Recensioni per
hai mai sentito l'odore dell'erba bagnata?
di Inc

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/12/12, ore 11:16

Questo componimento è estremamente evocativo, non c'è che dire. Le immagini e i suoni che hai creato sono infinitamente poetici e persino la struttura stessa del testo evoca una poesia, è una scelta che ho apprezzato molto perché rende questo testo ancora più malinconico e delicato.
L'unico appunto che ti farei riguarda l'assenza delle maiuscole, ma per il resto non posso che farti i complimenti per questo breve ma toccante componimento.
Davvero un buon lavoro!

Recensore Veterano
08/10/12, ore 21:49

Sai cosa c'è di soprannaturale, mia regina della notte?
Quelle dita che si muovono a tempo di una suggestione che imprigiona i miei respiri nella bambina color rugiada, che altri non è che il suono trasparente dei melodiosi accordi che intarsiano la lettura, piacevole come sempre, cara (D)diletta mia ...


«hai mai sentito l'odore dell'erba bagnata? non ti sembra un'arpa innamorata?»
«shhh, tu sei di immagine trasparente, non c'è bisogno di urlare»

Un suono ossimorico (mai) affatto...
Sembra che stia decantando lodi stilnoviste, ma tanto tu pari al mio cospetto un angelo dalle mille retoriche, dalle mille rese che non fanno altro che sfuggirmi di mano come fossero fatte dello stesso filo conduttore che intarsia la rugiada, che lacrima e profuma l'erba, facendola annegare in un bagno di un inebriante aroma che si avverte leggiadro, come se stesse trafugando altra aria da me, che già rimango ammutolita.
Misuri le parole come la Callas misurava i colori della sua voce; come tu misuri i colori delle tue parole, che vertono su spettrali tonalità per poi adagiarsi sui fili dell'arpa innamorata.
Sei la fantasista dei pensieri che nulla sfuggono e tutto trattengono.

Il silenzio fa paura.
Vedi come si adagiano i miei pensieri fugaci e compromettenti sulla coltre spettrale e armoniosa che sei riuscita a creare, come fosse una bolla d'arcobaleno?
E quello prigioniero tenta d'uscire, ma senza successo.
Una volta ti dissi - ma probabilmente è andato perso nell'obitorio di altri fugaci spettri - "Ho provato a disintossicarmi dalle tue storie, ma non ci riesco".
Ora calza: "Ho paura di disintossicarmi delle tue storie che sono per me fonte eterna di onniscienza, cognizione superflua del tempo che trascorre e intarsia i miei pensieri, contraddizione reciproca poichè non sarò mai capace d'intenderti come tu vorresti"
Tu riconosci me.
E penso che i nostri respiri si siano persi con quel connubio irriverente di quella farfalla d'indaco vestita, tanto impertinente, e di quelle correnti di vita che prendono in mano la loro verginità e la trascinano in quel turbinio...

Queen, picassesca amica di pensieri, non fai altro che alimentare le mie utopie più recondite con quel gesto che si spoglia di tutte le volontà carnali, che risalgono e poi riscendonno, perdendosi in spasmi... I loro e i miei - sai quanto sono volubile sull'argomento - e l'arpa innamorata risuona di riverberi che aprono una nuova porta alla vita e permettono agli innamorati di camminarci a piedi nudi.
Morfeo ti è amico, bambina.
Altrimenti come faccio a spiegarmi come riesci a farmi sognare?


Quest'orgasmo di parole è incomprensibile e grottesco.
Il mio, non il tuo.
Il tuo è linfa di vita; il mio un'accozzaglia di spoglie morte che si muovono sul terreno "friabile e saporito".
Il tuo è un suono di pensieri che feconda nuovi amori; il mio riesce a trafugare solo spicchi insapori.
Spero riuscirai ad apprezzarmi per come sono.


Grazie per avermi regalato quest'orgasmo di vita, d'amore e di rugiada.

La tua micetta, Sariù.