Recensione relativa al contest "Torneo a colpi di slash"
Grammatica/ortografia/punteggiatura
Per prima cosa ti elenco un po’ di errori che ho trovato:
- La prima puntualizzazione che voglio farti è quella dell’utilizzo del trattino per i discorsi diretti. Tale segno grafico ha una serie di regole per il suo utilizzo, che non possono essere ignorate. Innanzitutto, per i dialoghi, il trattino corretto da utilizzare sarebbe il trattino lungo (—) o, volendo, il trattino medio (–). Quello che hai utilizzato tu è il trattino breve (-) che viene utilizzato unicamente per gli elenchi o per le parole composte. Inoltre, il trattino, nei discorsi diretti, va separato dal testo da uno spazio, non deve rimanere appiccicato alle parole, come hai usato tu. Altra cosa, la punteggiatura, con il trattino, ha delle regole ben precise. Ho visto che hai spesso fatto seguire il trattino da una virgola, quando questa non si può mettere esterna in questo tipo di stile grafico. Tu hai utilizzato il trattino come se fossero caporali (« e »), che invece supportano anche una punteggiatura esterna, e non come se fossero dei trattini. Un’ultima cosa, se dopo il discorso diretto non c’è una subordinata retta da esso, non ci va il trattino di chiusura. Per riepilogare, dunque, la forma del discorso diretto che utilizza il trattino si riduce a questi casi:
— A____.
— A____ — a____.
— A____, — a____.
— A____ — a____. — A____.
— A____, — a____. — A____.
— A____ — a____, — a____.
— A____, — a____, — a____.
Dove le lettere indicano maiuscole e minuscole ad inizio frase.
- non farmi incazzare Leo! <-- Argh, eppure nelle frasi precedenti l’hai fatto giusto. Manca la virgola del complemento di vocazione, ovvero prima di “Leo”, in quanto nome della persona a cui ci si rivolge. Credo sia una semplice svista, dato che più volte l’hai utilizzato in maniera corretta, ma mi pare giusto segnalartelo.
- Dannazione Leo, amico mi dispiace <-- qui l’hai sbagliato due volte il complemento di vocazione, quindi potrebbe non essere più un errore di distrazione.
- E’ notte <-- la forma corretta di “È” è appunto la lettera maiuscola accentata, che puoi ottenere attraverso la mappa caratteri o, se hai il tastierino numerico, digitando ALT+0200 (tast. Num.)
- Che vuoi fare Giù, uccidermi? <-- di nuovo un complemento di vocazione mancante.
Per il resto, non ho trovato altri errori; i verbi sono a posto, la struttura sintattica è ottima e pure l’ortografia è impeccabile. Peccato solo per gli errori elencati sopra, perché altrimenti sarebbe veramente perfetta.
Lessico/Stile
Lo stile che hai utilizzato è molto particolare. Riesci ad alternare alla perfezioni frasi sarcastiche con un avvenimento drammatico, nonostante l’utilizzo di una specie di stile copione, anche se non si può proprio definire così. Non indichi esplicitamente chi pronuncia ogni frase, come appunto è lo stile copione, eppure tutte le frasi indirette servono per descrivere l’ambiente, le azioni, come se fosse un copione teatrale. È una cosa molto particolare, ben gestita a mio parere, segno che l’autrice sa utilizzare le parole al meglio, perché non credo sia facile utilizzare uno stile simile.
Trama
Devo ammettere che l’ultima parte l’ho riletta più volte per capire cos’è successo, perché non pensavo che Giuseppe potesse veramente uccidere Leonardo. Cioè, all’inizio la storia mi sembrava una critica alla televisione, dove due amici si prendevano per il culo, facendosi scherzi stupidi. Invece la storia era molto più seria, fa vedere come uno scherzo innocente porta a qualcosa di ben più grave, addirittura ad un omicidio. La frase finale forse è la cosa che mi ha colpito di più, perché mostra un Giuseppe che si è fatto prendere dai pregiudizi, quando in realtà provava tutt’altro.
Originalità
Credo di aver già detto tanto nella trama, forse mischiando anche il mio giudizio sull’originalità. Sicuramente questa non è una storia che si trova ovunque, banale, anzi spicca di originalità. Forse il colpo di scena finale, la scena drammatica che chiude la storia, la rende ancora più particolare, inaspettata, e questo non può che andare a suo favore.
Giudizio personale
Beh, la storia è buona, anche se io preferisco un genere più allegro. Ammetto che ho dovuto rileggerla un paio di volte per capirla, soprattutto il finale, e spero di averlo compreso bene. Ad un certo punto ho pensato che Giuseppe si fosse ucciso, ma quell’ultima citazione mi ha fatto capire che no, effettivamente era Leo ad essere morto, e lui si sente poi in colpa per quello che ha fatto. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio la storia di questi personaggi, perché alla fin fine erano due persone qualunque, Giuseppe e Leonardo potrebbero rispecchiare due persone qualunque, di quelle che si sentono tutti i giorni al TG, che si ammazzano per motivi del tutto insensati. Probabilmente era quello che volevi trasmettere, ma la curiosità su di loro mi resta. |