Recensioni per
I carry your heart in mine
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/02/13, ore 02:22
Cap. 2:

Torno a recensire questa fanfiction per farti i miei più sentiti complimenti. Se il primo capitolo di questa meraviglia di racconto mi aveva emozionta, questo è stato per me una vera esplosione (*toomuchfeelings*)! Ed è inutile quanto doveroso dire che è veramente scritta bene. Mi sono commossa più volte e ho trovato Sherlock così incharacter! Resistere fino alla fine a tratti mi è sembrato quasi impossibile, sicuramente masochistico, ma è scritta in modo così encomiabile che tutti i colpi al cuore, il groppo costante in gola e lo stomaco in perenne subbuglio diventano più che sopportabili, diventano in un certo senso parte del racconto... rimani intimamente coinvolta nel racconto e ti appassioni ad esso. Tutto di Sherlock, dalla sua depressione ai suoi dubbi e al suo affetto, mi ha emozionata. Ho davvero apprezzato il modo in cui hai espresso il lutto, la difficoltà di andare avanti, di essere padre (da solo), di dover badare a qualcuno quando si è a malapena in grado di badare a se stessi, di dover ritrovare un equilibrio... e ovviamente anche il modo in cui hai reso Hamish il simbolo (o forse sarebbe meglio dire il frutto) dell'amore tre Sherlock e John (una mente brillante ed un cuore enorme) - il collegamento con il sistema solare poi è stato un vero colpo al cuore! - .
Davvero, non ho più parole per esprimerti quanto abbia apprezzato questo tuo racconto e quanto questo mi abbia fatta emozionare.
Complimenti (ancora) ! 

Saluti, Scarlett Ivy C.H.

Recensore Master
16/02/13, ore 22:49
Cap. 2:

Scrivo questa recensione dopo aver bevuto tre birre (no, non scherzo, l'ho fatto davvero), quindi non so quanto sarà lucida.
Ormai non so più che dirti, se non che il tuo stile è magnifico: per me sei la migliore nell'analizzare e nel descrivere il dolore, riesci a cogliere ogni sfaccettatura della tristezza, del senso di vuoto e della desolazione di un uomo che si è visto privare della persona più importante della sua vita.
Certo, si può dire, c'è ancora un figlio, al quale -a modo suo - Sherlock vuole un bene dell'anima, non è consapevole nemmeno lui stesso di quanto ami Hamish e di quanto Hamish gli faccia bene - perché quel bambino (al di là di quei due mesi di distacco), Sherlock sarebbe senza dubbio crollato. Tuttavia l'amore che si prova verso il proprio uomo e quello verso il proprio figlio sono due cose molto diverse e, senza il primo, Sherlock attraversa un lunghissimo periodo di vuoto assoluto in cui non è assolutamente in grado di prendersi cura di se stesso, figuriamoci di un bambino. Ma alla fine, quando si trova davanti Hamish dopo tutto quel tempo, fa una cosa che lo rende davvero il miglior papà del mondo: lo salva da quella solitudine che lui stesso ha affrontato da bambino. Allontanarsi da Londra aiuta entrambi ma comunque ci vuole tempo e ho apprezzato il fatto che hai voluto descrivere tanti piccoli momenti - anche se tristi - del loro ritiro nel Sussex.
Un'altra cosa che ho amato di questa storia che hai messo Sherlock davanti a tutte le sue debolezze, le sue mancanze come essere umano (il non saper cucinare per suo figlio, il non riuscire a sentirsi padre), il suo deragliare davanti ad una perdita che è quasi impossibile da elaborare, accettare o coprire facendo altro (il lavoro), perché John c'è sempre, anche se non c'è più, è in ogni respiro, in ogni battito del cuore di Sherlock, in ogni ricordo. Ed anche nel cuore di Hamish, che parla con il suo papà con molta più spontaneità.
Per Sherlock le cose migliorano con il passare degli anni (dopotutto sono passati vent'anni, lui è ancora vivo ed Hamish è diventata una bella persona - segno che lui è stato un bravo genitore) e grazie al lavoro prima ed alle api poi, ma per me resta sempre l'impressione di questo grande amore interrotto e di un dolore mai sopito del tutto. Perché le cose, per Sherlock, "non sono andare male", che non significa che siano andate bene.
E' davvero di una bellezza devastante, non so che altro dirti...
(Recensione modificata il 16/02/2013 - 11:16 pm)

Recensore Veterano
11/01/13, ore 23:45
Cap. 1:

Complimenti, hai scritto una storia bellissima e straziante, e anche se sapevo come sarebbe finita (a proposito grazie per averlo messo negli avvertimenti) ho continuato a sperare tutto il tempo. L'ultima frase però è stata devastante, per due giorni, cavolo non è giusto assolutamente no, prometti di non farlo più? No va bene, in realtà puoi continuare a scrivere quello che vuoi, perchè sei davvero molto brava e anche se spesso sono tristi le tue storie mi piacciono tanto.

