Recensioni per
Rosa Nera
di postergirl84

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/05/13, ore 16:30
Cap. 1:

Ed eccomi per onorare la prima recensione del tuo premio. Direi che te lo sei proprio meritato, quel premio, leggendo anche questa storia. Sei proprio brava, non c'è che dire e sono concorde con la giudicia che ti ha dato il premio idea. Senza dubbia è una cosa nuova, fresca e brillante!
Inutile ripeterti che il tuo stile mi piace un sacco e questa storia è davvero affascinante. Ti rapisce, dalla prima riga. Adoro il personaggio di Klaus ed è stato bello immaginarlo in un altro ambiente, diverso da Mystic Falls. E' stato bello addentrarsi nel mondo antico e saperlo innamorato profondamente di qualcuno. E' stata geniale l'idea di affiancarlo ad Anastasia. Non so davvero come possano venire a qualcuno certe idee, ma sappi che ti invidio per l'inventiva e la fantasia! Ce l'avessi io!
Cosa dirti ancora? Niente.... se non davvero complimenti! Una meraviglia di storia!

Recensore Master
19/04/13, ore 14:21
Cap. 1:

Ciao!
Ed eccomi qui, finalmente pronta a recensire questa tua one-shot.
Premetto che non conosco assolutamente la serie "The Vampire Diaries", se non solo per sentito dire, tuttavia devo dire che il fatto che sia stata presentata Anastasia come protagonista e che attraverso le sue lettere abbia ripercorso le varie tappe della sua storia con Klaus mi ha permesso di seguire molto bene la vicenda.
Innanzi tutto ti faccio i complimenti per la resa dell'introspezione. Personalmente, adoro quando in una storia, di qualunque genere c'è la componente introspettiva. Hai saputo rendere le sensazioni dell'angoscia, della paura, del contrasto interiore di Anastasia molto bene.
Il cammino che l'ha portata all'accettazione della morte è stato molto sofferto, imbevuto del ricordo di Klaus, dell'amore immenso provato e oscurato dal ricordo della decisione presa. L'immortalità avrebbe fatto gola a chiunque. Vivere una vita eterna con l'uomo che ami potrebbe essere una tentazione che molte donne avrebbero potuto accettare.
Eppure Anastasia è una granduchessa, fa parte della famiglia imperiale di Russia. E con coraggio e regalità accetta il suo destino.
Le riflessioni sul fatto che Klaus l'abbia introdotta ad un nuovo modo di pensare e di vedere le cose, essendo lui un vampiro e avendo attraversato secoli e secoli, assistendo a tutti i corsi e ricorsi storici, dimostrano senza dubbio un'acquisizione di più umanità da parte di Anastasia.
Secondo alcune testimonianze, la stessa Maria Antonietta, all'avvicinarsi dell'esecuzione con la ghigliottina sembra che si sia ravveduta. La morte fa fare riflessioni che rompono le illusioni e fanno considerare quanto possa essere cruda e difficile la realtà.
Soprattutto quando si parte da uno standard di realtà più elevato come quello che può derivare da una vita certamente agiata e diversa nell'impostazione della routine come può essere quella di una principessa.
Personalmente l'ho trovata davvero ben costruita e scritta con molta cura. Il contesto storico è molto ben dipinto e viene continuamente richiamato, dando un tocco di colore d'epoca a tutti i personaggi che si muovono sulla scena.
Ho sentito molto vive le emozioni di Anastasia e l'originalità che hai dimostrato ti ha fatto meritare davvero il secondo premio.
Complimenti per tutto!
Saluti,
*Halley*

Recensore Veterano
18/02/13, ore 13:03
Cap. 1:

Sono felice di sapere che questa storia ha ottenuto il giusto riconoscimento ad un contest. E' dolce e forte allo stesso momento, piena di coraggio e malinconia. Il contesto storico in cui hai scelto di ambientarla si addice allo spirito del racconto, con il suo gelo esterno e l'aria di desolazione, il destino già scritto. L'introduzione ci riporta alla mente quel periodo buio che ha visto lo sterminio dei Romanoff, ci spiega e da un assaggio dell'inevitabile, pur con una speranza: i due corpi di Alessio ed Anastasia mai ritrovati.
Mi è piaciuto come hai strutturato la trama, legando il presente al passato usando il filo dei ricordi e della lettera d'amore, unica nota colorata nel grigio che permea l'atmosfera della famiglia prigioniera. Attraverso le lettere di Anastasia il lettore rivive un amore grande, appassionato e profondo ma non ingenuo, uno di quello che fanno piangere sul finale. Se pare difficile immaginare Klaus segnato dalla perdita di una donna, qui bisogna ricredersi: Anastasia con la sua forza e nobiltà, è l'unica rosa che potrei immaginare per sempre fra le dita del signore dei vampiri, delicata e piena di vita, regale fino in fondo. Ammetto che è stato con una stretta al cuore che ho letto dei loro ultimi momenti. Fino in fondo ho sperato che lui tornasse e poi, infine, che potesse salvarla. Ma il corpo scomparso non ha avuto nuova vita, solo più degna sepoltura ed eterno ricordo. Nemmeno le rose nere possono vivere in eterno.
Una prova difficile, ma svolta con grande impegno e inventiva diventando un fiore pregiato, una storia d'amore breve ma intensa che dona a Klaus uno spessore ed un'umanità che, come fan, ci tocca nel profondo. Bravissima.

