Recensioni per
Ho imparato a leggere nelle ferite..
di Lisa_Pan

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/12/15, ore 15:13

Ciao, sono la tua Babbo Natale segreta e questo è il mio dono.

La storia è scritta tanto, tanto bene. E poi c'è tanto, tanto angst e a me piacciono le storie scritte bene (come la tua) e anche l'angst.
Mi piace molto il personaggio che hai creato, le descrizioni che hai fatto, i suoi pensieri sul padre, sulle bugie raccontate dalla madre, sulla scoperta della verità.
Il momento della lotta e poi la fuga. Quei venti passi che l'hanno condotto in salvo accanto alla persona, la ragazza cui non hai dato un nome, che lo ha accolto.
Una storia che, anche se breve, è davvero ben costruita.
Tragica ma bella. Brava!

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Master
04/04/13, ore 19:56

Lo sai come si chiamano le brutte persone? Si chiamano Giuggi, Giuns, Chara, come cazzo ti pare. Quanto posso sentirmi una merda a recensirti una storia dopo praticamente sei mesi da quando l'hai pubblicata? Voglio dire, c'è pure una cazzo di dedica là in alto e io non sono stata nemmeno in grado di provare ad aprire la storia per leggerla e accorgermi di quello che hai scritto. Non ricordo cosa passavo in quel momento, tutto è annebbiato dal fatto che esattamente due settimane e un giorno dopo il nove ottobre io ero a Padova, là, proprio là sotto, e quindi tutto il resto sbiadisce. Non so il motivo di questa dedica, o il fattore scatenante, e la cosa bella è che, se fosse stato qualcosa di brutto, io non lo so più. Però la realtà fa sempre schifo, nel mio caso fa schifo perché è noiosa e sempre uguale e nel caso di Stone fa schifo perché si è preso una manica di botte. No, in realtà fa schifo per qualcos'altro, per un'altra manica di cose (manica... prima con i miei si parlava di maniche e allora ce le ho messe in mezzo, ma non chiedermi di più perché il discorso è parecchio lungo) che hai già detto tu e che io ho capito e non voglio, ehm, dissacrare parlandone come una comune mortale. Ci sono cose che non vanno dette, però va detto che quella vena angst la sto scoprendo anch'io ed è vero che è bellissima, perché, nonostante si parli di sentimenti che fanno schifo, è comunque uno schifo mille volte migliore di quello che viviamo. E allora adesso ho capito la tua dedica, perché, per quanto possano essere brutte le cose che uno scrive, gli fanno comunque provare una manica (di nuovo, sì) di sensazioni che sono una vagonata, più che una manica. E nella realtà quante cose mi fanno provare delle sensazioni abbastanza forti? Il concerto di cui ti parlavo prima, il concerto di cui ti parlerò a novembre ma di cui, in realtà, ti sto parlando già da giorni. Ma poi basta.
E questi due... insomma, gli occhi scuri me li immagino neri e gli occhi neri me li immagino diversi da come te li immagini tu, ma qui non li ho immaginati come li immagino io ma come li immagini tu, perché come li immagino io non c'è nessun naso storto e tutto il resto, però li immagino come li immagino io quando arriva lei. Perché lei sono io e lei prova cose che io non proverò mai, allora io divento lei e provo quello che prova lei però con il lui che immagino io.
Non ti chiedo se hai capito perché di sicuro lo hai fatto. Cioè, magari hai riletto la frase cinque volte però alla fine hai capito, perché sei tu. Ok? Va bene?
E, come ti ho già detto in un'altra recensione (anche se questa non mi farà guadagnare diciassette punti perché la mia logorrea si è trasferita nelle storie che scrivo e non più nelle recensioni), mi pento amaramente di non aver letto prima tutto questo. Gli occhi neri fanno sempre bene, anche se fanno male. E poi il sangue è buono, sa di qualcosa, si sente qualcosa.
Sentire è la chiave, no?
Basta, me ne vado Lis, me ne vado e sappi che ho fatto una buona azione oggi, e mi sento felice. Ma per adesso non te la dico perché, forse presto o forse ci vorrà un po', ma la scoprirai da sola. E ti voglio bene. Ecco, questo non te lo dirò mai più perché è una cosa che mi fa troppo schifo da dire (sempre per quella teoria per cui i sentimenti non si dicono perché è come restringerli, hai presente?), però ogni tanto è da fare. Soprattutto se c'è qualcuno che se la merita.
Quindi me ne vado a farmi la doccia, perché ho tanto mal di pancia e tanta voglia di scrivere, e lo sai anche te che la doccia fa venire troppe idee. Come se ne avessi bisogno altre, insomma. Prima o poi indirò un contest a pacchetti in cui ogni pacchetto è una trama e ognuno mi scrive una storia, così almeno non avrò più rimpianti e/o rimorsi per delle cose che non ho scritto ma che avrei voluto scrivere.
E quanto cazzo parlo. Basta.
Ciao Lis, coccole!