Ci sono rimasto male anche io, sai? Ed è iniziato tutto per via del capitolo 613, che ha visto il sacrificio estremo di due padri che hanno dato tutto affinché ci fosse la speranza, per l'alleanza Shinobi e per i loro figli, uniti da un'età relativamente bassa fino alla guerra, che ha seminato questo vento di distruzione.
Già dal titolo sapevo che questa storia sarebbe stata qualcosa di forte, dal punto di vista empatico e dei sentimenti: le prime parole del ritornello di quella meraviglia di 'How you remind me' dei Nickelback danno già un tocco di classe, un tocco che spazia nella sofferenza di due anime che hanno perso ma che non per questo si danno vinte dalla vita e dai suoi avvenimenti.
Con questa fic, mi hai regalato un'altalena di emozioni percettibile, già dall'inizio se devo essere sincero: già con la dimostrazione di una scrittura tagliente e ben impostata, hai inquadrato inizialmente il personaggio di Ino, una giovane donna che è sempre stata costretta a vivere con le sue emozioni (sempre per questioni che le stavano a cuore) nella sua vita da sedicenne (non preoccuparti per l'errore, lo dico grazie ai databook), fragile ma forte, come lei.
C'è uno spaziare nella mente di Ino che interessa e intriga tantissimo nel lettore, perché è presente una minuziosa analisi della scena e dell'accaduto, di tutto quello che accade intorno a lei e dentro di lei, perché quando ci accade qualcosa di brutto, tendiamo sempre a fare i conti con le emozioni.
Anche il suo fisico reagisce di conseguenza (tra l'altro, qui non è cosa da tutti i giorni vedere descrizioni fisiche di dolore che interessano parti interne del corpo), gli occhi si riempiono di lacrime già da quando Ino sa che Inoichi, suo padre, va incontro alla più desolata e degna morte e l'evento non può che annullarla, distruggerla ancora di più.
I pensieri dell'infanzia galoppano incessamente nella sua testa e non fanno che portare male fino a che quel sentimento di empatia la porta a notare Shikamaru e a realizzare come lui abbia perso lo stesso.
Anche Shikamaru soffre per quello accaduto ma nonostante tutto il suo cuore non può fare a meno di dimostrare l'affetto che prova per la compagna di sventure e di team, dandole prova di come lui stia cercando di essere quello forte, per loro, in quel momento.
E con quell'abbraccio, Ino ripensa ad Asuma e rivede una parte della sofferenza cruda che ha attraversato il cuore di Shikamaru e capisce, diventa quella giovane donna empatica che è cresciuta con il dolore e i suoi sentimenti.
Ho trovato così sentito il modo di raccontare ogni sensazione legata ai personaggi che è stato bello immaginarsi la brutalità di quel momento, nella propria testa: tutti (ma proprio tutti) fanno la loro parte (anche Choza, che è completamente annullato per ciò che è accaduto) e tutto funziona che è una bellezza.
Sono rimasto colpito dallo stile da te usato: non credo affatto sia particolarmente semplice, anzi sono certo della ricercatezza di diverse parti nella narrazione e come non si perda in chiacchere ma arrivi dritto a colpire, da parte mia positivamente.
Il racconto di questo confronto tra Ino e Shikamaru (più che confronto, avvicinamento emotivo) porta ad un'evidente maturazione dei personaggi, perché entrambi reagiscono l'uno per l'altra: Shikamaru, nonostante ribadisca di fare tutto questo per sé, in realtà decide di reagire anche per Ino, che lo capisce e lo sostiene in quella maniera così silenziosa e dura, come una roccia, in modo che niente possa scalfire le loro posizioni nel rialzarsi dalla sofferenza.
Inutile dire che l'ho adorata completamente, a questo punto: ma una cosa è certa, questa storia è bellissima per me e va nel punto che si merita, tra le preferite.
Se lo merita, eccome se se lo merita.
Un abbraccio affettuoso e buon anno,
Watashiwa
P.S: Sarebbe stato bello se Kishimoto si fosse soffermato di più sui sentimenti, piuttosto che 'concludere' con una pagina sterile dopo.
Non lo dico da tifoso di coppia (anche se effettivamente lo sono) ma per il pregio di questo manga, cioè l'approfondimento sensato dei sentimenti.
Chiudo, ancora complimenti! |