Recensore Veterano
15/02/13, ore 19:04
Cap. 1:

Ciao tesoro <3
Davvero bella questa OS e molto molto triste. Klaus è tutt'altro di ciò che mostra, non ha il cuore di pietra come vuole fare credere e sono poche le volte che lascia trasparire qualche vera emozione. Qui l'ha fatto. Dev'essere stata dura vedere la donna che si ama, morire.
Brava <3
Alla Prossima
-Carmen Black

Recensore Veterano
11/02/13, ore 23:35
Cap. 1:

Oh mamma mia! Che eri una scrittrice fantastica già lo sapevo, ma con questa storia hai superato te stessa! Partiamo dal presupposto che io adoro la storia in particolare i Romanov e i Tudor. "É così che la storia dei Romanov finisce e inizia la leggenda" Tutte le lettere e la descrizione della prigionia, insomma mi hai fatto venire la pelle d'oca e non so più come complimentarmi con te! Il bracciale che diede a Caroline la sera della festa, il bracciale che apparteneva ad una principessa... Bravissima! Baci Vale

Recensore Junior
11/02/13, ore 17:24
Cap. 1:

(recensione per “Recensioni on” di Ti lascio una recensione)
Ciao =) Allora, premetto che non ho letto i libri e non ho visto la serie tv, quindi, non conoscendo il fandom, ero preoccupata di non essere in grado di fare una buona recensione, ma questa storia particolare è apprezzabile anche da parte di persone come me. Parto dicendo che mi è piaciuta molto, Anastasia è un personaggio storico molto affascinante, e qui tu sei riuscita a darle vita, rispettando abbastanza il carattere che la memoria storica le attribuisce. Hai fatto una cosa che, purtroppo, molti non fanno, e cioè informarsi, e questo ti ha permesso di ricostruire gli eventi della vita della piccola Romanov in maniera piuttosto realistica. Mi piace la struttura che hai dato al racconto, alternando le lettere alla narrazione in terza persona, dando movimento e intensità all’insieme.
Onestamente, parlando di errori e correzioni, posso solo farti notare alcuni dettagli, come correttrice di bozze perfettina e rompiscatole, tra l’altro perfettamente consapevole di essere la prima a fare errori ben più gravi. Non ci sono errori di battitura, a parte nell'introduzione, ma alcuni errori di punteggiatura si.
Te li indico in modo schematico, così facciamo prima, ma potrei aver dimenticato qualcosa.

“Secondo la ricostruzione storica più aggredita..." --> accreditata

“Uno dopo l’altro tutti i componenti della famiglia imperiale caddero a terrà ed infine i loro corpi furono dati alle fiamme” --> Uno dopo l’altro, tutti i componenti della famiglia imperiale caddero a terra, infine/dopodiché i loro corpi furono dati alle fiamme.

“Ma quando i resti vennero ritrovati due corpi risultarono mancanti: quello del piccolo Alessio, figlio minore dell’imperatore e di una delle figlie, forse Anastasia.” --> Ma, quando i resti vennero ritrovati, due corpi risultarono mancanti: quello del piccolo Alessio, figlio minore dell’imperatore, e di una delle figlie, forse Anastasia.

“ È da questo che mi volevi salvare quando quella notte mi proponesti di fuggire?”--> È da questo che mi volevi salvare quando, quella notte, mi proponesti di fuggire?

“E questo quello che devo fare ora.”--> non mi è chiaro se voleva essere un “è questo” oppure no, però ti consiglierei di alleggerire la frase così: “è questo che devo fare ora”.

