Sakura e i sentimenti per Sasuke, i suoi benedetti sentimenti per Sasuke: insomma, credo che l'idea sia abbastanza usata e riusata nel contesto fanfiction, ma penso sia anche in un certo qual modo interessante vedere come si organizza tutto.
La citazione ispiratrice di Raf è qualcosa che dà un certo spessore alla flash, già dall'inizio: sembra strano da dire, però è così attinente al titolo e poi al resto (come ho potuto constatare) che ha un ruole così disarmante e carino che non ho potuto non citarla.
Sarà breve ma è piena di significata e adatta a Sakura, ed infatti è per questo che il suo amore si differenzia da quello delle altre ragazze infatuate all'inizio di Sasuke, non considera mai un errore i suoi sentimenti e questo è sinonimo di maturità, senza dubbio.
La scena si svolge con un'impronta di angst molto palpabile, con l'esplicitazione della sofferenza di Sakura che ha imparato a manifestarsi tramite pensieri diversi e pianto, scavando a fondo del carattere di Sasuke, che non è mai sprofondato nel male e questo lo si può percepire dai suoi occhi, che solo una persona innamorata come Sakura può veramente capire a fondo, nella sua condizione cattiva e forse malamente definitiva, visto il finale che tu ci hai presentato.
E nella mossa di Sasuke, si riassume quasi tutta la storia che ha caratterizzato le loro vite insieme, il loro percorso, dove si sa solo una cosa: Sakura è fermamente convinta della sua scelta e la rifarebbe, sempre e comunque, quasi come se fosse stato una sorta di dovere disinteressato, nell'amarlo ogni giorno della sua vita.
La cosa importante non è che lui in quel momento la amasse o la baciasse, ma che i suoi occhi verdi captassero l'innocenza che l'ha fatta innamorare poco a poco del suo Sasuke: missione compiuta, sebbene a caro prezzo.
E' scritta bene, comunque: l'impostazione della storia in sè è carina e non presenta errori, così come i contenuti sono esplicitati bene e i sentimenti accompagano un'introspezione adatta al tipo di genere della storia, cioè una flash.
In sostanza, morire in nome di una cosa che si sente davvero e da sempre non è mai da considerare un errore e concordo quando dici che non può esistere morte meno dolorosa: non si pensa al dolore fisico in sè, non c'è niente da aggiustare nello spirito, si raggiunge l'equilibrio che permette una visione così bella di quello che si è fatto con sacrificio che permette un vanto per la vita prossima, nonostante lo scopo sia stato raggiunto mediante un 'compromesso' dovuto alla situazione ormai tragica.
Ma a Sakura va bene così, perché muore serena e priva di dolore e distruzione.
Buon lavoro, insomma.
Una SasuSaku che si legge facilmente ma presente dei contenuti abbastanza buoni, utilizzando una forma di espressione discreta e credibile, in ogni punto.
Ora ti saluto e vado a dormire.
Un abbraccio affettuoso,
Watashiwa
|