La malinconia in questo tuo racconto, la tristezza, la pioggia e Chopin lo hanno reso perfetto.
Hanno quel nonsoche che ti fan venire voglia, anche se amaramente, di vivere una situazione del genere.
Amo ogni periodo di questo testo.
Ogni punto da quel tocco, quella pausa precisa che rende tutto ciò una situazione di quelle che vorresti non finissero mai, ma allo stesso tempo non vedi l'ora che finiscano.
Fantastico. Non ho altro da aggiungere.
Baci.:*

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Uau. Ho amato questo tuo componimento, davvero, così intriso di struggente malinconia, mi hai reso parte di questo tuo scenario così solenne e tranquillo. Io odio la pioggia ed ho amato il modo in cui sei riuscita a trasmettere un incredibile moltitutidine di sentimenti con poche righe. Davvero, complimenti:)
- Giul.

Ah! Credo di adorare questo tuo frammento. Sono felice di aver aperto la lista delle ultime storie (cosa che ormai faccio rarissimamente, di solito devo spulciare a fondo per trovare qualcosa che m'interessi davvero .-.) e averlo trovato subito! *-*
Adesso non voglio sproloquiare troppo perché lo trovo semplicemente perfetto: hai racchiuso un mondo in poche, delicate, preziose parole. E frasi come quelle sulle vecchie foto con i loro "Volti enigmatici. Volti che non conosci", o "Il rombo del tuono giunge, in un educato fragore" o ancora "Provo a parlare, ma tu distendi le dita davanti il mio viso"... oddio, veramente vorrei citartele tutte ma insomma, sappi che hai ritratto un giorno di pioggia (e dell'anima, oserei dire) in modo unico e con un uno stile malinconico, assolutamente più che piacevole - rimane impresso.
Complimenti vivissimi *_*

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