“…la verità su quel ragazzo dagli occhi blu e l’accento straniero che era entrato a corte spacciandosi per un nobile prussiano.” --> la verità su quel ragazzo dagli occhi blu e l’accento straniero, che era entrato a corte spacciandosi per un nobile prussiano.

“…una bugia ben ricamata come una tela.”--> una bugia ben ricamata, come una tela.
Onestamente la toglierei questa similitudine, perché non è necessaria. A voler essere proprio precisi, poi, sarebbe più corretto dire che è “ben ordita, come una tela”, ma se vuoi usare l’immagine del ricamo che viene usato per nascondere una macchia o qualcosa nell'ordito della tela, allora ok, però credo che lo dovresti spiegare, anche perché Anastasia ne sapeva qualcosa del ricamo. È una finezza, ma sta a te. Soprattutto per le frasi che seguono. Il parallelismo con la tela di Penelope è azzeccato, ma proprio per questo devi distinguere bene tra tela e ricamo: il ricamo è qualcosa che fai sopra la tela, sfruttando la base strutturale dell'ordito per costruire la decorazione.
“Maria sapeva solo una parte della storia, quella che lei le aveva raccontato, una bugia ben ricamata come una tela.
La stessa che lui aveva provato a raccontare anche a lei. La stessa tela che lei, invece, aveva disfatto giorno dopo giorno, fino a giungere al suo cuore.” Il salto che fai tra una proposizione e l’altra è un po’ scomodo: nella seconda frase riprendi, giustamente, la storia/bugia che lui ha cercato di raccontarle, poi, nella terza frase, riprendi la tela, ma il lettore deve andarsela a “cercare” due frasi prima, e in mezzo ci hai messo anche un “punto e a capo”, quindi non è formalmente molto corretto.

“forse dall’Europa ma in fondo non poteva dargli torto”--> Io, tra Europa e ma, metterei o una virgola, o, ancora meglio, un punto. Inoltre, “Lui aveva l’eternità e l’avrebbe vissuta” io lo terrei di seguito e rimanderei a capo “Anastasia si chiese se…”.

“Ci ho ripensato mentre le guardie ridevano di noi. Dello Zar e della sua famiglia vestiti da contadini e costretti a coltivare la terra, loro ridevano ed io rivivevo tutto.”--> Ci ho ripensato mentre le guardie ridevano di noi, dello Zar e della sua famiglia, vestiti da contadini e costretti a coltivare la terra. Loro ridevano ed io rivivevo tutto.

“…la vita degna di essere vissuta o nel tuo caso l’eternità.”-->...la vita degna di essere vissuta, o, nel tuo caso, l’eternità.

“Suo padre, lo Zar di Russia che spaccava la legna.”--> Suo padre, lo Zar di Russia, che spaccava la legna.

“Mio padre è fiducioso e mi è stato insegnato che non devo mai dubitare di lui ma come posso?”--> Mio padre è fiducioso e mi è stato insegnato che non devo mai dubitare di lui, ma come posso?

“… ti servivi di loro, ti ho visto uccidere quella notte e non ho avuto paura.”--> … ti servivi di loro. Ti ho visto uccidere, quella notte, e non ho avuto paura.

“Non ho avuto paura di te perché ti conoscevo, sei il male, amore mio?” --> Non ho avuto paura di te, perché ti conoscevo. Sei il male, amore mio?

“Me lo ripetevi in continuazione, andavi via e passavo giorni senza tue notizie e poi tornavi …”--> Me lo ripetevi in continuazione, andavi via, passavo giorni senza tue notizie e poi tornavi …

“…che non capivo niente della vita ma poi mi baciavi…”--> che non capivo niente della vita, (o . ) ma poi mi baciavi…

“O forse ero io a farlo perché mi amavi ed io amavo te”--> O forse ero io a farlo, perché mi amavi ed io amavo te.

“allora il male lo vedo.”--> non è esattamente un errore dal punto di vista linguistico, perché nel parlato è una forma che si usa. È un esempio di dislocazione a sinistra, molto frequente nel parlato, ma qui si tratta di una lettera. Stesso discorso vale per locuzioni tipo “questo quello che”, e simili, sono ridondanze tipiche dell’italiano dell’uso medio, cioè del nostro modo di parlare oggi. Idem per “Ci sto correndo verso quella fine”, il “ci” attualizzante è un uso contemporaneo, non lo scrivi spesso, però mi sembrava il caso di fartelo notare.


“…non si lamentò come le era stato insegnato a fare.”-->non è chiarissimo, scritto così, se le è stato insegnato a lamentarsi ma lei non lo fa, o se non si lamenta, così come le è stato insegnato. Quindi ci metterei una virgola: “…non si lamentò, come le era stato insegnato a fare.”