Recensore Junior
28/12/12, ore 13:48
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
È meglio di Alone the Water
E credevo che meglio di Alone the Water non ci fosse.
Perché in un certo senso il dolore di John te lo aspetti.
Ma Sherlock.
Sherlock, Hamish e tutti gli altri.
E sai che John non se lo meritava.
E dici che non sai piangere e ti ritrovi le guance piene di lacrime.
E credi che sia IC perché davvero lo è.
E Hamish...è così LUI. Nonostante nessun sappia veramente com'è.
È tutto così solido, reale. E l'Angst migliore è quello di Yoko Hogawa.
Ma tra tutte le sue storie....questa è la migliore. Ti fa davvero soffrire.
Non ho altre motivazioni: leggete e basta.

Recensore Master
23/12/12, ore 20:11
Cap. 1:

Ho percorso l'intera schermata per lasciare il commento senza soffermarmi su nessuna parola perché probabilmente (specialmente se incappavo nella canzone finale) sarei scoppiata a piangere come la prima volta che l'ho letta. Sai perché mi piace il tuo angst? Perché è estremo. Non c'è margine di miglioramento nemmeno per sbaglio, nemmeno se lo facessi apposta. C'è tutto il dolore che una perdita del genere può provocare ed è talmente cruda che posso spostarla su un piano "fisico". Su un piano reale. Per questo fa così male ed è così difficile da leggere. Ero molto indecisa se farlo o meno, perché so che se l'avessi fatto non avrei avuto scampo dalle lacrime, e così è stato (in effetti me lo sarei dovuta aspettare, la colpa è mia, solo mia *si frusta*). Hai il dono di uccidere le persone con le tue parole, di lasciarle annichilite per ore e giorni, e ti assicuro che non c'è niente di più perfetto (e distruttivo) di questo. Aspetto di leggere la seconda parte, ma ho una paura boia, tanto per fartelo sapere. Un abbraccio e... complimenti. Solo complimenti.


Jess

Recensore Junior
09/12/12, ore 02:13
Cap. 1:

Wow. Ehm, devo ancora riprendermi del tutto. Prima di tutto: complimenti!
Ovviamente avevo letto gli avvertimenti, non posso certo dire che non mi aspettavo tanta drammaticità soprattutto perchè so in che fandom sono XD
ma sai com'è, non ti aspetti mai che sia scritta così dannatamente bene da tenerti incollata allo schermo, da appassionarti tanto da farti commuore... beh, è difficile che io mi commuova, davvero, ma alla fine di questa ff qualche lacrima è scesa, devo ammetterlo. Amo questa coppia e questa ff mi è piaciuta davvero molto. Non mi è sembrata troppo ooc, ma devo ammettere che ero troppo presa dalla fanfiction in sè per badare bene al carattere di Sherlock piuttosto che a quello di John... per di più è un contesto nel quale risulta difficile immaginare i due, direi che il tuo racconto è rimasto per quanto possibile fedele. Ho apprezzato molto la canzone di Lesley Gore citata all'inizio, mi ha fatta sorridere perchè penso che tutti noi ce la ricordiamo come una canzone lontana dall'angst... mi è sembrata comunque abbastanza adatta, oltre che per l'orientamento sessuale della Gore anche per il testo (sì, sono matta XD)... insomma io qualche analogia l'ho trovata (ed è molto probabile che nemmeno ci fosse XD).
Ero un po' refrattaria a leggere questo racconto più che altro per la parentlock, spesso questo avvertimento include il malepregnat e sinceramente fino ad ora non ho mai letto in questo fandom una ff che contenesse questo argomento e che mi piacesse, e soprattutto essendo questo un telefilm e non un anime proprio non credo possa essere un buona opzione nemmeno nelle fanfiction (meglio l'adozione)... dunque, tornando alla tua fanfiction, sono contenta d'averla letta e mi è piaciuto come hai posto il racconto: hai dato spazio alla famiglia che era uno dei punti fondamentali del racconto scrivendone in modo molto "dolce", ma al tempo stesso non hai precisato troppo come siano diventati genitori Sherlock e John, e sinceramente io ho apprezzato questa scelta.
La seconda canzone mi ha fatto venire davvero le lacrime a gli occhi e una voglia matta di natale... e secondo me rappresenta la dolcezza e la tristezza che questo racconto ha in sè.
Il colpo fatale che mi ha fatta lacrimare è stato proprio il finale... lui muore e due giorni dopo arriva il cuore, eh? canaglia! - ma direi che la storia in sè era da fazzolettini e gelato a portata di mano XD.
Quindi, ancora tanti complimenti per questo bellissimo racconto!
Mi scuso per la mia prolissagine, non pensavo davvero di scrivere così tanto (mi sa che mi hai ispirata/contagiata XD). 

