Bu! Giungo a romperti anche qui, perché dovrei stare a studiare, ma come si può dedurre non ne ho voglia
*voce della coscienza: Caaaaali, studia che non passi gli esami*
Muta!
Ebbene, avevo letto questa storia tempo fa, ma per qualche assurdo motivo non te l'avevo recensita. Qualche giorno fa mi è ricapitata tra le mani e adesso mi decido. Prima di tutto, ADORO come rendi Arthur e Alfred. Sono perfetti, assolutamente IC, e rendi benissimo anche il loro rapporto, il che non è semplice. A differenza di molti che scrivono su di loro, il tuo Arthur non è una frignetta tutta gne gne 'America mi ha abbandonato, oddio piango', bensì è un uomo orgoglioso, che ostenta una forza che effettivamente non ha, ma che non vuole in alcun modo mettere in mostra. Insomma, l'Arthur VERO.
Alfred è ancora più difficile da caratterizzare e io sono una di quelle poche, pochissime, rarissime (le sigh) persone del fandom italiano che amano Alfred di per se come personaggio e non unicamente perché 'sta con Arthur o con Ivan' a seconda delle preferenze. Quindi quando leggo fanfiction su Alfred ce ne sono davvero poche che mi piacciono veramente, perché molti tendono a renderlo stupido e limitarsi a quello. Ma Alfred non è un stupido. Come Arthur ostenta la sua forza, Alfred ostenta la sua idiozia. Molti che scrivono su di lui si fermano alla descrizione superficiale di "idiota mangiahamburger", arrivando certe volte a dei limiti assurdi, a renderlo un demente senza una causa. E io ODIO chi mi tratta Alfred così. Ma, tranquilla, questo non è il tuo caso. Il tuo Alfred ha quella vena di fanciullesca ingenuità -perché, alla fine, lui è ancora un ragazzino in un corpo di un diciannovenne- ma quell'ingenuità non si trasforma mai in idiozia congenita. Ha i suoi momenti di serietà, di furbizia, di maturità, ed è sempre, in qualche modo, capace di contrastare Arthur. Insomma, in poche parole, Alfred è un prisma, ha diverse sfacettature che non tutti sono in grado di cogliere. Ma tu ci riesci, ed è per questo che continuo a leggere le tue storie. Anche qui, è Alfred a fare il primo passo. E non lo fa per caso -classico cliché da shojo manga in cui il protagonista inciampa e magicamente finisce sulle labbra della ragazza-. No, lui arriva, aspetta che Inghilterra perda la pazienza e gli si avvicini e poi lo bacia. Sfrutta la sua forza per avere la meglio sull'inglese il quale all'inizio cerca di divincolarsi, ma poi si lascia prendere sempre di più, finendo per innamorarsi. E poi durante il giorno, durante la guerra tutto torna com'era prima, come se entrambi avessero paura ad ammettere più a se stessi che non all'altro i propri veri sentimenti.
Ho scritto una recensione chilometrica, ma spero si sia capito almeno un po' quello che volevo dire.
Inserisco questa storie tra le preferite, merita davvero. Complimenti!
Alla prossima!
Cali ~ |
