Che posso dire...solo che ho i brividi lungo la schiena!! Questa fic è breve, ma assolutamente intensa e mi ha lasciata profondamente turbata. Sei molto bravo perchè sei riuscito a condensare in poche frasi tutta la drammaticità di quel momento e a far intuire quanto, per quanto potente fosse come mago, anche Silente potesse essere spaventato come qualsiasi uomo davanti alla morte. Che poi gli vengano mille dubbi di aver sbagliato tutto ci sta, ha sempre saputo più di tutti e di sicuro non poteva parlare e confidarsi con qualcuno, quindi si è tenuto dentro tutto...è un grand'uomo!! Senti, ma quando dici "...un'altro paio di occhi che mi fissa, quella muta richiesta di perdono. No, forse non ho sbagliato." parli di Severus vero?? Cioè, è Severus che chiede perdono a Silente per quello che sta per fare?? Io penso che sia stato lui a chiederglielo...di ucciderlo in caso di necessità, tu che dici?? E anche alla fine "Congelato sul posto ascolto la sentenza che io stesso ho emesso tanto tempo prima..." volevi intendere questo? Che lui l'ha convinto a farlo? Sono curiosa, fammi sapere!! Ora basta col mio delirio, volo a leggere l'altra tua opera e ti ringrazio tanto per i commenti al mio racconto!! Chiara ^.^

Flash fic che centra in pieno lo spirito di qst genere devo dire. Interessante l'interpretazione che dai di quegli ultimi istanti di vita. Sarà davvero così? Non so, ma intanto ti pongo i miei complimenti.

la frase di Silente prima di morire è un mistero per tutti, ma la spiegazione, la riflessione che hai fatto tu in questa ficcy mi piace un sacco. è molto profonda e descrive in modo perfetto un Silente più "umano" di quello a cui siamo abituati... complimenti!

all'inizio pensavo stessi scrivendo tu cmq superato un secondo il mio casino.... è veramente bll.... e triste....

Bella, non c'è che dire!!! Sai, ora capisco perchè mi dicevi tutte quelle cose sul mio modo di scrivere e su come potevo migliorarmi... perchè scrivi in modo impeccabile!! Complimenti. Alla prossima!! Baci

Mi è piaciuta davvero molto sai? La sento in un certo senso simile al mio modo di scrivere, come tematiche intendo... Leggi un pò di cose mie se ti va e fammi sapere che ne pensi!

L'idea è interessante. Ci sono dei momenti, credo, che forse meriterebbero di essere approfonditi di più (perché sono validi punti di vista), però lo dico da una che non si cura troppo del numero delle parole.
Bello il concetto di fare eco a quello che è già accaduto, seguendo quell'attimo attraverso le sensazioni della vittima, più che su quello che materialmente accade. Bella anche la riflessione sulla straordinaria intelligenza che porta ad errori straodinari (che fa un po' Spider-man. Scusami, mezza battuta stupida). E anche il momento sugli occhi che fissano e gli occhi che, forse sì forse no, chiedono è interessante. E la paura, poi. Non importa quanto si è grandi, alla fine siamo tutti uguali. Corretto? Non importa come e quando lo si è programmato, sul momento la paura di prende comunque.
E ora che hai pubblicato la prima storia e ti sei "tolto il dente", scrivi e scrivi e scrivi. Perchè le premesse ci sono, per me.