“Non è ovvio, della piccola Zarina di Russia. Il tuo vero amore.” -->Non è ovvio?! Della piccola Zarina di Russia, il tuo vero amore.

Ok, in generale ci siamo. Ti consiglierei di riguardarti il tutto, solo perché a volte fai dei “punto e a capo” che non hanno molto senso, e altre volte, dove invece ci starebbero, li eviti e continui di seguito.
Vorrei fari un discorso a parte per quanto riguarda le lettere. Tu hai scelto un racconto che rievoca fatti, ma soprattutto personaggi, che appartengono ad un’altra epoca e ad una classe sociale che godeva di un’educazione superiore, soprattutto considerati gli standard della popolazione russa. Con questo non voglio dire che le lettere dovrebbero essere scritte in toni pomposi, usando unicamente termini appartenenti al registro medio-alto, e con una costruzione sintattica antiquata, perché così facendo risulterebbero ridicole, ma dovresti cercare un compromesso. Mi spiego: il tono colloquiale, che ben si adatta, e anzi, è necessario in questo particolare tipo di lettera, non deve sfuggirti di mano. Se da una parte hai dato voce a sentimenti umani, che anche una ragazza contemporanea, calata nella stessa situazione, avrebbe espresso, dall’altra hai imposto alla voce di Anastasia un modo di parlare che non le appartiene. Non dico che avrebbe dovuto essere altisonante, con parole pompose, o roba del genere, perché sarebbe ridicolo! Ma hai usato costruzioni morfosintattiche che sono tipiche dell’italiano dell’uso medio, che, pur risultando efficaci dal punto di vista comunicativo, ad un lettore puntiglioso, abituato a leggere romanzi storici, e che, per sua e tua disgrazia, abbia seguito un corso di linguistica, risulteranno stonate. La ridondanza di pronomi, il rafforzamento dei dimostrativi, la dislocazione a destra e la dislocazione a sinistra, il che polivalente… sono tutti fenomeni tipici del parlato moderno che, pur essendo ormai stati assimilanti dal parlante al punto da non notarli più, non sempre vengono accettati nella forma scritta. Pensa quindi a come appare estemporanea, per non dire fuori luogo, la loro presenza in una lettera scritta da una principessa imperiale dei primi decenni del Novecento.
Con questo ho finito. Mi dispiace essere così puntigliosa, soprattutto perché, ripeto, io quando scrivo faccio molto di peggio, ma dovendo fare una buona recensione mi sembrava giusto fartelo notare, anche perché questa storia è veramente bella, un’idea a mio parere originale e ben curata, e quando una cosa la si fa con cura, di solito, si vuole che chi la giudica lo faccia con altrettanta attenzione.
Complimenti per il lavoro che hai fatto, scrivi molto bene e onestamente, pur non conoscendo il fandom, credo che meriti di stare tra le “Scelte”.
In bocca al lupo per tutto. Baci.

Recensore Junior
10/02/13, ore 22:35
Cap. 1:

Bello , bello , bello , bello :)
Allora , voglio premettere che la sto leggendo grazie alla pagina fb " ti lascio una recensione " e , se non fosse stato per questo , non l'avrei mai letta visto che non seguo vampire diaries. E l'ho scelta tra le altre in modo poco lodevole, poiché è una one-shot.
Ma mi devo ricredere !! Sto decisamente rimpiangendo che sia di un solo capitolo, anche se lungo.
Primo perché è scritta benissimo ( davvero XD )
E anche perché sei riuscita a trasmettere alla perfezione i sentimenti di Anastasia. È un personaggio che mi affascina molto.
L'ho conosciuto banalmente , attraverso il cartone ;) , ma mi piace molto.
Ero sinceramente convinta che si sarebbe salvata , sai , con il fatto che non si era ritrovato il corpo...
Però non è che sia rimasta delusa, visto che c'è stata una dichiarazione molto toccante :)
Purtroppo non so chi sia Caroline, anche se credo sia un personaggio della serie , giusto ?
Ed ho una piccola domanda...Alessio ? Anche il suo corpo è scomparso no ?
Comunque mi è piaciuto molto,complimenti

Jekikika96

Recensore Veterano
25/01/13, ore 19:32
Cap. 1:

