Recensioni per
Have you seen my childhood?
di Mana Sputachu

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/04/16, ore 03:52

Ciao carissima, sono di nuovo io a stressarti di commenti per una nuova tua storia che sto leggendo, questa ovviamente come le altre, mi piace molto, sembreró forse un po' banale e scontata ma ti giuro che mi piacciono davvero tutte le tue storie per questo le sto leggendo quasi tutte, almeno quelle che attirano la mia attenzione. Questa poi mi è nuova, è la prima volta che leggo qualcosa sull'infanzia di Ranma, poco presente e poco narrata in molte ff, infatti è la prima che leggo... Per descrivere il carattere di Ranma è difficile, molto direi , soprattutto quando si tratta di descrivere i POV di un bambino come lui, in generale per me il codinato ha una personalità particolare per cui l'autore deve essere il top, almeno affinché la storia riesca bene,ma certamente queste raccomandazioni sono inutili, perché tu rispecchi perfettamente questi canoni. Allora corro subito a leggere i prossimi capitoli, quindi ci sentiamo prestissimo!! Io al solito faccio una maratona notturna, ihihih, a tra poco!!

Recensore Junior
04/12/12, ore 19:53

Il titolo, Mana cara, è appropriato per il nostro zoticone codinato preferito.

E questa raccolta, di cui ho gustato poco fa il primo capitolo, ha un grande effetto magnetico su di me.

Scrivere introspezione su Ranma è a mio parere molto difficile... Di solito o si rende il giovane Saotome come un nuovo Shakespeare o deve succedere qualcosa di catastrofico e l'autore è bravo. Tu fai parte di quest'ultimo caso (che conta pochissimi adepti) , mia bravissima autrice ^^
Ed hai scelto un'ottima modalità: con la flashfic doni degli spunti ottimamente scritti, che rimangono impressi al lettore in un grande sorriso (su di me, hai avuto questo effetto :D)
Questo parallelismo passato/presente è dolce, tenero. Un Ranma bambino che vagabondo che altro non è :P trovava curiosità e interesse in tutto ciò che lo circondava. E questo suo aspetto non può essere andato via con l'età, anzi. Ha imparato solo nel Tendo dojo a capire vagamene cosa potesse voler dire avere una casa e degli affetti. E' infantile Ranma, sì, ma anche di gran cuore. Ed i suoi occhi non possono mentire dinanzi un bell'arcobaleno, che quando era piccolo, chissà, forse gli dava conforto.
Come non può dire che porta Akane lì per farsi perdonare e... Come non dirà mai alla sua fidanzata che quello sguardo pieno di stupore non è solo per gli arcobaleni.
E' un piacere rivederti alle prese con Ranma. Hai una grande attitudine all'introspezione, ma accompagni ad essa uno stile diretto, tenero, che non si allunga più del dovuto. Dà un piccolo pizzicotto e va via.
Questo triangolo Infanzia-Ranma-Akane è intrigante, originale.
Mana, ottimo lavoro!

K

Recensore Veterano
20/11/12, ore 11:24

Deliziosa. Anche questa shot, in entrambi i suoi brani. Il più affascinante (per come è scritto e per tutti gli spunti che offre) è forse il primo, perché quel Ranma piccino che hai raffigurato è azzeccatissimo, nel suo entusiasmo per ogni scoperta nuova e perfino nell'adorazione per il papà "grande e forte" (ed è tutto assolutamente vero, basta leggere il manga per constatarlo). Mi ha conquistato. Poi ovviamente anche il confronto nel presente tra Ranma e Akane è godibilissimo, mi piace tanto come li caratterizzi, anche Akane che lancia la sua frecciatina. E poi scoprire che Ranma ha ancora mantenuto una parte di quell'entusiasmo ingenuo dell'infanzia (e che Akane ne è l'oggetto, anche questo è top secret XD) chiude meravigliosamente queste poche righe pregne di riflessioni e significati.

Recensore Master
16/11/12, ore 08:44

Ma che bellinaaaaa!! ^w^
La canzone la conosco, e credo anch'io che sia appropriata applicarla nel contesto di Ranma. Il fatto che lui veda ancora il mondo con gli occhi di un bambino sta a testimoniare che non avendo avuto un'infanzia vera e propria, cerca in qualche modo (inconsciamente) di viverla anche solo per pochi attimi.
Però non mi aspettavo affatto una scena con Akane! ed è stato bellissimo quando hai spiegato che ranma vede l'arcobaleno con lo stesso interesse di quando osserva la ragazza!
Bravissimissimaaaaa!!!!!!!!!!!! Ciao!!

