Davvero molto carina questa storia. E' vero che ci sono dei giorni così, in cui tutto va esattamente al contrario di come uno ci si aspetta, ma non è proprio un male, alla fine. Mi è piaciuta la descrizione pacata dall'inizio alla fine, quella filosofica rassegnazione che è anche un po' figlia della neve, del non potersi muovere, dell'aspettare perché non si può fare niente di diverso. Mi è piaciuta molto :D

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Avevo letto questa storia ancora oggi pomeriggio, in un momento di abbiocco totale tra un integrale e l'altro, e mi ero ripromessa di recensire a mente un po' più lucida.
E' stato un piacere leggere questa storia, scritta bene e originale. Lo stile, semplice e pulito, è perfetto, trasmette immagini chiare e, in questo caso, anche il torpore dato dal nevischio (o forse sono io che sono stanca dal momento in cui ho lasciato il letto stamattina?).
E' una vicenda insolita, un po' assurda, vissuta con leggerezza - quasi lo stesso protagonista non fosse davvero lì, come se fossimo tutti degli spettatori, che guardano dall'alto le macchine nel fosso. E mi è piaciuta un sacco.
Uh, mia madre mi ha ricordato proprio oggi che non devo passare in prima mentre guido. Spero di non finire pure io in un fosso la volta che userò per davvero la macchina XD
Complimenti per questa bella storia.
Clà

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Mi piace, sìsì. Originale, senza dubbio, scorrevolissima ed a tratti esilarante - sarà che a me robe di questo genere succedono continuamente. Molto interessante davvero, soprattutto la totale plausibilità del personaggio, nonostante la situazione ai limiti dell'assurdo, perché ha una rassegnazione da "ultimo della società" che mi sembra molto italiana, molto giovanile, molto attuale. Il negozio di moquette australiana è geniale XD