Riprendo un attimo fiato per poter rientrare in me stessa e scrivere due parole riguardo a questa meraviglia che ho appena letto.
Questa storia è essenzialmente bella: tutto è bello, in questo testo. Bella l'ambientazione, la Russia della Rivoluzione (ho sempre amato il periodo storico) e soprattutto bello il modo in cui hai trattato l'argomento, facendo combaciare in modo esemplare i fatti storici reali, usando un personaggio storico come Anastasia Romanov, e quelli inventati di The Vampire Diaries. Questo è ciò che mi ha colpita, più di tutto il resto. Non è un compito facile, assolutamente, e tu ci sei riuscita in modo a dir poco esemplare. Con questa storia hai pienamente dimostrato la tua capacità come scrittrice, che va ben lontana dalle storie (bellissime) come Benzina: hai fatto vedere che sei versatile e sai scrivere cosa toccanti e commoventi come questa OS.
Bellissima l'alternanza tra lettere e narrazione. Ho apprezzato particolarmente il fatto che tutte le lettere avevano lo stesso inizio "Amore mio" e la stessa fine "Ti amo, amore mio. Ora e per sempre. Tua Anastasia": davvero un tocco di classe che va a sommarsi al resto della storia. Ti sei tenuta in modo fedele ai fatti storici ed è una delle cose che forse ho più apprezzato, perché non hai alterato troppo la vicenda, ma ci hai ricamato sopra una storia d'amore dolcissima, aggiungendo un Klaus innamorato e fedele.
Devo ammettere che Anastasia è proprio la classica nobile: fiera, orgogliosa; ma allo stesso tempo ha imparato da Klaus quanto amare voglia dire rischiare ogni cosa e tu sei stata in grado di scriverlo in maniera estremamente toccante, mi hai fatta emozionare e questo non accade con molte storie. Ti faccio i miei più sentiti complimenti.
Con questa storia, per me, sali ad un livello superiore e arrivi quasi in testa alla classifica: decisamente la tua storia migliore, riuscita alla perfezione e fossi in te ne andrei veramente fierissima. La mia preferita, non c'è che dire.
Sono colpita e mi inchino togliendomi il cappello. Sei bravissima, Noemi.
I complimenti più sentiti,
un abbraccio,
Erica.

Recensore Master
23/01/13, ore 15:08
Cap. 1:

Ho letto questa storia con grande piacere, lo stesso con cui la inserirò tra le mie preferite: perchè è esattamente il tipo di racconto che mi entusiasma e mi convince. Raffinato, elegante nella forma - che alterna punti di vista e stili diversi a seconda della situazione descritta - e al tempo stesso capace di suscitare emozioni in chi legge; una storia che ti arricchisce dentro sia dal punto di vista culturale che emotivo.
Poi, l'idea di contaminare realtà storica ed eventi fantastici per raccontare qualcosa di nuovo rispetto alla serie tv o ai libri è assolutamente vincente e ti permette di regalare al racconto sfumature inconsuete e una profondità che spesso un semplice tf non possiede: insomma, è una rielaborazione arricchita e personale di qualcosa di molto più pop.
Venendo alla fic, ho trovato molto intrigante il parallelismo tra i due protagonisti, che sono in apparenza appartengono a due mondi diversi: entrambi, sono - ciascuno a suo modo- creature uniche, lontane dalla massa. Lui un vampiro immortale, lei una granduchessa imperiale: esseri potenti, destinati a comandare il prossimo con sprezzo e alterigia e a decidere il destino dei sottoposti... sì, ma per questo anche irrimediabilmente soli.
Il loro amore è inevitabilmente un trovarsi di due anime affini, che supera - o cerca di superare - il trascorrere del tempo. Lei sceglie consapevolmente di non seguirlo, perchè comprende forse - e teme - l'oscurità di una vita/non vita, votata al male e in questo riscatta, in uno strano gioco del destino, il dolore inflitto al popolo dai suoi antenati.
Ho colto anche un paragone in qualche modo politico (però magari è solo una mia congettura) tra il vampiro e chi, come un vampiro, succhia il sangue al suo popolo, lo lascia languire nella miseria anziché curarsi del suo benessere, determinando l'inevitabile rivoluzione.
La Storia (con lettera maiuscola) si intreccia con le storie dei singoli e in questo caso le travalica, protenendosi verso il futuro;in fondo, da quanto ho capito di TVD, hai voluto regalare un cuore allo spietato Klaus e questo è, alla fine, incredibilmente romantico.
Ti faccio i miei complimenti e spero di leggere ancora qualcosa di tuo.
A presto, Corinna

Recensore Veterano
15/01/13, ore 11:58
Cap. 1:

