Recensioni per
Last chance
di The Shadow
Non pensavo che la storia sarebbe finita così presto, ma in fondo è meglio così; spesso per "allungare il brodo" si rovinano fanfic in potenza molto valide. Mi ha lasciato l'amaro in bocca, questo finale così disilluso, i pensieri di Obito così freddi, e soprattutto un Kakashi così spossato dalla circostanze. Apprezzo che tu abbia voluto circoscrivere la vicenza ai due soli personaggi di Obito e Kakashi (Minato sarebbe stato di troppo, effettivamente - e non rientra nemmeno tra le mie "simpatie", diciamo): è il loro rapporto quello che si evolve e si distrugge, e quello che secondo la mia opinione ha condizionato di più la crescita di Obito. Non tanto Rin, che è la ragazza che ama ma che in effetti per lui in questo senso ha fatto ben poco oltre a morire. Insomma penso che tu abbia inglobato a trecentosessanta gradi il vero Obito, quello che il manga sottende ma non esplica, quello che ha fatto un gran casino senza far capire a noi poveri lettori sciagurati quello che davvero pensa/soffre/vuole-dalla-vita. Ho apparezzato anche il discorso di Kakashi, pienamente IC, e in particolare il riferimento alla sua mancata puntualità (una sfaccettatura che nel manga lo rende uno dei personaggi più interessanti). Per quanto riguarda l'ultimissima parte, non sono certa di aver interpretato bene la battuta finale di Obito, se i suoi ringraziamenti sono sinceri oppure sarcastici (dato che Kakashi, che aveva promesso di vergliare sui suoi allievi, è intenzionato a ucciderne uno che per di più è pure cieco). In entrambi i casi devo dire che è una chiusura adeguata a una storia molto profonda. Ti faccio notare solo un paio di piccoli errori che mi sono capitati sotto gli occhi: "compiei" al posto di "compii" e "su mia delusione" invece di "con mia delusione". Per il resto la costruzione delle frasi si è riconfermata una vera e propria gioia per gli occhi, così come per il vocabolario vasto e preciso (forse a tratti un po' troppo aulico? Mh, non ci interessa: "inselvatichirlo" sarebbe un abominio, per quanto è curato). Complimenti per questa breve fiction che ho trovato molto piacevole (e per avermi fatto scoprire che non solo ci sono autori maschi in questo sito, ma sono anche bravi). Saluti, |
Testo della tua recensione: |
Premettendo che non seguo più il manga come facevo una volta (devo ancora recuperare per bene), devo dire di aver letteralmente divorato questa one-shot introduttiva. Si nota parecchio quanto tu sia stato ispirato nella scrittura: la costruzione delle frasi è ottima ed il lessico è estremamente variegato, eccetto qualche comprensibile piccola sbavatura (come l'"amico tuo" di Madara, che detto da lui suona un pò strano). Detto questo, nonostante il capitolo sia comparativamente breve, sei comunque stato capace di dipingere benissimo i personaggi: per quel poco che so di Madara ed Obito, devo dire che sei riusciti a catturarli benissimo. Sono estremamente curioso di sapere cosa Madara abbia in mente con il permettere ad Obito di andare a Konoha, e sopratutto cosa succederà se, e quando, lui e Kakashi avranno modo di incontrarsi. Ottimo oltretutto il modo in cui hai lasciato trasparire le emozioni che l'Uchiha prova per il suo 'amico', descritte più tramite espressioni e brevi frasi che con dilungata esposizione, cosa che a mio parere ha molto più effetto che semplicemente descrivere punto e per punto ciò che Obito prova nei confronti di Kakashi. Ottimo tocco poi le frasi in grassetto: imprimono emotività ai pensieri di Obito pur non potendoli sentire direttamente, ed ottime sono anche le sue riflessioni. Uno dei pezzo che mi è piaciuto particolarmente è il discorso riguardante l'umorismo e l'ipocrisia: anche se è relativamente breve, dimostra benissimo l'attitudine che Obito ha dopo quello che gli è successo e si ricollega benissimo alla sua immagine di Madara. Tutte le frasi sono estremamente organiche e ben organizzate, e nessun pensiero sembra mai prolisso o fuori posto: i miei complimenti davvero, anche se estremamente bene penso che sia uno dei tuoi capitoli più riusciti, e come ho già detto sono molto curioso di vederne i prossimi sviluppi. Detto questo, aspetto ansiosamente il prossimo capitolo, e ti faccio ancora i miei complimenti per la qualità di questo capitolo : )! |
