Non so perchè, ma l'ho trovata intrisa di tristezza (forse non sono dell'umore giusto).
Leggendo l'inizio mi aspettavo qualcosa alla Guareschi, anche il battesimo del figlio del sindaco mi era famigliare, ma questa storia non fa affatto ridere. Traspare il senso di una Chiesa lontana e ridicola, affogata nel suo latino, che si sente emarginata e incompresa. Inizialmente non capivo perché la gente chiamava don Severino "asino", ma ora credo di comprendere: era la sua ottusità a farlo diventare tale. Un asino, incapace di essere elastico mentalmente e di capire veramente la funzione della Chiesa. E' anche un raccontino un po' alla Cechov. Compliments.

Scrivi benissimo, hai un stile molto fluido e sai far entrare nella testa del lettore tutte le immagini che descrivi. Non so per quale motivo tu sia arrivata solo terza ma io me la ricordeṛ molto bene questa storia. Complimentissimi

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