E' bello come tu sia riuscita ad amalgamare così bene fatti storici e finzione, inventiva, rendendo però il tutto assolutamente verosimile. E io vado pazza per questi "esperimenti"; tu hai colto la sfida e hai fatto benissimo perché te la sei cavata alla grande.
Il premio Migliore Caratterizzazione lo cederei volentieri a te, perché la tua Anastasia è bellissima. Le hai dato spessore, profondità; le sue lettere sono la ciliegina sulla torta, ci fanno capire appieno il suo personaggio: una ragazzina che si è fatta donna, ma che mantiene ancora quell'ingenuità tipica dei bambini, perché non è riuscita a vedere il mondo. Il suo amore per Klaus è incondizionato e dolce, lo si percepisce in ogni lettera, così come possiamo scorgere il carattere di Klaus e la loro storia d'amore.
Scritta benissimo, hai costruito una bella storia e ho adorato letteralmente Anastasia.
Complimenti!

Recensore Master
14/01/13, ore 15:47
Cap. 1:

ciao, prima di tutto io amo le storie ambientate nell'antichità sopratutto se riguardano cose sentimentali, permettimi di dirti che l'hai scritta in modo eccellente, non ci sono parole, davvero ottima!!!
Spero che passerai a dare un opinione alla mia ff sempre se ti piaccia e non per obbligo anche se mi farebbe piacere seguirci a vicenda, beh , bravissima ancora, ciauuuuu

Recensore Master
13/01/13, ore 23:53
Cap. 1:

Complimenti hai scritto una os bellissima. Il modo in cui Anastasia espeimw il suo amore per Klhaus è a dire poco poetico. e certamente non da ragazzina, ma da donna.
 E il modo in cui lui appare nei suoi ultimi istanti di vita è tragicamente eroico. Non l'ha salvata, ma l'ua accompagnata alla fine con la consapevolezza, per entrambi, di averla amata davvero.
In effetti Klhaus nella sua lunga esistenza deve sicuramente aver incontrato personaooi storici di rilievo. Quindi perchè non una gran duchessa di Russia?
Mi è piaciuto il collegamento che hai fatto con il braccialetto appartenuto, una volta, ad una principessa (come lui asserisce nella terza stagione) ed ora donato a Caroline.
Triste, ma bello il finale, dove lui è cosciente dell'unicità di Anastasia, ma cerca di aprirsi ad una nuova speranza con Care.
Beh, io sono una klaroline perciò cerco di vedere sempre in positivo per loro.
Ciao

Recensore Veterano
13/01/13, ore 22:21
Cap. 1:

SECONDA CLASSIFICATA + PREMIO IDEA al The Original's Family Contest di xXx Veleno Ipnotico xXx

Grammatica e Sintassi: 9/10
Stile: 4/5
Originalità: 10/10
IC del Personaggio: 8/10
Gradimento personale: 4.5/5

