Recensioni per
Underwater
di nightswimming

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/04/18, ore 17:30
Cap. 1:

Ancora e a distanza di tanti anni, le storie incentrate su Mycroft e Sherlock e che analizzano il loro rapporto, complicato, tra fratelli non sono poi così tante. Per questo mi ha fatto molto piacere ritrovare questa bellissima one shot, perché è ancora una lettura che è una rarità. Premesso che ormai si sarà capito che tutto quello che scrivi mi piace, altrimenti non ti avrei lasciato ventordici recensioni negli ultimi giorni (anche se in ritardo), ma questa storia è davvero fantastica.

Ci sono alcuni temi che tornano ogni tanto nelle tue storie, specie nelle Johnlock scritte dopo la terza stagione. Come ho già avuto modo di notare, quelle hanno alcuni aspetti che le caratterizzano, alcune cose in comune. Altri aspetti invece sono proprio tipici del tuo modo di scrivere, su tutto credo sia la capacità di proiettare il lettore emotivamente dentro la storia, il che rende chi legge coinvolto a un livello quasi personale, e la straordinaria ricchezza di dettagli. Ce ne sono sempre moltissimi, tanti che mi sembra quasi che le recensioni che vado a lasciare non siano mai abbastanza per descrivere tutto quello che una singola storia mi ha lasciato. Questo sarà decisamente uno di questi casi, in cui dirò ma forse avrei potuto dire di più.

Il rapporto tra Mycroft e Sherlock è complicato, lo si capisce nella serie molto bene e andando avanti, nonostante venga molto analizzato, non diventa più semplice. Diventa più chiaro. All'epoca in cui hai scritto questa storia certe cose ce le immaginavamo soltanto. L'umanità di Mycroft, per esempio, ma anche il suo attaccamento nei confronti di Sherlock che c'è e rende il fratellino forse la cosa più importante della sua intera vita. Lasciando da parte Eurus, e tutto quanto il resto. Fin dalla terza stagione, Sherlock appare come il centro del mondo di Mycroft Holmes. Lo aveva capito persino Magnussen, e non che fosse un idiota ecco... Come accennavo anche prima, le storie che li riguardano non sono molte. Ancora meno se ne trovano su di loro bambini, o come ragazzi. La tua l'ho adorata, per tutte le motivazioni che spiegavo prima. Anzitutto Sherlock e il modo in cui è caratterizzato, una piccola e vivace peste che ha occhi e orecchie dappertutto e che è molto più intelligente di quanto il pomposo Mycroft non si renda conto. Ottimo anche lui, a proposito. Più grande e maturo, che non dà troppa retta al fratellino, che detesta la sola idea che questi metta il naso nelle sue cose e che forse arriva anche a sottovalutarlo tantissimo. Persino troppo e ingiustamente, tra l'altro. Ma più di tutto mi è piaciuta la trama, ha uno sviluppo particolare nel senso che il pov di Mycroft è totale. Quello che si intuisce del gesto di Sherlock lo si scopre piano piano, lentamente e con la sua presa di coscienza. All'inizio infatti sembra che sia stato proprio Sherlock a rubare l'orologio e poi a romperlo, non è così e quando lo capiamo... Beh, io ho sorriso senza rendermene conto perché è stupendo. E Sherlock lo adoro da bambino.

Il legante è l'orologio, è la cosa che quasi viaggia nel tempo perché alla fine ci fai vedere come Sherlock lo tenga anche da adulto. Un orologio regalato da un Mycroft che per la prima volta si mostra vulnerabile, che fa vedere che ci tiene per davvero e che dà retta a ciò che il piccolo Sherlock dice.

Insomma una storia speciale, dolce e anche vagamente malinconica. Con una sferzata di angst alla fine, che è un po' il tuo marchio di fabbrica e si impara sempre ad apprezzare. Anche se fa un male cane.
Koa

Recensore Veterano
16/05/16, ore 12:11
Cap. 1:

Solo tre anni di ritardo, non c'è male.
Questa storia è meravigliosa.
È davvero meravigliosa, e al momento non trovo altre parole, perché sono piuttosto commossa ed anche un po' "stranita" dalla cosa.
C'è tutto il rapporto, complicato ma profondo, tra Sherlock e Mycroft, dalla prima all'ultima parola.
Stupenda.
B.