Recensore Junior
15/11/12, ore 15:17

Ecco, di tutti i millemila spunti fighissimi che offre Ranma ½, quello dell’introspezione dei personaggi nella loro infanzia è uno di quelli che sta nella parte alta della mia classifica di gradimento. Perché, al di là del contesto Ranmaceo, è un tema che mi sta particolarmente a cuore, quindi il fatto che tu abbia deciso di scriverne... *_* ! In questo momento mi dispiace non avere una pika-voice per poterti manifestare, almeno a suon di squittii, quanto ne sia entusiasta!
Basta, voglio cercare di commentarti seriamente perché penso che te lo meriti e perché, davvero, è un tema che sento molto mio... l’irreversibilità dell’infanzia, il fatto che quello che si è dipende così potentemente da quello che si è stato, da quello che si è avuto, da ciò che si è perso e anche da ciò che è rimasto. Già, sono fortemente convinta che nessuno guarisce dalla propria infanzia (cit.) quindi figuriamoci Ranma, con la sua non-infanzia.

Non mi è difficile immaginarmelo bambino, all’inizio del suo viaggio d'allenamento: sicuramente si sarà sentito il protagonista di un’avventura entusiasmante! Molto verosimile che vedesse le arti marziali come un nuovo gioco e la scoperta delle nuove tecniche come un’avvincente caccia al tesoro: sono dei paragoni veramente belli e infantili, ancora non c’era spazio per la nostalgia di casa, anche perché forse era addirittura troppo piccolo per sapere cosa significasse provare “nostalgia” per qualcosa o cosa volesse dire “avere una casa”. Di certo, mano a mano che il viaggio proseguiva, l’entusiasmo deve essere senz’altro diminuito: ho sempre pensato che probabilmente non abbia mai neanche avuto il tempo, e i mezzi, per fermarsi a pensare a quello che stava facendo, a quello che stava diventando. A partire dalla sua passione per le arti marziali: gli sono state imposte prima ancora che avesse consapevolezza di sé, è una cosa che ha caratterizzato fortemente tutta la sua vita senza però averne avuto voce in capitolo... paradossalmente, in questo manga, proprio Akane, la meno allenata del gruppo, è quella per cui l’amore e la passione per le arti marziali sono tangibili e senza dubbio alcuno: le ha scelte, le ha volute praticare anche senza avere qualcuno che credesse in lei e nei suoi allenamenti. Non si è ritrovata a dover combattere per essere la più forte (Ranma, Shampoo, Mousse), non ha dovuto imparare a praticarle per vendicarsi e sopravvivere alla solitudine (Ukyo e Ryoga), lei avrebbe potuto scegliere. Tutti i bambini dovrebbero poter scegliere e giocare.
Non è difficile immaginare che, per Ranma, nel suo continuo viaggiare, anche gli arcobaleni abbiano iniziato ad essere semplicemente una macchia di colore nel cielo. E basta.
Ed è bello che tu abbia ripreso questa immagine per far capire che adesso invece ha capito cosa voglia dire sentirsi a casa, e quindi anche l’arcobaleno è tornato ad essere qualcosa che può valere la pena guardare, qualcosa che può consolare o far sorridere.
Tra l’altro continui a creare rimandi che si incastrano perfettamente nel manga originale: l’ammirazione di Ranma bambino per il suo papà, grande e forte, così come era stata resa manifesta nell’episodio della culla infernale... e il suo cercare di farsi perdonare da Akane senza però ammetterlo e senza nemmeno ammettere di avere qualcosa per cui farsi perdonare... perché in fondo non ha avuto un’infanzia quindi se la sta concedendo adesso: può permettersi di essere infantile ora che ha trovato una casa, ora che ha trovato qualcosa a cui rivolgere sguardi pieni di stupore e meraviglia.
E riesci a suscitarmi tutta sta pappardella di roba con la tua grafostitichezza! <3
(Cosa di cui io sono totalmente priva, ma già l’avrai intuito, data la mia sequela di commenti sbrodolantemente lunghi -_-)

Mana, grazie per averla scritta, mi è piaciuta tantissimo!
E visto che questa parrebbe essere soltanto la prima di una serie di oneshot a tema, non credo ci sia bisogno di dirti che non vedo l’ora di leggere il resto!