Originalità
Allora, premetto che la storia è in qualche modo originale perché incentrata su questi personaggi. Devo però dire che ha uno sviluppo molto lineare e non si arriva alla fine sorpresi dagli accadimenti. Hai fatto, giustamente, delle scelte tematiche e stilistiche, ma secondo me non hanno reso questa storia troppo accattivante.
Grammatica, lessico, stile
Partiamo dalla grammatica. Non ci sono errori gravi, questo è decisamente a favore della tua storia.
È però diffusa la mancanza di spazio dopo i puntini di sospensione.
Sono costretta a togliere dei punti per lo stile e per il lessico. Prima di tutto per l’uso eccessivo (a mio parere) dei puntini di sospensione anche dove non sarebbe necessario. Questa scelta in questa specifica storia tende a complicare la lettura piuttosto che creare attesa e aspettativa.
So bene quanto lo stile sia personale, ma sono anche del parere che si scriva per “arrivare” al lettore e lo stile che hai scelto di adottare per questa tua storia tende ad essere un po’ troppo “macchinoso” da leggere. Ti scrivo alcune frasi:
-“Sì, quella era l’unica speranza che potesse ancora restare per entrambi.” È una frase che tu complichi senza un apparente motivo quando, seppure mantenendo il tuo stile, avresti potuto renderla più leggibile.
-“Sospirando, Rabastan arrotolò la pergamena, la richiuse con lo stesso nastro con cui era chiusa prima e andò a nasconderla nel doppio fondo del suo baule di Hogwarts, dove teneva tutte le cose più segrete.” qui dai delle specifiche superflue che rendono solo ridondante la frase quando basta quel “ri” a far capire che utilizza lo stesso nastro.
-“In realtà, ormai suo padre si arrabbiava per qualsiasi cosa lui facesse o dicesse, anzi, soprattutto per quello che lui NON faceva.” Anche questa è una frase un po’ contorta, complicata, difficile da “digerire”.
Veniamo poi a due note dolenti. Non trovo giusto l’utilizzo del maiuscolo all’interno delle storie se non per le parti brevi ed urlate. Per qualsiasi altra enfatizzazione esiste il corsivo. Tu riporto solo un esempio perché verso la fine ricorre spesso:
-“Tu...tu non devi vivere ogni giorno, ogni singolo dannatissimo giorno, con un terribile peso che ti schiaccia l’anima, la terribile certezza che AVRESTI POTUTO SALVARLA.” Starebbe davvero meglio “la terribile certezza che avresti potuto salvarla.”
Infine per i flashback si usa il corsivo. Lo hai fatto alla fine della storia ma non l’hai fatto nel primo capitolo, quando Rabastan ripensa al momento in cui lui e Marlene si lasciano. Lì ho avuto la spiacevole sensazione di non capire a che punto della storia fossi.
Trama
La trama si apre con Marlene che scrive a Rabastan dopo il loro addio, segue Rabastan che ripensa al passato (il momento in cui si sono lasciati) e legge poi la lettera.
Si ha poi un salto temporale di dieci anni in cui i due non sono più adolescenti e sono nuovamente insieme. La guerra però infuria e loro sono dalla parte opposta della barricata a scontrarsi. Lei un’auror dell’ordine e lui dalla parte dei mangiamorte.
La parte preponderante della storia riguarda l’interiorità dei personaggi e non le vicende in sé. Questa scelta va benissimo, ma crea nel lettore determinate aspettative. Si vuole vengano indagati tutti i sentimenti, tutte le motivazioni che stanno dietro le scelte, tutto il sistema di valori e la morale. Questo punto è mancato un po’ nella tua storia, ecco. Se avessi giocato di più sull’azione o sugli eventi allora avresti anche potuto trascurare di più aspetti che, invece, quest’approccio introspettivo richiede assolutamente.
Vado a farti alcuni esempi. Non si comprende davvero perché Rabastan non segua il consiglio di Andromeda e non scappi con l’amata e la sorella. Immagino ci siano dei motivi, ma non li approfondisci lasciando il tutto un po’ fumoso. Non si comprende, poi, perché una volta scoppiata la guerra Rabastan non abbandoni la sua fazione se non crede nei suoi ideali e non sente legami con la sua famiglia (a parte sua sorella per cui vale il discorso di sopra). Anche qui, non dubito che tu abbia pensato a delle motivazioni, ma al lettore non sono né lampanti né sottointese.
Quando poi torturano Marlene alla fine, l’atteggiamento di Rabastan mi appare del tutto ingiustificato. Non è ben analizzato lo strazio interiore che chiunque proverebbe in quella situazione.
Più comprensibile è la scelta di Marlene di restare e combattere, in quanto parte dell’ordine e auror.
Coerenza con il mondo di HP
Mi sembra sia tutto molto coerente, hai dipinto i due schieramenti in tempo di guerra così come un amore in tempi di scuola. C’è tutto: le fazioni, le difficoltà, gli incantesimi, il pericolo, le famiglie di purosangue con il loro rigido codice. Su questo punto non ho proprio nulla da ridire! ^__^
Gradimento personalissimo
La tua storia mostrava un sacco di possibilità, ma mi ha lasciato un po’ perplessa. Ho gradito alcuni punti, ma è stata complicata da leggere e da assimilare. Non voglio scoraggiarti con questa valutazione, credimi, né mi piace scrivere cose “negative”. Dopotutto è un pacchetto che ho scelto io e magari fra le tre storie che mi hai proposto era semplicemente quella meno convincente. Mi sento di darti un consiglio che puoi tranquillamente cestinare: l’introspezione va più che bene, ma se è la parte preponderante di una storia allora quest’ultima non può essere troppo lunga. Se poi vuoi scrivere un’introspettiva lunga niente te lo vieta, ma devi essere abile nell’indagare tutti gli aspetti e tutte le sfumature, senza lasciare troppe perplessità al lettore. |