Recensioni per
Riflessi di specchi rotti.
di Annika Mitchell

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/03/13, ore 19:10

Mi piace tantissimo questo esordio. Sento viva nelle tue parole una profonda riflessione: hai meditato a fondo, nella sola compagnia di te stessa, fino alla maturazione di un pensiero così profondo che io condivido più di quanto immagini. E certe riflessioni sono ancora più radicate in me perché sono fresca dello studio di Kierkegaard, il filosofo della Scelta per antonomasia.
E tu hai davvero ragione. Il non scegliere - l'inerzia, il freno della paura - è il veleno peggiore. E' la vera pugnalata nel cuore della vita umana, ma a volte sembra faccia meno male di scegliere e vivere con il costante rimorso di fare la scelta sbagliata, cosa-sarebbe-successo-se.
Mi ritrovo in ogni singola parola che hai scritto, e quindi non posso che apprezzare. Inoltre ti faccio i complimenti per lo stile: leggero, non ampolloso, diretto. Garantisce una piena assimilazione della tua riflessione profonda. Brava.

Nuovo recensore
05/03/13, ore 16:55

Zero recensioni? Zero recensioni?! Ho visto fanfiction e racconti orribili commentati da più di cinquanta persone e di questi due meravigliosi racconti abbiamo una sola recensione?! Talvolta resto basita dinnanzi a tali circostanze.
Allora, parto con il dirti che le ho adorate entrambe anche se le ho trovate molto diverse tra di loro. Alla prima ho dato un'interpretazione molto personale che non sto qui a raccontarti, mi fanno male le dita (tendinite cronica portami via! ç_ç), la seconda invece è... un viaggio verso la psiche umana (?). Personalmente le ho lette più volte, giusto un paio di minuti fa l'ho rifatto mentre facevo suonare "Pollution" di Battiato sul giradischi, un disco prog/sperimentale; in genere non mi piace leggere/scrivere quando di sottofondo ci sono suoni o rumori che possono distrarmi, però posso assicurarti che quella plancton di sottofondo ad Eternally Missed... perdonami, sto divagando, forse proprio perchè continua a suonare Pollution.
La prima mi ha distrutto: il proverbio in tedesco, la risposta a quella domanda, il modo in cui hai alternato narrazione diretta ed indiretta... dio mio, che meraviglia. La seconda invece è stato un continuo climax ascendente fino a quel "eternamente tuo, perduto", un'implosione di emozioni.

Così mi piacciono le storie: cariche nonostante siano nascoste dietro ad apparenti parole vane, vuote, prive di significato. La prima, ad esempio, ha una carica spaventosa intrinseca in ogni singola parola.
Poi mi piace la delicatezza del tuo stile narrativo. Le parole che scegli di utilizzare sembrano battiti di farfalla, se vogliamo utilizzare una metafora.
Spesso, quando mi imbatto in racconti così belli, o questi non hanno ricevuto alcuna recensione oppure le uniche recensioni ricevute vertevano su quella richiesta, scomoda e fastidiosa, che personalmente odio perchè mi fa salire l'ansia: "Quando la continui? Perchè la continuerai, vero?". Forse è per questo che scrivo prevalentemente racconti autoconclusivi. Perdonami, sto divagando ancora. Il "succo" della questione è questo: non vanno continuate. Sono delle perle meravigliose perchè sono brevi e cariche. Credo che il punto di forza di questi racconti sia il fatto che non necessitano di specificare l'identità dei protagonisti e dei personaggi, delle ambientazioni, delle scene e così via; un breve racconto che superficialmente appare vago permette ad ogni lettore di vederci quello che vuole, di interpretarlo in maniera personale, e ritengo che ciò sia non solo bello ma anche utile. Talvolta si riflette di più sulle cose quando queste vengono lette in ciò che ci circonda, racconti inclusi.


Inutile dirti che la mia è una recensione assolutamente positiva, immagino si sia capito.
Ti saluto, hai tutta la mia ammirazione (aggiungo la storia tra le preferite e le ricordate, inoltre aggiungo te tra i miei autori preferiti).

Ritux.