Salve c: sono di nuovo qui, su APH, anziché sulle shot, ci volevo proprio andare a rileggerle, ( e recensirle), però poi mi sono detta: "ma, vediamo se esistono delle FrUk sul fandom di Hetalia, non si sa mai" (ripensando a quello che ti ho detto sulla fruk eccetera), ebbene ho scoperto l'uso delle pagine (?) dico io sono così idiota che non vado a guardare in fondo alla pagina delle storie?! (comunque sia ci sono sempre più usuk che fruk, su questo c'avevo ragione, e leggendo commenti su internet ho notato anche lì che il tuo pairing è più votato -w-) in ogni caso, dopo essermi messa il cuore in pace, nel senso che, di fruk ce ne sono, (forse sono spuntate tutte in questo mese, chissà °w°) ho deciso di andare a vedere se c'erano storie interessanti .w. ho adocchiato i personaggi nella tua fic, poi ho letto il titolo e l'autore e ho esclamato: "Nikiii!" *occhi languidi*, e come mio solito, mi sono letta le recensioni prima di leggere la storia, che avrei letto lo stesso; ah! E non ho dato nemmeno uno sguardo alla trama che avevi scritto.
Volevo lasciare questa storia da leggere in seguito, ma non ce l'ho fatta, diamine! Ero troppo curiosa! Volevo assolutissimamente vedere che cosa avevi inventato sta volta, e quindi, per la miseriaccia! Non so se sia un bene e un male! Ho lottato con tutte le mie forze alla fine per non piangere, ma, non ce l'ho fatta, diamine! Ma questa non è una fanfiction...è...una calamita! E stanotte non c'andrò a dormire, lo so! resterò attaccatta allo schermo a rileggere questo capolavoro, e lo rileggerò sempre, sempre, e lo farò leggere, (o almeno cercherò di farlo leggere) e non smetterò mai. Perché quando una cosa ti piace è così triste doverla finire. Per questa, ti stavo inserendo tra i preferiti, niki, ma poi mi sono trattenuta, e tu allora starai pensando: "ma, diamine! Perché non l'hai fatto?!" oppure: "E allora perché me l'hai detto?!", te l'ho detto perché finora, sono solo due gli autori che preferisco (visto che gli altri li ho messi agli albori, quando mi ero iscritta ad efp, e adesso, me ne rimangono tre che ho già inserito, anche se non lo sono effettivamente), ed è per questo (?) come credo ogni altro utente dovrebbe fare, che scegliere gli autori preferiti è di una difficoltà estrema per me. Voglio esserne sicura al mille per mille, ma sono sicura che ci finirai presto.
E già mi è spuntata la freccetta senza che ho commentato la storia, ma guarda un po', tsk'.
Passiamo adesso alla recensione, o insomma? Come posso "recensire" nel vero significato della parola? Certo, ho pianto per Feliciano, ho sperato fino alla fine che Lovino non premesse la pistola, e che lasciasse almeno a Feliciano fare il segno della croce, diamine! Ma no, non l'ha fatto. Ho rizzato le mie antenne da softyaoista quando Lovino ha ascoltato un certo spagnolo, ma, ora voglio sapere che senso avrebbe dirti che la storia non ha errori, lo stile è scorrevole e bla bla bla. Questa non è una fanfiction, non può essere stereotipata in questo modo. E quindi no, non recensirò in quel modo, non recensirò affatto: ti dirò solo esplicitamente quello che penso, certo, potrebbe essere il fatto del mio egocentrismo, ma io trovo sia più appropriato recensire in questo modo, che in altro.
Let's go, cominciamo.
È mezzanotte, mentre da te saranno appena le dieci, e quindi non ho potuto ascoltare la canzone, forse un giorno lo farò...chissà, e quindi non ho potuto ascoltare ciò che ti ha fatto creare questa fanf...no, volevo dire, questa cosa bella. (come dice Wilde: l'arte è l'insieme delle cose belle, quindi la tua storia è arte.) mentre invece posso dire che è successa la stessa cosa a mio cugino, sempre per scambio culturale -che cosa fiiiga *O*- e quindi di questo posso condividire appieno le tue emozioni; credo.