Un saluto, CH.

Recensore Master
08/12/12, ore 20:27
Cap. 1:

Una storia forte, che ti incolla allo schermo e ti angoscia fin dalle prime battute; devo dire che, anche se avevo letto gli avvertimenti e quindi immaginavo vagamente cosa aspettarmi, l'ho letta e seguita con molta meno calma dei tuoi protagonisti, mi sono fatta prendere. Anzi, la storia mi ha preso senza lasciarmi scampo. E' meravigliosa, Yoko, al pari di Hush e Awake e per me è infinitamente superiore ad Alone on the water.
Tante cose mi hanno colpito: la differenza tra John e Sherlock nel rapportarsi con Hamish e questo bambino che è un po' la summa di entrambi, che è intelligente, riesce a capire, ma ha la reazione spaventata e piangente di qualsiasi bambino. Capisco i suoi capricci nel voler andare al parco, nel suo rifiutare che le cose debbano cambiare, perché per i bambini è così. Anche Sherlock mi ha fatto una gran pena, nel suo dibattersi in una situazione che gli è estranea, qualsi aliena, nel suo annaspare e nel suo attaccarsi tenacemente ad una speranza che non ha possibilità di realizzarsi.
Ma la cosa che più mi è rimasta impressa è l'atmosfera di attesa che si respira. Ho vissuto una situazione simile tre anni fa (fortunamente conclusa in modo diverso, ma all'epoca non potevamo saperlo) e mi sono terribilmente ritrovata in ciò che hai scritto: vivi trattenendo il fiato, ogni piccola cosa che accade ti fa paura, gesti che fino a quel momento non vedevi nemmeno, perché rappresentavano la quotidianità diventano importanti, perché potrebbero essere gli ultimi, vuoi costruire ricordi per te, ma anche per le persone che ti stanno intorno e che ami. Perché loro tre si amano sopra ogni cosa ed è questo che rende questo addio così doloroso.
Ho pianto sull'addio dolcissimo, delicato, sottovoce di John ad Hamish e non lo so, non lo davvero come Sherlock riuscirà ad affrontare tutto questo: il prendersi cura del bambino, il fare le cose che faceva John, con il costante ricordo che era il suo compagno a farle.

Recensore Veterano
08/12/12, ore 14:52
Cap. 1:

Che storia triste.
Nelle ultime pagine ho dovuto interrompermi più volte perché le lacrime non mi facevano leggere.
Quasi non trovo le parole per esprimere quanto mi sia piaciuto questo racconto. Sei stata capace di scrivere magnificamente di una tematica che spesso è tra le più ostiche. La malattia.

Qui Sherlock è indescrivibile. Per una volta si ritrova a sperare. Sperare che tutto vada per il meglio, sperare che John si salvi. È stupendo. Lo è ancora di più John, che conscio del proprio destino, cerca in tutti i modi di vivere al meglio i pochi mesi che gli rimangono. Tentando di lasciare dietro di sé il miglior ricordo possibile e facendo forza a chi gli sta accanto. Il suo discorso finale è poi perfetto, le ultime raccomandazioni, come se stesse per partire per un lungo viaggio e non morire, e l’ultima dichiarazione d’amore.

Davvero, se non ho allagato la casa è stato un miracolo.
Ti faccio i miei complimenti per questo racconto, non vedo l’ora di leggere la seconda parte.

