Recensioni per
Dipendenza.
di Patta97
Allora, scrivi davvero meravigliosamente. |
Una storia incredibilmente melanconica e romantica. Mi ha fatto scendere perfino una lacrimuccia! (no, non è vero, però potrei davvero piangere se la rileggessi due o tre volte). |
OH MIO DIO. |
Niente male. Niente male davvero! Tutta la descrizione di questo Sherlock in preda alla noia che si rifugia nella droga per superare il suo stato di apatia è molto realistico e le sensazioni da lui provate nell'avere finalmente il coraggio di stare con John come vorrebbe sono forti e incisive. Non mi aspettavo fosse tutta una proiezione della sua mente, una fantasia che la droga risveglia all'interno del suo Mind Palace, perciò ancora più lodi per te! Hai tenuto bene il gioco e devo dire che questo finale così triste con Sherlock che sa ormai che John è la sua dipendenza maggiore, tanto che neanche la droga riesce ad allontanarne il pensiero, mi ha colpita molto. Molto carina e scritta bene. Mi è piaciuta! |
Ho trovato Sherlock di un IC spaventoso, sai? Mi è piaciuta davvero tanto questa piccola oneshot, e Sherlock che sogna di uscire un po' dai suoi schemi (quegli schemi che l'hanno imprigionato per tutta la vita) e dichiararsi all'unica persona che sia mai riuscito a dargli sollievo oltre l'eroina. Il parallelo fra John e la droga mi è piaciuto tanto, è stato quasi toccante. Complimenti! |
Argh! La fine, buon dio-- che dolore! Il mio povero, piccolo cuoricino non si riprenderà mai più, ma nonostante questo (anzi, forse soprattutto per questo!) devo confessare che m'è piaciuta proprio tanto. Il pov di Sherlock non è mai facile da gestire, eppure tu te la sei cavata egregiamente ♥ |
Ok. Mi riprenderò prima o poi. Diciamo che questa one-shot è davvero destabilizzante.
Il fatto che tutto non sia reale si coglie solo alla fine, e quindi l'effetto sorpresa è garantito, e ti spiazza, anche se speri che Sherlock non l'abbia fatto davvero, quel buco nel suo braccio (è invece è l'unica cosa vera che ha fatto). Hai reso l'esplosione sensoriale di Sherlock in modo magistrale. Mi sono sentita avvolta dal suo stesso sconvolgimento.
Udito (John respira veloce; John sussurra il mio nome; io sussurro il suo nome con voce rotta e bisognosa). Tatto (le mani di John fra i miei capelli, tirano i riccioli; il corpo di John che mi schiaccia contro il muro, poi contro il letto). Olfatto (il dopobarba di John; lo shampoo di John). Vista (confusa: lembi di carne e di pelle; vestiti sul pavimento; lenzuola sfatte; le iridi blu e marroni di John). Gusto (la patina di sudore e ormoni sulla pelle di John; la lingua di John contro la mia, in una guerra soave).
Questa parte la ritengo davvero magnifica. Si è bombardati dal sentire...è WOW. E scusa se non trovo parole migliori! E quindi continua cara Patta... Non vedo l'ora di vedere la tua quarta fatica... Laura |
Solo la terza storia ma ti stai lentamente ed inesorabilmente ritagliando un tuo spazietto al sole all'interno di questo fandom già affollato da brave scrittrici e bellissime storie. Inoltre ti sei guadagnata una fedele estimatrice; mi eri già piaciuta con "Il caso del trovatore francese" e ora questa tua nuova storia così bella e originale sta confermando quella buona opinione che mi ero fatta di te e delle tue capacità. Mi piace in modo particolare lo stile che hai adottato per scrivere questa storia: frasi brevi, nominali, spezzettate. Davvero incisivo!!Continua così e spero di leggere altri tuoi lavori...xoxo Kastalia |