Ho letto questa poesia e l'ho trovata molto bella, anche se nel corso della lettura mi è venuta in mente una celebre canzone di qualche tempo fa, ovvero "Come tu mi vuoi", mi sembra infatti che la protagonista della storia abbia voluto manifestare in questi versi una totale annichilazione del proprio sè verso il suo amato, verso il quale sembra avere qualcosa che supera l'amore, o meglio, l'amore per sè; mi sembra infatti che costei stia vivendo la fase di massimo trasporto sentimentale(posso sbagliare, ma mi piacerebbe sapere a quale momento della relazione tra i due il testo risalga, sembrerebbe ancora una fase nella quale si vede tutto attraverso occhiali che mostrano solo il bello della vita di coppia, oppure il tizio è davvero qualcuno che merita tali parole), se davvero quella persona la rende felice, tale composizione ne rende un'ottima testimonianza, ma non riesco a togliermi il dubbio che la realtà descritta dal testo non sia totalmente oggettiva, di più, ho un po' paura di quel verso dove si dice "un dono servile, fedele, infinito, vivo"; perché, almeno secondo il mio personalissimo gusto, è pericoloso essere "servili" in amore, o meglio, capisco che la protagonista possa aver trovato qualcuno che possa aver fatto breccia nel suo cuore, ma temo anche che lui possa in qualche modo approfittarsene, con conseguenze che potrebbero portare alla disperazione.
Non resta che sperare che l'oggetto dei desideri della protagonista possa continuare a meritare tale attestazione di passione e di incondizionato amore (dalle parole del testo, sembrerebbe di sì, soprattutto in quel "D'oro rivesti, d'amore ricopri", purtroppo si dice che l'amore è eterno finché dura, anche se spero che non sia questo).

PS. C'è poi un verso, quando dice "sei la mia luce in un giorno senza sola" capisco che deve essere un refuso, ma in certe parti d'Italia il termine "sola" indica qualcosa di poco piacevole, c'è appnto da sperare che costui non si riveli tale per lei.