Un abbraccio,
May Des

Recensore Veterano
08/12/12, ore 10:06
Cap. 1:

E' spettacolare.  Ho provato a leggerla a pezzi per evitare tutta l'ondata emotiva, stile Fall, ma niente mi sono ritrovata ugualmente a piangere, e non è una di quelle frasi dette così, piangevo proprio come una fontana mentre leggevo. La scena al parco è di una bellezza assurda, è struggente. Tutti i momenti con Hamish poi sono meravigliosi, l'avevo già amato nella tua altra fanfiction ma quì spezza ancora più il cuore perchè è l'esatta fusione tra Sher e John con tutta quella purezza tipica dei bambini. E poi l'ultima volta insieme, la notte abbracciati, i momenti in cui John fa qualche battuta un po' stupida per dargli forza, è stato tutto perfetto. 
Tra l'altro Sherlock per me non è minimamente OOC perchè comunque quello che ci presenti è lo Sherlock post study in pink, dopo John, dopo la caduta, dopo il ritorno e dopo Hamish quindi se non ci fosse stato un cambiamento almeno a livello emotivo non ci sarebbe stata la crescita del personaggio e probabilmente manco ci sarebbe potuto essere Hamish =)
Sei stata a dir poco bravissima. Io piangerò per giorni ma sei stata bravissima.

Recensore Master
08/12/12, ore 08:10
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Perché non si può leggere senza piangere come bambini, perché è perfetta in ogni frase ed in ogni immagine che riesce a trasmettere, perché i personaggi sono resi benissimo nella loro umanità -tutti, da John che affronta la morte ma non vuole morire perché ha troppo da perdere, ad Hamish che è perfetto nel suo fare capricci da bambino insistendo per essere portato al parco ma che quando alla fine piange sulle ginocchia di John spezza il cuore. Di Sherlock che si può dire? Rifiuta di arrendersi alla disperazione, continua a cercare una cura (e questo e' IC a mio avviso perché LUI farebbe così, in fin dei conti e' quello che si è buttato da un tetto per salvare tutti), ed alla fine cede dicendo che non può crescere Hamish da solo. Il periodo finale e' devastante. L'autrice riesce con potenza a scavarti dentro e lo stile e' perfetto. Una pagina da leggere e conservare.

Nuovo recensore
08/12/12, ore 02:51
Cap. 1:

Premetto che questa è la prima recensione che faccio, quindi non sarà perfetta, ma qualcosa dovevo scriverlo. Dovevo.
E aggiungo il fatto che vedo ancora lo schermo del computer completamente sfoucato a causa delle lacrime, e che la pila dei fazzoletti continua ad aumentare. Non penso nemmeno che smetterà tanto presto. Ok, dovevo immaginarmelo aprendo una fic con un tale titolo che non sarebbe finita bene questa serata. Ma...ha superato le mie aspettative. Un aggettivo per descriverla: straziante. Sì, credo che tu mi abbia devastato il cuore più di quanto non fosse già compromesso, e perciò sto provando un amore/odio nei tuoi confronti molto forte. Il colpo di grazia è stata la frase "Sleep in heavenly peace", e l'immagine della famiglia che si abbraccia: a questo punto sono partite le lacrime. La chiamo proprio famiglia, per quanto possa essere considerata anticonvenzionale o tante altre stupidate simili. In fondo è l'amore che unisce le persone, l'importante è solo quello; e se un componente viene a mancare, una fiamma si spegne, non potrà più tornare la luce come prima.
Completiamo il masochismo puro della serata tornando a rileggere l'ultimo dialogo tra John e Sherlock: "avrei dovuto darti il mio cuore" "io ce l'ho già..e tu hai sempre avuto il mio" Fin dall'inizio della storia Sherlock è così travolto dai propri sentimenti da non voler accettare nessun finale negativo, non può proprio visualizzarlo, lo tiene nascosto nel suo Mind Palace, chiuso a doppia mandata. Ripeto, fin dall'inizio avevo la sensazione che quel pensiero lo tormentasse, il fatto di voler donare il proprio cuore all'uomo che ama, prima in modo spirituale, poi in modo fisico. Ma è un angst, il finale è già scritto, anche se il lettore continua a sperare insieme al detective fino all'ultima riga. Grazie mille per questo capolavoro, degno, davvero. E ora vado a sciacquarmi la faccia prima di avere due occhiaie che mi coprano la faccia.
Ancora complimenti.

