Ed eccoci qui. Come hai potuto pensare che rotolassi in preda allo schifo durante la lettura! Lo sai che ho un debole per frammenti  del genere. È senza obra di dubbio un pezzo ben scritto, non ho notato "stonature" nella scelta aggettivi, sempre apprezzabile, o una grammatica inesatta. Hai messo un paio di ripetizioni, ma dopo tutto l'hai scritto tu stessa, il pezzo è venuto fuori di getto e capita spesse volte di farcirlo di ripetizioni. Nulla di grave, comunque sia, te le segnalo, nel caso volessi toglierle: 

1°. "[...]tanto era il dolore che ero convinta di sentire in quegli attimi.Mi sentii vulnerabile e debole in quegli attimi." Cambia uno dei due "attimi" con sinonimi come "momenti", "minuti", "istanti", quello che più preferisci. 

2°. "[...]Avevo paura di tutto ciò, ma ho sconfitto tutto ciò pezzo per pezzo". 

Il pezzo comunica un gran dolore, ma anche voglia di combattere, di non arrendersi, sebbene anche un po' di rassegnazione verso quello che sono il pensiero e le paure comuni. Che dire, un pezzo completamente istrospettivo e psicologico, ma non dimenticare che anche questi due filoni hanno bisogno di descrizione. Sorgono ovviamente anche molte domande, per esempio, perché? Nel senso, perché la ragazza attua questo ragionamento proprio ora? Sarebbe il caso di costruirci un contesto attorno, di descrivere il fatto scatenante la riflessione. Di informare un poco il lettore, altrimenti, si evince ci sia qualcosa sotto, ma non cosa. 

A rileggerti, spero, anche su altri lidi. :) 

- K.