Recensioni per
THUNDERSTORM - The rain won't let me go
di 6PinkLady6

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/11/12, ore 21:30

Ciao! Ho trovato questa storia per caso... Questa prima parte è davvero carina, mi ha concquistata! E' stato bello leggere di Ritsu, dei suoi interminabili viaggi quotidiani per restare insieme alla sua amica Sawa, dei suoi rimpianti, delle seccature nell'avere dei genitori un pò grandicelli e una casa fuori dal mondo... E' stato davvero bello. Mi sono immersa completamente in questo mondo... come dire... vaporoso, che hai creato. Non so se mi spiego. I paesaggi, gli oggeti, i dialoghi, le persone... tutto è reale e allo stesso tempo non lo è, per questo l'ho definito vaporoso. E' stato come sognare. L'unico e divertentissimo momento veramente reale è stato uno soltanto: il treno. A dir poco fantastico. Lasciati dire che abito a Roma (o meglio, in provincia, ma lavoro a Roma), i mezzi pubblici fanno letteralmente schifo, e quando ho letto della caccia all'ultimo posto mi è venuta subito in mente la metropolitana (sarà che il mio treno regionale era abbastanza tranquillo e che sono rimasta sempre molto traumatizzata dalla metro...). Descrizione perfetta, non c'è che dire, rendeva perfettamente l'idea claustrofobica del treno e dei suoi odori, come dire... stimolanti!^_^
Bene, passiamo allo stile. Tutto è stato abbastanza scorrevole, ci sono state alcune frasi un pò "contorte", cioè che mentre leggevo inciampavo letteralmente nella lettura e dovevo tornare indietro per capire bene, ma si tratta di due o tre frasi, nulla di grave. Ora non ti riporto ogni singola frase, però ti faccio un esempio:
Lì, avvolto da un blu oltremare, fluttuava un fiocco di neve, forse era una goccia d’acqua, no un chicco di grandine, no… non era nulla di tutto ciò. Nel cielo non c’erano più nuvole, era impossibile che fosse qualcosa composto d’acqua.
Qui direi di rivedere un pò la punteggiatura. Magari prima del forse metterei un punto e poi il fatto che tu abbia parlato sempre in terza persona mi suona un pochino strano leggere quel "no un chicco di grandine, no...". Non so come spiegartelo, ma mi stona all'orecchio. Io avrei messo "Forse era una goccia d'acqua, o un chicco di grandine, oppure... no, non era nulla di tutto ciò" mi sono spiegata? Oddio scommetto che avrai pensato 'Mamma che palle questa!'.... e avresti tutte le ragioni del mondo XD
Vabbè, sono un pò contorta nelle spiegazioni, ma spero che tu mi abbia capita, in un modo o nell'altro...
Per il resto che dire? Mi piace questo Huthor... oddio mi sono dimenticata il sama! Huthor-sama! Non vorrei farlo arrabbiame anch'io! Mamma mia che caratterino questo principe, però mi piace. L'hai descritto in due parole, anche fisicamente, eppure mi piace. Me lo immagino bello come il sole e molto affascinante... già! Non vedo l'ora di sapere cosa ha in mente di fare con Ritsu, perchè l'ha scelta e, soprattutto dove la sta portanto e per fare cosa? Bene bene, vado a leggere il prossimo capitolo. Ti farò sapere cosa ne penso.
Scusa se ho scritto una recensione chilometrica, ma avevo così tante cose da scriverti! A presto,
Fher
(Recensione modificata il 08/11/2012 - 09:34 pm)

Nuovo recensore
07/11/12, ore 10:25

Ciao! L'ho apprezzato come inizio, ma ci sono delle imprecisioni che ti segnalo:

Abbaglio ---> Intendevi abbaio, è così che si scrive il verso del cane, che però è una parola che messa così suona abbastanza brutta: io la sostituirei con latrato.

che per arrivare a casa ci METTIATE ---> Sbagliato temporalmente; può essere sostituito con un altro congiuntivo oppure con un " mettevate ", oppure per non correre rischi di dissonanza sostituire il verbo: " aggiungeteci i treni ogni venticinque minuti, almeno quarantacinque per arrivare a casa [ ... ] ". Quest'ultima possibilità mi pare la migliore.

Tra distesa rosa e quando ci sta meglio la virgola del punto.

due scatole rende molto meglio con il punto esclamativo

Da "appena si aprono le porte " in poi cambi tempo verbale: la narrazione si generalizza, ma il passaggio risulta brusco perché la narrazione non è in prima persona. Questo puoi giustificarlo solo se il narratore è interno alla storia o ai luoghi dove la storia è ambientata ( solo per informazione, non è un vero e proprio errore )

All'inizio del paragrafo successivo usi bene il trapassato, ma poi passi all'imperfetto: continua ad usare il passato remoto, altrimenti si pensa che la narrazione si avvicina sempre di più all'evento narrato. Questo avvicinamento è giustificato solo in determinate occasioni, e non so se sia questo il caso. " aveva smesso di piovere e il sole FECE capolino " è molto più coerente.

La parte successiva, della descrizione della casa, è un bell'esempio di come usare l'imperfetto: in questo caso sì che è giustificato l'utilizzo.



Per il resto incuriosisce. Brava.