Recensore Master
08/12/12, ore 01:20
Cap. 1:

 


Questa sera il tempo sembra essersi messo d'accordo con i miei sentimenti: sono qui con le lacrime che continuano a scendere (e non è un modo per dire "sono triste", sto davvero piangendo come una cretina) mentre fuori piove e fa freddo e boh, mi sento completamente disintegrata da ciò che ho appena letto.
Non so se recensire ora, con tutti questi feelings in corso, sia una buona idea. Probabilmente non lo è e scriverò un mare di stupidaggini, ma magari esorcizzerò un pò il dolore che questa meravigliosa storia mi ha iniettato nel cuore e riempirò quel vuoto che la morte di John ha lasciato anche dentro di me.
Il tuo modo di scrivere è semplicemente divino. Ti cattura, ti tiene col fiato sospeso e lo fa con una chiarezza e una poesia non indifferenti. Frasi semplici che racchiudono significati complessi e che coinvolgono il lettore nella storia tanto da farlo sentire come se fosse anche lui lì con i personaggi e potesse sentirne tutte le gioie e i dolori. Il tuo angst poi è devastante. Ho pianto per alcune fanfiction in passato, ma erano più che altro lacrimuccie sporadiche. Stasera, di fronte alla tua storia, sono stata sopraffatta e sono scoppiata. Sono tuttora inconsolabile.
Non aver paura dell'OOC del tuo Sherlock perché non lo è. Magari non sarà una macchina pensante, ma è Sherlock,  solo più umano e innamorato e annientato dall'idea di stare per perdere la cosa più importante della sua vita senza poter fare nulla per impedirlo. E' frustrato e travolto da quei sentimenti che non pensava di avere ma, nonostante tutto, mantiene quel suo carattere deciso, a volte privo di tatto, duro e a disagio nello svolgere quei compiti che invece John faceva con la più assoluta naturalezza. Sherlock è sempre lui, ma è spaventato perché una volta che avrà perso il suo John (l'unico) dovrà essere per Hamish un padre e non ha idea di cosa voglia dire e di come si faccia ad esserlo.
E John è superbo: è un padre, un compagno, un medico e un ex-soldato che, come sempre, si rivela una persona fantastica e unica. Forse è proprio il fatto che sia così che ti distrugge; è buono e dovrebbe solo essere felice, non morire e lasciare i suoi cari. Dimostra una forza non comune, resistendo fino all'ultimo e continuando a ripetere "Va tutto bene" non perché ci creda, ma perché è ciò di cui i suoi cari hanno bisogno: John sa fin dall'inizio che non c'è niente da fare, ma ci prova comunque e non per se stesso, ma per la sua famiglia che sa che ha bisogno di lui. Io amo John con tutta me stessa e questo tuo ritratto lo descrive meravigliosamente.
Il piccolo Hamish  infine è un perfetto esempio di fusione tra John e Sherlock: lo hai raccontato benissimo (cuore e cervello) e credimi, mi si è spezzato il cuore nel vederlo piangere tra le braccia di John.
Quell'immagine di loro tre abbracciati nel dolore sulle note di Silent Night è stata effettivamente la cosa più bella e più straziante di tutta la storia, quella che ha fatto crollare qualsiasi mia difesa e autocontrollo. In realtà potrei citarti tantissime immagini che mi hanno colpita: la dolce malinconia della scena nel parco, l'infinito amore e devozione della scena in cui fanno l'amore, la totale perdita della speranza nel loro dirsi addio finale e i loro toccanti ultimi momenti insieme sono solo i punti salienti che mi vengono ora in mente. Le ultime righe sono stata la mazzata conclusiva e ora, sapendo che ci sarà un altro capitolo, mi chiedo se ci sarà almeno in parte una piccola speranza di superare tutta la sofferenza di questa prima parte. Una sofferenza acuita dal sublime modo in cui muovi i tuoi personaggi, racconti la loro vita e i loro sentimenti e ci fai sentire parti integranti di tutto questo.
Questa sorta di enciclopedia treccani senza senso alcuno (come vedi, neanche io ho il dono della sintesi) è per dirti che questa tua storia mi ha fatto male come non avrei mai potuto immaginare...ma che già la amo alla follia perché di storie così incredibili e meravigliose non se ne trovano tutti i giorni. Un diamante allo stato grezzo (cit.) che, nonostante tutte le lacrime e i fazzoletti consumati, non mi pento neanche per un secondo di aver letto. Sperando di non aver scritto solo scempiaggini vado a cercare qualcosa per tirarmi su e, anche se sembra un controsenso, non vedo l'ora di vedere come finirà per Sherlock e Hamish e come affronteranno questo immenso dolore per affrontarlo con loro.
Sei sempre divina. Un abbraccio <3



