest'impulso a riconciliarsi con lui non può passare inosservato. Solo che, un attimo dopo, il rifiuto di Sirius di essere "il sostituto di Regulus" cancella anche l'ultima speranza di una rappacificazione.
Lui non si considera più suo figlio e lei non è più sua madre, queste parole fanno venire i brividi.
E così si sono giocati l'ultima possibilità di essere ancora una famiglia. E con grande sforzo di entrambi: lo si sente in quella porta sbattuta di Sirius, e nelle lacrime amare che sua madre mai vedrà, e in quelle che Walburga invece non riesce a versare per orgoglio, ma che continuano a perseguitarla.
Hai reso molto bene questi due personaggi e quello che c'è tra loro: un rapporto consumato che ormai si è strappato per sempre. Dà un senso di malinconia infinita e di irreparabilità.
Insomma, il mio solito sproloquio per dirti che mi è piaciuta ;) |