Recensore Junior
13/03/13, ore 13:28
Cap. 1:

Premettendo che io adoro Mycroft almeno quanto adoro Sherlock e che trovarli e assaporarli insieme mi fa perdere la testa (si, le sinapsi del cervello che si occupano del mio sistema psico-emotivo vanno in corto circuito...), non posso trattenermi nel dirti che ho amato (ed è dire poco!) davvero questo scorcio d'infanzia Holmes da te creato.
Hai saputo rendere i personaggi talmente bene, totalmente calzanti in tutto e per tutto con i caratteri della serie BBC, che mentre leggevo pensavo sarebbe stato assolutamente perfetto collocare tutta questa meraviglia come flashback (pari pari nella sua interezza) nell'episodio corrente. Perché seriamente, l'impatto "visivo" c'è già tutto (mentre leggevo mi passava davanti agli occhi come se fosse stato materiale), e mancherebbe solo di una trasposizione cinematografica.
Non pensavo che avrei potuto amare Sherlock e Mycroft di più, ma dopo aver letto la tua fanfic è successo. Hai saputo dare il giusto spessore al loro rapporto (senza smancerie i sentimenti di entrambi sono comunque lì e sono potenti. Soprattutto la trovata dell'orologio subacqueo, che fa da filo conduttore, l'ho trovata estremamente efficace, in special modo nelle ultime righe alla fine).
Non ci sono altre parole, ma ci tenevo a lasciartele. Perciò bravissima e grazie per averla condivisa con il fandom.
A presto!

Recensore Junior
29/01/13, ore 19:37
Cap. 1:

Grazie di avermi fatta quasi piangere. Diamine.
Sono dolcissimi nel loro non essere dolci per niente, e maledettamente heartbreaking.
E tu sei bravissima, non mi stancherò mai di ripeterlo.
Non so come fai a rendere così perfetto ogni personaggio, a mettere ogni singola parola al posto giusto.
Sherlock bambino è così plausibile che viene da chiedersi quand'è che è stato visto nel canone o nella serie. Poi me lo sono immaginato come un piccolo Benedict in miniatura e mi ha messo davvero troppa tenerezza.
Mycroft è un personaggio del quale, secondo me, dalla serie si capisce troppo poco. Amo come l'hai reso, stupito di cosa prova ma nonostante tutto fiero nei suoi sentimenti.
Sono perfetti. Tu sei perfetta. Questa storia è perfetta.
HNNNNG basta, vado a morire di feelings da un'altra parte.
Ancora complimenti,
Piuma_

Recensore Veterano
24/01/13, ore 20:03
Cap. 1:

Ecco, uno inizia a leggere con gli occhi sbrilluccicosi - perché vedere Sherlock bambino e in un certo senso affettuoso non è cosa da tutti i giorni - e poi tu ci infili QUELLA frase.

"E si rompe forse solo a farlo precipitare giù da un palazzo.”
SERIOUSLY?
Tanto per sprofondare nel solito gorgo di feelings. -.-
Per fortuna sei brava a riportare l'attenzione dove vuoi tu, quindi mi sono goduta i due fratellini ancora per qualche riga...

E il finale... Oh, Mycroft tesoro!
Sherlock capisce subito a cosa si riferiscono le parole di Mycroft e guarda l'orologio... Si che di momenti come quelli non devono averne vissuti molti. Colpa di Sherlock ovviamente: è entrato nel tunnel buio dell'adolescenza e non ne è più uscito. u.u
Come sempre tanti complimenti e un abbraccio stritolatore (:

Recensore Master
24/01/13, ore 12:57
Cap. 1:

Quello che mi piace tanto delle tue storie è che riesci a cogliere questi particolari "missing moments" ed a costruirci sopra delle trame davvero belle. In questo caso si tratta del momento in cui Mycroft vede il corpo di Sherlock e da lì ci racconti un episodio della loro giovinezza insieme. La prima parte ci racconta la loro conflittualità - che non si sopirà mai - mentre poi ci fai scoprire che entrambi hanno un cuore e si vogliono bene. Forse non sarei capace di scrivere qualcosa su di loro, ma ti posso dire che me li immagino proprio così, come li hai descritti tu. Io sono sempre stata convinta che Mycroft ami profondamente Sherlock (e viceversa, certamente, anche se lui non lo ammetterà mai) e che conosca molto bene la sua fragilità. Commovente l'ultima parte, dopo la scena della vasca. Mycroft ha avuto l'intuizione giusta, pensando che Sherlock finga la propria morte, ma temo che anche lui, davanti al cadavere del proprio fratello, si sia fatto ingannare dal difetto della parte che perde.
Non mi deludi mai, carissima! Ciao!
Sara