Una storia davvero originale, che combina vari elementi immaginari e storici fino a raggiungere una conclusione ottima!
La grammatica e la sintassi sono eccellenti, ma ti ho assegnato 9/10 per i seguenti piccoli errori che riporterò qui:
"Ho visto il fango sui miei vestiti per la prima volta ed ho paura." - "Una granduchessa di Russia ed il mio posto è con la mia famiglia dovunque essa vada […]" - "[…] quello che ci attendeva ed ha preferito tirarsene fuori.” - "loro ridevano ed io rivivevo tutto" - "silenziose ed umiliate" - "sono successe così tante cose in queste ultime settimane ed io ho sempre più paura." - "Non ho mai voluto altro che [...] ed il tuo cuore ferito […]" - "O forse ero io a farlo perché mi amavi ed io amavo te." - "Sono stata io [...] a mettere la parola fine ad una storia che mi avrebbe distrutta." - "Tu mi hai dato te stesso ed io ti ho donato altrettanto." - "non ho avuto il coraggio di andare fino in fondo ed ora… mi manchi." - "bisbigliano e si agitano al nostro passaggio ed il mio cuore lo sa" - "Il cuore si stava già fermando ed il sangue di Klaus […]" - "[...] le lettere che lei gli aveva scritto ed una manciata di gioielli." - "Anche Rebekah si era avvicinata ed ora guardava Caroline con un sorriso ironico."  la d eufonica, in questi casi, non è corretta, dato che le parole successive non iniziano per la medesima vocale.
"La voce di Maria giunse soffocata dalla coperte."  qua c'è un piccolo errore di battitura, che non fa concordare la parola "coperte" con la preposizione.
"Sentì la fitta della gelosia attanagliarle lo stomaco, cercò di lasciarla andare, come già aveva fatto con lui, e scivolò nel sonno."  questa frase, a livello sintattico, non mi è piaciuta granché: sembra che tu abbia voluto dare un termine generale per la sensazione che prova Anastasia, chiamandolo "la fitta della gelosia"; un po' come si potrebbe fare dicendo "morbo di Parkinson". Non so se rendo l'idea ^^" Successivamente "cercò di lasciarla andare" è un po' ambigua come frase, se riferita alla fitta. Come si può lasciar andare una fitta? Ciò implicherebbe che prima la stessimo tenendo e qui mi ricollego al perché ho definito la frase "ambigua". Io proverei così: "La gelosia le provocò una fitta alla bocca dello stomaco, ma cercò di ignorarla, scivolando pian piano nel sonno."
"il volto arrosato dal sole"  anche questo è sicuramente un errore di battitura, ma te lo segnalo ugualmente: arrosato - arrossato
Stile e forma sono davvero buoni (4/5), ma ti segnalo ugualmente alcuni degli errori, se così vogliamo definirli, che ho riscontrato:
"la sua calligrafia non si addiceva a quella di una giovane del suo rango ma ormai non aveva più importanza" - "Una rosa all’apparenza delicata ma che protegge se stessa con spine acuminate." -
"L’ira ti coglie facilmente […] ma non sei volubile." - "Eri il bene per me ma il male per altri." - "Le rivolgevano parole pesanti, insulti e insinuazioni riprovevoli ma lei continuava a camminare." - "Non volevo il male ma anche quello era parte della tua esistenza." - "l’avevano protetta da alcuni colpi prolungando la sua agonia ma ormai era troppo tardi." - "Lo sapeva ma sentirlo, vederlo mentre pronunciava quelle parole." - "C’è da lavorare sul portamento ma per il resto può andare"  prima del "ma" ci vuole sempre la virgola.
"Anastasia sospirò e si sdraiò vicino a lei, cercando riparo dal freddo contro il corpo della sorella maggiore, lo avrebbe voluto avere vicino."  in questa frase proporrei di mettere un punto dopo "sorella maggiore" e i tre puntini di sospensione alla fine del periodo, altrimenti a una prima lettura si potrebbe rimanere perplessi riguardo il soggetto dell'ultima frase.
"Anastasia si chiese se l’avrebbe pensata o se sarebbe divenuta solo un altro ricordo sbiadito nella sua lunga esistenza come già altre prima di lei."  questo periodo è molto lungo, quindi proporrei di spezzarlo con una pausa breve, aggiungendo una virgola dopo "nella sua lunga esistenza".
"Si alzò dalla piccola scrivania e raggiunse sua sorella Maria già sdraiata sul pavimento."  anche qui aggiungerei una virgola, dopo “sua sorella Maria”, per rendere più fluido il testo.
All'interno delle lettere non ho voluto fare correzioni per quanto riguardava alcuni tratti della punteggiatura, perché come per i dialoghi, le lettere rappresentano il modo di parlare e di porsi di una certa persona, quindi le pause (brevi o definitive che siano) rappresentano un po’ il loro modo di essere.
La storia è davvero originale, per questo ti ho assegnato il voto pieno (10/10). Hai utilizzato un personaggio storico, quindi realmente esistito, raccontando una storia d’amore attraverso le lettere di lei e questo elemento caratterizzante della storia ha fatto si che io l’apprezzassi davvero molto. Brava! ^^
Il personaggio di Anastasia l’ho trovato molto curato, ma ti ho assegnato 8/10 solo perché non ho avuto modo di verificare quanto Klaus potesse essere veramente IC, dato che per lo più viene descritto nelle lettere e poi si presenta fisicamente solo alla fine del racconto. Ci tengo a specificare, però, che gli 8/10 non sono dovuti a qualche tua mancanza, ma solo a un mio non volermi troppo sbilanciare su un personaggio poco descritto. Ma non per questo voglio fare come molte GiudiciE, dicendo “secondo me avresti potuto…”. No. La storia è perfetta così! Questo parlare di un certo “lui” in tutte le lettere e poi venire a scoprire che si tratta di Klaus, mi piace. Come mi è piaciuto il fatto che all’inizio se ne parli solo, per poi farlo apparire fisicamente alla fine.
Per i 4.5/5 del Gradimento personale mi ricollego a quanto detto sopra, infatti una delle bellezze di questa storia è proprio quella. In più ho apprezzato tantissimo come hai combinato elementi storici ed elementi fantastici, lasciando trapelare non solo la tua bravura nella scrittura, ma anche quella nel campo storico. Il finale, poi, mi ha davvero sorpresa: ti sei riallacciata alla trama del telefilm in un modo davvero geniale, a mio parere.
Quindi complimenti e grazie per aver partecipato!


