C'è un che di maniacale nella "non esistenza" di questa ragazza.
I muri bianchi a simboleggiare una lavagna su cui non si ha voluto scrivere nulla di se, il letto che sembra accogliere più nessuno, tutto è in ordine, pulito. Asettico.
Come se in quella stanza non avesse abitato nessuno.
Eppure quella era la sua stanza, dove lei aveva pianto in solitudine.
Pensato in silenzio.
Si era sentita un fantasma.
Incapace di evadere dalla prigione in cui si era rinchiusa da sola, in questa storia si legge di un bisogno spasmodico di libertà, di comunicare con qualcuno il male che corrode l'anima.
Ma come sempre accade nessuno o pochi sono disposti ad ascoltare.

I miei complimenti: la storia è stupenda!
Laurana.

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Bella. Molto, molto bella. Non ho mai letto una descrizione migliori del fatto che i nostri desideri non sono altro che una prigione. E non ho mai letto niente in grado di descrivere così bene i passaggi solitari delle persone. C'è un'inevitabilità tremenda in tutto questo.
Complimenti. molti, molti complimenti.
Ilaria.

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C'è solo una ragazza ,forse.

C'è un caos che sale, stordisce ,soffoca.
Fuori però non c'è nulla.
Non si vuole lasciare traccia di un qualcuno in cui neanche ci si riconosce più.
Che siano dodici, diciotto o vent'anni.

Piano la scorza di sgretola.
Se non ci si lascia andare, si impara ad esplodere.
Peccato che non si abbiano neanche persone adatte con cui farlo.

Bello scritto!
Aspetto una tua prossima storia :)
Tua, Listen.

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molto bello questo tuo testo: anche s eè breve e la protagonista viene solo accennata, sei riuscita a far trasparire le emozioni che quella stanza aveva visto, con carattere molto umano e toccante.
Complimenti, a presto,
Isaby94

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