Recensioni per
Considera
di chinagirl

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/04/13, ore 21:18
Cap. 2:

Bella. Se ho recepito bene, si avverte bene la "disumanizzazione", non più ragazzo ma numero qualunque fra altri numeri, non conta nemmeno come numero stesso. Potrei forse definirla un crisi di identità? O un odio verso se stessi che non ci sente mai alle aspettative del mondo? Sinceramente non so. E' bella ma mi riempe di dubbi. Forse è proprio questa chiarezza ineffabile ciò che mi piace della poesia.
Complimenti per la musicalità, che immagino sia data dalle rime.
P.S.
Mi farebbe piacere sentire il tuo commento in quanto autrice.

Nuovo recensore
25/03/13, ore 20:03

Quanto è vero! Cerchiamo l'ispirazione ovunque..Soprattutto al giorno d'oggi dove sembra che la poesia stia, a poco a poco, scomparendo..
E invece no..Perché noi dobbiamo trovarla, dobbiamo far valere quei sentimenti, valori inestimabili, in ciò che noi scriviamo..
Perciò complimenti perché hai saputo parlare di un qualcosa che veramente sta succedendo ora..
Mi piace molto e spero di poter leggere altre cose tue così belle 
A presto :) 

Recensore Veterano
31/01/13, ore 18:45

E continua a piacermi, questa raccolta! In particolare quest'ultima l'ho proprio gradita! :) Che ne è dell'ispirazione poetica, se il poeta vuole parlare di questo mondo, abitato da così tristi figuri...? L'ispirazione - che è moneta per l'artista! - manca per forza! Ciao!

Recensore Veterano
22/01/13, ore 23:01
Cap. 10:

Che nessuno abbia ancora recensito è oltraggioso! Ho letto per intero questa raccolta, raccogliendo qui e là sensazioni che ancora sento sfiorarmi la pelle. Ho amato incredibilmente quella delle poesie che si voltano, e dandoti le spalle ti mostrano le cicatrici - le tue stesse - che tu, da te, hai tracciato su di loro. Nella mia mente mi veniva facile collegarla a quell'altra che comincia così: "La parola muta", ecc, ecc. Entrambe parlano della volubilità della realtà, che ci sfugge di mano, sebbene cerchiamo di afferrarla proprio con quelle parole che poi finiamo per non riconoscere, sebbene le abbiamo scritte noi. E questa volubilità vale anche per i sentimenti purtroppo. "Amore che vieni, amore che vai" chiosava alla nostra vita tristemente De André, certo intrippandosi del solito sentimentalismo popolare che tanto gli piaceva... Però, ecco, ciò che mi piace di questa raccolta, certamente asistematica, è il suo alternare elemento positivo a elemento negativo. Prima leggiamo d'un amore positivo, poi la realtà sembra sfuggire nel caos del linguaggio e della percezione. Poi ritorna un amore ch'è come un ombrello sotto la pioggia, improvvisamente però cadiamo nei tranelli di un'oasi ingannatrice, simbolo potente di tutto questo inganno che si cela nella realtà, e che mi pare così forte in questa raccolta... Beh, al di là di ciò che io dico, davvero questa raccolta meriterebbe più attenzioni, secondo me. Io fin qui le ho voluto bene!
Ciao! :)
(Recensione modificata il 22/01/2013 - 11:02 pm)