Recensioni per
Umano, poco umano
di RamaDFZ

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/05/14, ore 15:34

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
La storia mostra un L così autentico e credibile da prendere vita di fronte agli occhi del lettore. La riflessione che compie su se stesso dopo un'ennesima notte insonne è tanto acuta, quanto toccante. Il giovane detective teme se stesso. Teme il vuoto che sente spalancarsi nel profondo della propria umana. Teme il regista freddo e insensibile che sa di essere diventato. Tuttavia proprio per questo sa di essere la persona più adatta per adempiere al proprio difficile compito, equo, imparziale, come un peso vuoto e senza vita che fa pendere la bilancia della giustizia.

Recensore Junior
12/12/12, ore 17:39

uhm la storia mi piace ma effettivamente più che renderla una costante della vita e dell'anima del mio diolo di Death Note forse la prenderei più come una delle sue cadute, a mio parere periodiche, nel baratro del pessimismo. L, al contrario dell'impressione che ha creato attorno a sé, non è, a mio parere un pessimista né un insensibile. A modo suo L ama l'umanità o altrimenti non la proteggerebbe con il proprio operato e la vittoria è un tassello importante, per sua stessa ammissione :), e sono convinta che, come hai scritto, talvolta si chieda lo scopo ultimo di essa... Ho adorato la frase iniziale della moneta e sento perfettamente vicina alla figura di L l'aver passato l'ennesima notte in bianco....
E' una storia bella, davvero scritta bene ma per mio gusto continuerò a vederla come una parte di L e non della sua intera essenza.
Perdonami, forse non sarai d'accordo ma non so' preferisco pensare a lui più in questo modo.
Be' comunque complimenti e auguri per Natale!!!
Bacio Mirrine!

Nuovo recensore
12/12/12, ore 16:14

Devo ammettere che si tratta di un ottimo ritratto, che però secondo me è solo una parte di L, seppur considerevole. Il senso di giustizia in realtà L ce l'ha, ed è che lui è nel giusto. E quello che fa lui è giusto. Lui è mosso sì dalla brama spasmodica di vittoria, ma non è la vittoria in senso stretto. È la vittoria per dimostrare che lui è il migliore di tutti, che non c'è una sfida che non possa risolvere. Near è la parte di L che invece vuole solo vincere, ad ogni costo, senza ritegno e morale, solo per vincere. A Near non importa essere il migliore, ma non perdere. Per cui è vero, L teme il nulla, ma non è spaventato dalla morte come Near, nè è preso dall'emotività come Mello. E non è completamente senza scrupoli come entrambi. Diciamo che lui ha un suo Bushido (facci caso: anche quando vuole provare il DN lo vuole provare sui criminali. Ha rispetto per l'abilità dell'avversario. Near non si fa remore su nulla e disprezza Kira a priori.) Dal punto di vista stilistico, però, ho apprezzato molto come ti sei posto, la citazione Nietzschiana, la sintassi e il lessico.
Per concludere...L reprime i suoi sentimenti per non rimanere vuoto, (pensala come un addestramento, una rinuncia ai sentimenti. Pensa a quando va da Watari quando sta per morire) N non prova nulla per non sentire il nulla, M esplode per proteggersi dal nulla. Ma sono tutte esistenze votate alla sofferenza.
Scusa il poema ^^ Mi piacerebbe sapere la tua opinione!