Ciao Giulia!
Sono contenta di non averti davanti a me, perchè se fosse così, dovrei parlarti, esternarti i miei pensieri, ma il nodo che ho in gola mi impedirebbe di farlo!
Hai descritto questo "viaggio" ad Auschwitz come una sequenza di "diapositive" in bianco e nero, diapositive che danno morte al cuore, si, morte, perchè come tu ben dici, la mente umana non può e non vuole immaginare fin dove arriva la crudeltà umana, ma quando si rende conto che invece ci arriva e in modo così facile, il cuore non può non sentirsi sconfitto e... morire.
La descrizione dei loro occhi, dei corpicini quasi trasparenti dei bambini, delle mani strette in un'unica flebile speranza, la barbarie per ognuno di loro... abbiamo visto tante volte queste immagini, documentari, film, ma per quanto ricordiamo, resta comunque inimmaginabile tutto questo e tu, oggi, con questa shot, hai reso onore alla memoria.
Grazie!
<3
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