[Recensione premio per il Contest "This is War"]
Finalmente eccomi qua, con la prima delle tre meritatissime recensioni che ti devo.
Non ho mai letto nulla su Rabastan Lestrange e questa storia, già dall'introduzione, mi ha incuriosita. Penso sia sempre un azzardo, soprattutto in una saga come questa, inserire degli OC: si rischia, molto spesso, di cadere nel banale o, peggio, di creare situazione irrealistiche, che appaiono strane e forzate e che finiscono per rovinare anche quelle storie iniziate con le migliori intenzioni. Questo, nella tua storia, non è successo.
Il personaggio di Martha mi è piaciuto molto: è una ragazza interessante, dai tratti ambigui in grado di incuriosire già a primo acchito, ma, soprattutto, è un personaggio che si pone in modo del tutto naturale in questa situazione; insomma, che Antonin Dolohov abbia deciso di iniziare la sorella è perfettamente plausibile, e sul fatto che questa abbia stretto un legame particolare con un altro Mangiamorte non ci vedo assolutamente nulla di strano.
Sai, all'inizio della storia, al momento del loro incontro, mi stavo chiedendo in che modo sarebbe potuta evolversi la storia: che tra lei e Rabastan ci fosse dell'attrazione era evidente, certo, ma non ero del tutto persuasa che tra di loro avesse potuto crearsi qualcosa di più intenso. Poi, però ho cambiato idea; mi è piaciuto tantissimo il modo in cui hai mostrato il loro essere simili, il loro appartenere "allo stesso tipo di buio": li hai presentati come due anime solitarie, due persone che non sono mai riuscite creare legami forti, due persone che, però, nonostante tutto, desiderano essere dei giovani qualunque, un uomo e una donna in grado di amare e essere riamati a loro volta. E questo diventa evidente nella casa del bosco, dove mostri il loro avere bisogno l'uno dell'altra, il bisogno di vicinanza, il loro essersi finalmente trovati.
Un'altra parte che mi è piaciuta è il finale; mi aspettavo che Martha morisse, un lieto fine per loro semplicemente non era contemplato, ma quell'ultima frase è comunque riuscita a colpirmi, a lasciarmi senza parole, a farmi sentire come se fossi stata io stessa a perdere qualcuno di importante: "Rabastan strinse la bacchetta tra le mani, promettendole che si sarebbero rivisti presto, che doveva aspettare un altro po' e lui l'avrebbe raggiunta. Percorrevano lo stesso sentiero oscuro, Martha era andata più in là, solo un po' più in là. E' bellissima, questa conclusione, e mi ha ricordato un po' il finale "Cime Tempestose" (o forse sono io, praticamente ossessionata da quel libro, che vedo riferimenti ovunque): due anime buie e dannate che, alla fine, possono stare insieme davvero solamente dopo, in un'altra vita.
Bella, mi è piaciuta questa storia! |