Tot. 35/40

Recensore Master
13/01/13, ore 21:39
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia è meravigliosa. È fantastico quando una realtà storia sfocia nella leggenda e viene unita alla fantasia, ad un personaggio affascinante come Klaus. Emerge la figura di Anastasia, diciassettenne innamorata prigioniera con la sua famiglia, perché lei è una gran duchessa e dove va la sua famiglia va anche lei, e dalle lettere che scrive si capisce benissimo quanto l’amore per Klaus sia profondo. Klaus, il primo fra i Vampiri. Affascinante, malvagio, creatura della notte. Un’oscurità troppo definita per essere definita ombra anche alla luce del giorno, e Anastasia Romanov ha saputo vedere in lui qualcosa in più, la luce, la bontà, anche quando lui si mostrava con la bocca sporca di sangue delle sue vittime, anche quando lui la intimava di lasciarlo perdere, lei era forte, più forte di lui.
Una passione consumata fra i muri della corte di palazzo, sguardi lanciati nel giardino, quel giardino pieno di rose a cui Klaus l’ha paragonata. Una Rosa nera, Anastasia. Anastasia che è forte, stringe i denti, accetta la miseria, mantiene alto il suo orgoglio e si sente donna.
E poi arriva il momento. Anastasia e il suo amore per Klaus è destinato a restare lì, fra i suoi ricordi, perché tutta la famiglia Romanov viene giustiziata. Klaus arriva troppo tardi, quando le fa bere il suo sangue lei è troppo debole anche per ingoiarlo.
E poi la chicca di questa storia, il ritorno al presente, con Caroline che somiglia tanto a quell’Anastasia… ma poi c’è una chiusura di classe, un dialogo fra Elaja che termina con la voce bellissima di Klaus Mikaelson. Mi emoziona ogni volta:
“Elajia strinse una mano sulla spalla del fratello. “Vorrei solo che ricordassi che non è lei.”
“Non serve che me lo ricordi, fratello. Nessuna sarà mai come lei.”
E così termina questa splendida one-shot. Scritta benissimo, con uno stile diretto e elegante che si sposa benissimo con lo Storico unito alla fantasia della figura dei Vampiri originali di The Vampire Diaries. Grammatica perfetta, e una protagonista femminile delineata perfettamente, così come Klaus.
Per tutti questi motivi, segnalo questa storia per l’inserimento nelle Scelte.
(Noemi, sei stata veramente bravissima. Lo sai, questa è una delle tue storie che preferisco <3 <3 <3
Un bacione,
Ania <3)

Recensore Veterano
13/01/13, ore 19:56
Cap. 1:

Ciao tesoro, eccomi qua.
Allora, la storia è bellissima. Ben scritta, molto scorrevole e assolutamente originale. Ho adorato la tua idea e il personaggio di Anastasia è credibilissimo. Non è altro che una ragazza innamorata. Non ho usato volutamente il termine ragazzina perché, dopo l'amore di Klaus, ragazzina non lo è stata più. Ha imparato a vedere il mondo in un modo diverso e a comprendere il male dietro le azioni. E' un concetto molto interessante e ben descritto. Le lettere erano struggenti e al contempo un po' infantili, ma in senso positivo. Cioè, essendo una ragazza di appena 17 anni penso che sarebbero state inverosimili lettere eccessivamente lunghe o intricate (seppure la principessa sia una ragazza più matura delle altre, ovviamente).
Il finale mi ha sorpresa molto. Data l'introduzione, mi aspettavo che Klaus riuscisse a salvare Anastasia, invece è morta comunque, solo che il suo corpo non è stato mai ritrovato. Ingegnoso, un "colpo di scena" finale.
Sai cosa mi sarebbe piaciuto? Magari una richiesta di lei di salvare il piccolo Alessio. Visto che anche il suo corpo era uno dei mancanti, speravo che c'entrasse qualcosa anche con la fic. Un ultimo desiderio e un ultimo "atto d'amore" dell'Originale.
Beh, ovviamente questo non pregiudica l'ottima storia, anzi. E' veramente ben scritta e anche l'epoca storica in cui è ambientata risulta credibile. Si sa così poco del passato dei fratelli Originali che ogni fic su di loro ha un qualcosa di particolare, che ti rimane dentro! Specialmente quelle così suggestive! ;) Complimenti, è sempre bello leggere storie così.
Un bacione affettuoso <3

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