Come ti ho già scritto in un messaggio personale, sono del sud, e appunto, di Palermo, e quindi, puoi ben immaginare quanto mi sia sentita emozionata nel leggerla. Con questa fiction hai messo in dubbio tutte le mie certezze, niki. È da quando avevo letto un libro ambientato a Siena, tre anni fa, o una cosa simile, che ho cominciato a criticare la mia città, dicendo: -qui abbiamo tutto, perché se guardi dritto c'è il mare, e dall'altro lato le montagne. Si mangia bene, altroché se si mangia bene, ma non mi piacciono le persone che vivono qui.- ecco, da quel momento, dalle mie labbra sono uscite solo queste parole per parlare della mia città, io dico mia, e non so se sia un termine proprio "corretto". (Non dovremmo essere ormai cittadini del mondo? E come mai esistono ancora distinzioni tra le varie città, eccetera? Io sono infatti contro questa globalizzazione, dico, se si immischiano così tanti popoli, poi non v'è il rischio di perderne la cultura e le tradizioni? Questo è un dubbio che m'assilla da tanto, chissà se mi potrai dare una risposta).
Mi hai fatto sentire in colpa per quelle parole, -che altro non sono che verità.- e ti giuro che per un momento ho avuto la sensazione di non volermene mai andare da qui.
Ecco, andiamoci così, vado appena al quinto ginnasio, non è che io sia esperta o roba del genere, non ne capisco granché né di politica, né di vita, premettiamo questo. Però guardarmi attorno riesco a farlo, e non è che la gente se na in giro con le pistole in mano pronta a uccidere il primo che gli passa d'avanti. (oppure sì?) per dire, io non incolperei nessuno di vedere la Sicilia in questo modo, perché tutti lo sanno, è un'associazione di idee, è troppo spontaneo il ragionamento che non si può biasimare una persona che dice: "Oh, ma non è pericoloso, con la mafia?"
Detto questo, dico semplicemente che, come disse Rita Atria: "la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci", ogni più piccolissima cosa. Partendo dalle spiagge, che quelle popolari sono tutte intasate di rifiuti, in Sardegna a quanto ne so fanno pagare una multa salata a chi getta qualcosa in spiaggia, qui no. Ed è proprio il fatto che la gente pensa solo alla comodità, è pigra, non è disposta a fare quattro centimentri in più per gettare la cartaccia nell'immondizia, ed è questo quello che ci fa peccare; perché come pecore troviamo la scusa di dire: "ma l'ha fatto lui posso farlo anche io". E io ti parlo di immondizia, ma può esserci qualsiasi altra cosa, e il comportamento resterà immutato. La verità, secondo me, è quella che ha scritto Tomasi Di Lampedusa ne: "Il gattopardo": "vengono per insegnarci le buone maniere, ma non otterranno nulla perché noi siamo già Dèi" è una, la sola che io abbia mai letto, che riassume brevemente ciò che io penso della Sicilia. Non ce la facciamo a stare da soli, siamo troppo pigri, oh, l'omertà! che cosa meravigliosa! Non lo so se da voi c'è, ma ad esempio, a scuola, ecco, partiamo dalla scuola: qualcuno fa qualche sgarbo ai professori: "chi è stato?" e silenzio di tomba, anche se tutti sanno chi è. Nessuno osa fiatare, e a pagare tutti, ovviamente. E perché, il favoritismo! E quella maledetta presunzione, non so a cosa dovuta, bho. E caspita, il dialetto! Perché mai parlare in dialetto dovrebbe fare più fighi? No, questa la voglio capire; anche perché il nostro specialmente, non è che sia molto: "fine ed educato", cioè, mi sa tanto di contadini che vanno a zappar. Spero che sia stata abbastanza chiara con il mio ragionamento. La mafia esiste ovunque, e si forma coi più piccoli errori che commettiamo, è nata qui, ma siamo riusciti a esportarla come prodotto nazionale. Se si pensa a mafia come la intendeva Falcone, allora credo anche io che un giorno verrà distrutta, e infatti, ormai esistono tante associazioni contro di essa, e in ogni benedetta scuola se ne parla, (non mancano le persone che fingono di essere il Padrino credendosi fighi, ma quelli lasciamoli perdere, va'.) Ma se parliamo di mafia che intendo io, allora lì rimango scettica. Si può veramente sconfiggere l'egoismo umano? A te la risposta e spero di non essere stata né tediosa, né noiosa. La metterò in tutte e tre le caselle, nelle preferite non basta.
Okay, adesso ti stimo tanto tanto tanto tanto e ti costruirò una stuatua, che ne pensi?
Oddio, spero vivamente di non essere stata troppo inutile ç_ç
A.C. |