Innanzitutto, complimenti per il tuo terzo posto! Fa sempre piacere salire sul podio, anche se è quello metaforico di un contest ( io, questo brivido, l'ho provato una volta sola ahimé ).
Per il resto, al diavolo: Camus e Milo, ritratti insieme, stanno bene in tutte le salse. Chi se ne importa dei Cliché ( che poi, io sono la prima a caderci... anzi, a buttarmici a peso morto XD )!
Dopo tutto questo tempo, ancora non riesco a capacitarmi del fatto che, all'indomani della Battaglia delle Dodici Case, gran parte dei cavalieri d'oro siano rimasti ostinatamente impuntati sulla propria convinzione di essere nel giusto.
Voglio dire, non facendo praticamente nulla tutto il giorno avrebbero ben avuto modo per sviscerarla in lungo ed in largo, la cosa! E' mai possibile che gli stessi dubbi che hanno toccato Scorpio non siano mai passati anche per la mente di Shaka, Shura e gli altri?! ( Questo voleva essere un discorso semi serio, scaturito dalla lettura delle cogitazioni di Milo sul Gran Sacerdote&co... peccato che non lo sembri affatto, ahah! ).
L'apparizione di Shura... bhé, seppur breve, è stata tipicamente da Shura ( perdona la ripetizione voluta ): me lo sono sempre immaginato con quell'atteggiamento un po' paternalistico.
Che li si voglia vedere come amanti, oppure che si rimanga coi piedi per terra e li si dipinga solo amici, è sempre bello immaginare il possibile effetto che la prolungata assenza di Camus dal Santuario per assolvere il suo compito di maestro deve avere avuto sul rapporto Scorpione/Acquario.
Ho apprezzato soprattutto il modo in cui l'attesa, la paura di non riconoscersi più, il timore che il tempo e le vicende abbiano distorto la natura del loro legame ( tu le hai descritte secondo il punto di vista di Milo, ma credo che anche Camus, a suo modo, abbia provato ogni volta le stesse sensazioni: basta leggere la frase " Anche a me mancava la tua presenza, Milo: è stato un anno solitario, il mio " ), covate a lungo, svaniscano all'improvviso nel rincontrarsi, e nel constatare con sollievo che in fondo non è cambiato assolutamente nulla. Stessi gesti, stessi atteggiamenti, stessi toni. La routine può annoiare, ma anche divenire un punto saldo, in cui è rassicurante rifugiarsi.
E, con i disordini che a questo punto della storia stanno sconvolgendo il loro mondo, si intuisce perfettamente la ragione per il quale a Milo è così cara.
Infine, sì, trovo anch'io che tu abbia utilizzato benissimo la frase assegnatati: non solo perché si incastra perfettamente nel contesto, ma anche perché ce lo vedo, Milo, a pronunciarla.
Brava! ;)
Ps: unico appunto: all'inizio, parli di sfuggita del custode della Terza casa " Gli altri due custodi, alla terza ed alla quarta casa, Milo non li vedeva quasi mai ". Ma Saga non era scomparso da un pezzo, ormai ( cosa che, più in basso, hai detto tu stessa )?
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