Recensioni per
Bete
di RizafromKeron

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
13/06/07, ore 01:05
Cap. 1:

Questa storia mi ha lasciato con un ferreo magone.
E quando qualcosa mi tocca troppo, ci resto sempre un po’ basita. Non è facile che libri o film, cose fittizie, mi commuovano più di un tot. Mi possono coinvolgere e far appassionare, affezionare ai protagonisti, questo senza problemi, ma commuovere è un discorso a parte. E siano benedetti i tuoi canarini, allora, se ti ispirano cose così! Perché qui ci sono andata vicina. Sarà una storia semplice, sarà quello che vuoi, ma è tremendamente naturale. Reale. La ragione in sé, una sola, non la so nemmeno io. Ha un qualcosa che, ancora una volta, non riesco proprio ad esprimere in parole, non lo renderei altrettanto chiaro. Ma mi ha colpita, mi ha colpita in pieno.
Ed è squisito. Adoro ogni più piccolo particolare della sua descrizione, siano i suoi goffi tentativi di fischiare, così ben resi, così limpidi di fronte agli occhi, sia la considerazione che contrappone la sua impazienza alla calma bonaria che contraddistingue Al. Ogni più piccola parola, in questo contesto, è musicale, perfetta, pregna di un’atmosfera splendida che riveste ogni passaggio, anche se non così allegro, anche se i bambini finiscono per non sopportare più quel canarino. Qui, in effetti, sorge spontaneo anche a me chiedermi se anche Al, che adora i gattini così tanto, avrebbe assecondato le maniere più brusche del fratello. C’è, però, quella gelosia di fondo che spiega tante cose: l’attenzione della mamma verso il canarino, il suo gorgheggiare lieto in compagnia dell’uccellino, il sorriso gentile rivolto all’animale. Vista da qui, la reazione dei fratellini è comprensibile: in fin dei conti, si trovano davanti una creatura che per dei bambini risulta noiosa, chiusa in una gabbietta, spaventata da presenze troppo irruente, rumorosa e poco adatta ai giochi infantili. E, non meno importante, una creatura che piace tanto alla mamma, un qualcosa a cui elargire affetto al di fuori di loro due. Non trovo quindi così strana o ingiustificata la loro avversione nei confronti dello scomodo essere piumato ed apprezzo la maniera con la quale, ancora una volta, ti sei immedesimata nei pensieri fanciulleschi. Ho la sua risoluta decisione di Ed di imparare a fischiare, a qualsiasi costo, un po’ egoisticamente, per diventare oggetto delle attenzioni della mamma in quel campo, ma anche perché, senza il suo canarino, la mamma non fischiettava più. E questo è dolce, è un pensiero semplice che sa un po’ di senso di colpa, perché l’uccellino rendeva felice la mamma. E lui lo aveva fatto fuggire via. Altrettanto belle tutte le considerazioni riguardo al fischietto, il fatto che sia corretto o meno fischiare con quello, con qualcosa di, tutto sommato, artificiale. E, di nuovo, tu trasmetti così tanto in così poco, eppure me lo vedo davanti agli occhi, questo Ed e mi intenerisce molto. E’ meravigliosa, questa tua capacità. E, forse, è quella frase finale che mi ha un po’dato il colpo di grazia. Perché, rileggendola, tramite le parole di Al può suonare come riscontro che Ed non è riuscito ad imparare a fischiare prima della comparsa di un altro canarino. Eppure, di primo acchito, giuro di aver pensato che non ce l’avesse fatta perché la mamma se ne era andata prima -magari proprio quando lui era sul punto di farcela-, e questo mi ha stretto un pesante groppo in gola, consolidando quello che già si era formato. “Si era impegnato tanto.” è stato il mio primo pensiero, ed è sciocco, ma ne ha portati con sé una catena che un po’ mi ha fatto annaspare. Mi ha colpita, punto, non devo aggiungere tanto altro. E anche se la cosa è intesa effettivamente in maniera meno triste, mi lascerebbe comunque con un po’ d’amaro in bocca, perché Ed non avrebbe potuto dimostrare nulla alla sua mamma, in ogni caso. Io amo questo tipo di atmosfere, mi danno tanto e mi lasciano tanto. E tu sei bravissima a gestirle, sotto ogni aspetto.
Non posso fare altro che complimentarmi veramente di cuore per questo gioiellino e augurarti un buon lavoro con il tuo progetto in corso (ahh, sto incoraggiando la stesura di una yaoi in fma, domani finirà il mondo! XD). Buone vacanze anche a te e tanti complimenti ancora, tutti meritati, per questa storia. <3

Recensore Junior
12/06/07, ore 11:07
Cap. 1:

E', prima di tutto, una fic leggera e molto scorrevole, disseminata di atteggiamenti amabilmente bambini e realistici.
Come per la fic su KH, mi tocca appuntarti che andando a capo ad ogni punto i miei occhi non sarebbero così turbati, ma è una fic breve ed il problema non si pone comunque molto.
Mi ha un attimino sorpreso Al, visto che a conti fatti lui ama i gatti ed avrebbe ragione di starsene buono sperando che la mamma, in seguito, gliene lasci tenere uno, ma dopotutto sono bambini, la razionalità viene dopo l'istinto.
Sono quei piccoli e grandi dettagli crudeli che non rendono difficile l'immersione nella fic. Voglio dire, i bambini un po' crudeli lo sono, si sa (anche se questa storia dei sassolini turba il mio animo animalista, ma non stona affatto in quanto a veridicità).
Sapiente l'uso del lessico, ricrea un'atmosfera leggera, non pomposa né pesante, adeguata ai toni di un bambino, con un tot di amarezza che sta d'incanto.
Così come il finale, che mi è piaciuto molto e mi ha lasciato un leggero groppo in gola, di quelli che vanno benissimo per le fic malinconiche.
Dopotutto, sono Ed e Al anche come bambini, nel loro voler rendere comunque più felice la mamma, nel loro pentimento e tutto.
Detto questo, alla prossima fic, sia quando sia XD;

Nuovo recensore
11/06/07, ore 20:09
Cap. 1:

Ma che bella storia! E' davvero scritta bene, con uno stile scorrevole e un buon ritmo. Complimenti^^

sakichan
11/06/07, ore 09:51
Cap. 1:

molto carina ^_^

Recensore Veterano
10/06/07, ore 23:53
Cap. 1:

Bellissima! A volte è vero che gli uccellini rompono, ma ti tirano anche su di morale come succedeva a Trisha! Ed e Al andrebbero proprio puniti! Bella!
Baci Kissosi
ADUAH! >v<

Recensore Master
10/06/07, ore 19:03
Cap. 1:

Bellissima. Come ogni tua storia. Ed è così realistica, anche nella loro infantile crudeltà. Perché quella loro gelosia nei confronti dell'uccellino, quelle piccole angherie sono 'infantili crudeltà'. Vere. Reali. Immagini pennellate con precisione e realismo. Ho solo una nota: 'bête' si scrive così, con l'accento circonflesso.