(Recensione modificata il 08/12/2012 - 03:04 am)

Recensore Veterano
07/12/12, ore 23:56
Cap. 1:

Mia amata, cosa dire che non ti abbia detto già nei giorni scorsi, quando ho avuto l'onore (e il dolore) di leggere in anteprima questa cosa sconvolgente? Innanzitutto, lascia che io mi vaporizzi per la dedica: mai ricevuta una più bella. Tutto ciò che hai scritto è reciproco e lo sai bene.
Passiamo alla storia. Ok, tu sei l'Oscura Imperatrice dell'Angst, e questo è assodato, ma non è mai stato solo questo, in nessuna delle tue storie. Il concetto di famiglia che tiri fuori nelle tue parentlock, e che così evidente e pieno è emerso in quell'altra cosa bellissima che è St. John's Wood Road, è il vero protagonista di questa vicenda, a pari merito con la potenza del rapporto d'amore tra Sherlock e John.
Il come tu riesca a descrivere la profondissima intesa, l'intimità totale, l'incastro perfetto di loro due è la vera magia che fai quando scrivi. Leggendo te, ci si rende conto che l'amore è una faccenda ben più grave e difficile di quanto si pensi: i dubbi, le paure nascoste, il credersi incapaci di affrontare le difficoltà e il dolore... questi sono i veri strumenti di misurazione dell'amore, e tu li applichi a John e Sherlock, ma soprattutto a Sherlock, con una maestria che lascia sì, devastati, ma anche dolcemente consapevoli che è così: che l'amore è questo, è questa cosa qui. E' il primo dialogo pacato ma terribile in ospedale, è la faticosa passeggiata nel parco, è quell'ultima volta di sesso (una scena meravigliosa).
Il parentlock con te diventa una religione: tutta la parte di Hamish, la sua descrizione, il come Sherlock si pone con lui, fa tremare il lettore per l'ansia, ma non vi è mai il dubbio, MAI, che questa non sia una famiglia perfetta, unita da un amore che molte famiglie nemmeno si sognano, a cominciare da quella dell'infanzia di Sherlock.
Ho amato sopra ogni cosa il loro ultimo dialogo, lo sai. Quel pezzo, quel "Diventa vecchio, Sherlock", ha scavato nelle mie profondità, mi ha tirato fuori una commozione che non provavo da tempo; mi ha fatta per un attimo immedesimare nella scena, e rifletttere. E' l'apoteosi di tutto, è il picco di amore più grande che, ancora una volta, un John immenso, generoso fino alla fine, solido e ostinato, raggiunge nei confronti del compagno della sua vita. "Ce la devi fare, ce la farai." Vivi. Vivi per me, al posto mio. Cresci nostro figlio. Se farai questo, sarò come non esserci lasciati mai. E' banale dire che ho pianto, ma è la verità. E non solo per la drammaticità del momento, ma per la delicatezza delle tue parole, per la capacità che hai di far vivere la scena al lettore come se si trattasse di un film, Mentre ti si legge, il cervello è incatenato ad ogni frase e non riesce a distrarsi nemmeno per un attimo: ed è ciò che sanno fare i grandi. Non è un caso che tu sia in assoluto una delle mie preferite: hai un modo di padroneggiare le tue lunghissime (meno male!) storie che è davvero raro, e romane impresso dentro. Sei una delle pochissime che leggo e rileggo a cadenza fissa. Sei brava, troppo brava, brava in maniera imbarazzante. Non so nemmeno più dire quale io ami di più tra questa, Awake me not e Hush.Whisper low, che è ad oggi quella che mi ha scioccata di più. Ma fare una classifica è una cosa irrilevante, in fondo: sono fortunatissima a poter godere di tutte le tue storie, come voglio e quando voglio.
Grazie di cuore, Yoko, per la fiducia riposta nel mio giudizio: ora dammi la seconda parte o verrò a popolare i tuoi sogni nelle vesti di Freddie Krueger.
Un bacio enorme.
Claudia


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