Mia carissima,
quando ho iniziato a operare in questo fandom, un annetto fa, la tua storia precedente su William e Grell -i miei grandi ammòri- mi è stata di grandissima ispirazione, anche essendo tra le pochissime circolanti in ambito italiano.
Ecco perché sono stata davvero piacevolmente sorpresa a ritrovare un'altro tuo scritto che, seppur breve, contiene tutti gli elementi che da una fic su loro due mi aspetterei.
I pensieri di William, così come tu li hai espressi, sono perfettamente IC, ed esprimono molto più di quanto la bocca -o la mente- di Will stesso non osi formulare. Ho adorato quel riferimento agli umani; è un po' come la storia del marcio in Danimarca, no? Tebe specchio di tutte le sozzerie, faide e incesti, e Atene patria limpida e gloriosa. Sono gli uomini che penserebbero ai loro peccati, sono sempre quegli insettucci mortali a vedere la loro attrazione e compensazione; non William, no.
Affatto.
... Non gli credo, mi spiace.
Sono inoltre arrivata a comprendere solo alla fine il significato dietro quel nome invocato a ripetizione. Credevo più banalmente fosse solo Grell a chiamarlo durante le varie ore del giorno, ma alla fine, specie con quell'urlo credo tu intendessi un ben altro tipo di rapporto, tra di loro. Correggimi se sbaglio -spero di no.
Lo stile è fluido, pungente, colpisce al posto giusto. Non toccherei neppure una virgola di quanto hai scritto
Morale? Saranno poco più di duecento parole, ma non posso fare altro che preferirle immediatamente.
Complimenti, complimenti... e spero che la prossima volta aspetterai ben meno di tutti questi mesi per farti viva di nuovo (con un'altra Grelliam così perfetta magari, sì? <3 )
Shinkou kissu,
Bea |