Io non mi stancherò mai di leggere storie post The Reichenbach - di sicuro non fino a quando ce ne saranno di belle come questa.
Mi è piaciuta da morire, perchè racconta con una naturalezza straordinaria il modo in cui ogni cosa torna al suo posto e mostra quanto sia giusto - inevitabile - che John e Sherlock riprendono ad essere quello che erano, che sono ancora - nonostante tutto - e che saranno sempre. Certe cose sono semplicemente destinate ad essere, e loro sono tra queste.
Adoro le storie in cui viene rimarcato quanto a John sia mancata la non-normalità che Sherlock ha portato nella sua vita, durante la sua essenza, e per questo non poteva che adorare la tua, che ha sottolineato quest'aspetto in maniera così puntuale ed originale - lo scambio sulle televendite è davvero esilarante e rende perfettamente l'idea.
Complimenti, Sara. Sto recuperando tutto il recuperabile in questa sezione, e di storie belle ne sto trovando a bizzeffe. Le tue rientrano a pieno titolo nella categoria, e son contenta d'aver finalmente trovato il tempo per tornare a gustarmele ♥♥♥

*porge biscotti e tazza di tè appena preparata dalla signora Hudson*

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Sherlock è IC in maniera spaventosa, l'ho adorata moltissimo per questo motivo. È un po' il ritorno che vorremmo vedere noi, John che si lascia alle spalle un periodo difficile - che magari s'incazza pure quando torna Sherlock, eh, e magari non gli parla per un po', giusto per fargli provare paura - e torna al luogo che gli appartiene, con la persona a cui vuole bene. Amore o amicizia, non importa. Davvero molto bella, mi è piaciuta tanto!



Jess

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Ho voglia di urlare per tutta la casaaaaaaaaaaa!! Lo faccio, lo faccio!!! *scapoa urlando strappandosi i capelli* Perché in questa shottina c'è tutto. C'é la quintessenza di Sherlock e John. Sei riuscitaa cogliere il loro essere e rappresentarli perfettamente. Si dalle prime righe, con Sherlock che insegue John per tutta la città prima di farsi ascoltare e John che prima lo prende a pugni e poi lo medica, e soprattutto nel discorso sulle televendite. Cosa ce ne facciamo di tutto quello yogurt? Non lo so, ero interessato ai fermenti lattici vivi Fa ridere. Fa ridere a crepapelle ma il bello è che sono loro. Ed è bello perché hai detto una cosa giustissima: questa é la loro quotidianità, la loro diversità e a loro piace così, perché si completano a vicenda. Alla prossima! Xxx

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"Un aspirabriciole per Mycroft"
LOL. :D
Ecco, queste sono cose che fanno ridere di gusto senza  il minimo apparente sforzo. Le buone commedie ne sono piene - e questa tua storia decisamente lo è, oltre a costituire un delizioso spaccato di vita che noi PRETENDIAMO dalla S3 (chi ha orecchie per intendere intenda. Chiaro, Mofftiss?) e che è poco trattato da fandom, per cui molto originale. Immaginare Sherlock sommerso da quindici chili di yogurt mi ha decisamente rischiarato una serata un po' uggiosa, per cui ti ringrazio, e ti faccio come al solito i miei più sinceri complimenti <3

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