Comincio con il dire che il personaggio di Obito è, nella mia personalissima opinione, la promessa meno mantenuta della storia dei manga. Quello che poteva essere un grande personaggio ha finito con il deludere le aspettative di molti con un'indubbia caduta di stile di Kishimoto stesso. È solo il primo capitolo e può sembrare un po' azzardato, ma io credo proprio che questa storia abbia le carte giuste per poter rivalutare questo personaggio. Innanzitutto le funzioni narratologiche sono un punto in più, anzi due: la prima persona spesso è un'arma a doppio taglio, perché o la si sa usare, o si produce un accozzaglia di frasi apatiche e senza possibilità di immedesimazione. Il tuo è, senza dubbio, il primo caso. La sai usare e bene, il tuo Obito è sveglio e si mantiene perfettamente nei canoni dell'IC, per quel poco che Kishimoto ci ha mostrato di contro all'analisi psicologica accuratissima che avrebbe dovuto portare avanti per un personaggio così complesso. Senza contare che è la scelta più giusta che potevi prendere, considerando l'obiettivo che ti sei prefissato nell'introduzione. Colgo l'occasione per evidenziare anche il fatto che dalla prima persona di Obito, se da una parte abbiamo un contatto diretto con i suoi pensieri e quindi con il personaggio stesso, dall'altro abbiamo anche la sua visione di Madara, che ne esce perfettamente ed è perfetto: l'infido, manipolatore, viscido Madara Uchiha. Il Madara Uchiha vero che è un bastardo di prima categoria, per carità, ma è comunque un gran signore. Seconda cosa: Kakashi e Obito. Kishimoto non ce lo ha voluto mostrare, un incontro tra i due, tranne quella parvenza di scenetta strappalacrime che Obito vive quando vede l'omicidio di Rin. Ora, la direzione in cui orienterai la trama non posso conoscerla, ma dato che sei voluto partire da un punto così importante posso dirti che trovo questa scelta assai azzeccata, perché è quello che il lettore di Naruto vuole vedere (parlo da fujoshi incallita ma posso presumere che tutti vogliano sapere del rapporto tra questi due). Terzo punto: scrivi bene, ma lo saprai e non mi ci soffermo. Certo, quando la struttura è quella del monologo interiore la scelta più realistica sarebbe quella di sporcare il linguaggio, incanagliarlo, diciamo (prendo a prestito una termininologia artistica in chiave impropria, forse, ma rende bene il concetto). Fai parlare (e quindi pensare) il tuo Obito come il più sofisticato dei letterati, ma neppure qui posso farti una vera e propria critica perché adoro troppo come strutturi le frasi (e la varietà lessicale! Una ventata d'aria fresca in questo fandom abbruttito - non parlo per arroganza intellettuale, te l'assicuro, ne faccio parte io stessa e mi ci metto in mezzo). Per quanto riguarda la mera impostazione grammaticale/sintattica/ortografica, base comune di ogni scritto, non mi pronuncerò troppo a lungo (anche perché sto già scrivendo un papiro): è ottima, non ci sono imprecisioni e conosci la consecutio temporum (oggi non la si può più dare per scontato, ahimé). Solo un paio di cose volevo farti notare: "Commentò di punto in bianco l'uomo, rendendomi conto che mi stava scrutando" dalla principale (commentò) alla subordinatà al participio (rendendomi conto) hai cambiato soggetto e la frase riusltà comprensibile ma scorretta perché il soggetto non è esplicitato. Avresti potuto scrivere "Commentò [...] e io mi resi conto", oppure "Commentò [...] facendomi rendere conto" (assai più sgradevole, lo ammetto). In seconda istanza, "l'amico tuo" è una forma perlopiù dialettare, nell'italiano è preferibile utilizzare l'espressione "il tuo amico". Ovviamente sono solo pignolerie, se non si fosse intuito la storia mi piace, come scrivi ancora di più e io non vedo l'ora del prossimo aggiornamento. Direttamente tra le preferite! |
Allora, prima di tutto, posso solo quotarti per l'introduzione. |