Straziante. Se fosse possibile strapparmi il cuore a mani nude lo avrei fatto per - praticamente - tutta quanta la storia. Una oneshot piena di dolore, sentimento e quella voglia di dire "io credo" ma senza la forza di riuscirci. Perché ci vuole coraggio anche (e) per quello. Stupenda, dolorosamente stupenda. Sono contenta di averla letta e i miei complimenti!


Jess

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Questa storia è andata dritta tra le preferite, dal secondo paragrafo. È semplicemente meravigliosa. Va dritto al cuore, te lo strappa via con prepotenza stringendoti tuttavia in un caldo abbraccio di speranza. Adoro John, è il mio personaggio preferito e amo quando lo prendete e lo fate soffrire così... *___* adoro anche Harry, quindi la sua presenza ti ha fatto conquistare un altro punto a tuo favore! Il tutto condito da uno stile di scrittura invidiabile, che ti coinvolge dal primo rigo e ti fa provare sulla pelle tutto il dolore composto di John. Splendida, complimenti.

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Probabilmente sono in periodo-emotivo-caotico, perchè sapevo perfettamente che non sarebbe potuta finire in nessun altro modo, ma ho sperato fino all'ultima riga che Sherlock ricomparisse.
Sono una brutta persona, che rovina le belle storie con i suoi insulsi desideri.
Eh, comunque mi è piaciuta davvero tanto, e nonostante tu dica di aver avuto dei problemi con John alla fine penso proprio che ti sia uscito molto molto bene. Il suo dolore e la sua rabbia, soprattutto all'inizio, sono palpabili e strazianti e ho semplicemente adorato come Harry gli faccia capire che la sua è una dipendenza, che hanno bisogno l'una dell'altro per riuscire ad uscirne.
L'introduzione di Mary mi porta a pensare ad un proseguimento della storia, ma in un certo senso credo proprio che sia perfetta così, anche se strappa il cuore e lo riduce a marmellata. 
Complimenti davvero!
emme

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Dolorosamente bella. L'apatia, la tristezza e la rabbia di John quasi palpabile. La storia è caratterizzata molto bene, e la scelta di scrivere le scene in paragrafi brevi è d'aiuto, rende la storia più movimentata, in contrasto con la staticità e la routine fissa di John. E' scritta molto bene, e come spesso accade, le post-reichenbach sono sempre un pugno nello stomaco. 
Brava, davvero :)
Ross

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