Recensioni per
Il futuro è una terra straniera
di margheritanikolaevna
ciao mi sono imbattuta nella tua storia e posso dirti che davvero mi hai suscitato moltissime emozioni. ti sei imbattuta in uno dei tempi più crudi e importanti della storia, L'OLOCAUSTO. Argomento che anche molti storici non hanno descritto per la crudeltà che veramente è stato. |
Ecco, bello come prologo, e vedo, che scrivi bene.. un po' mi confondevo, perchè non c'erano conversazioni... |
Questo prologo mi è sembrato (spero d inon sbagliare nell'interpretazione) una lunghissima riflessione sul "sentimento del tempo", ovvero di come la sensazione di eventi avvenuti molti anni prima dal periodo in cui tratta la narrazione possano essere sentiti diversamente da chi è vissuto molti anni dopo, solo pochi riescono a capire coem ci possa essere qualcosa inc omune tra quello che avvenut nel passato e quello che si vive nel presente, gli altri (a torto o a ragione) lo vedono diversamente, con più distacco, al massimo come un'occasione per liberarsi degli obblighi quotidiani e per fare una sorta di gita (e questo non vale solo per i Newyorchesi o per gli Americani) mentre altri, non foss'altro per ill lavor che devono svolgere, o perché comunque hanno una mente in qalche modo più aperta e sensibile, riescono a sentire più vicina quella realtà che ormai traspare solo dai ricordi di persone ormai molto anziane e da foto in bianco e nero sbiadite, ma che tuttavia riescono a far capire (sol che lo si voglia) un periodo abietto che potò una delle più illustri nazioni europee a macchiarsi di crimini efferati sotto la guida di un desposta abile quanto feroce, che aveva portato a vedere la colpa di tutti i mali in una minoranza che del resto già non era scevra di pegiudizi ad essa contrari, eppure in quell'immagine una forma oramai larvale di ottimismo nel futuro c'era ancora, anche se ampiamente ingiustificato.... |
Bellissimo prologo, non c'è che dire! Mi è piaciuta molto la riflessione che hai inserito sulle scolaresche: molti giovani ignorano non solo quanto certi eventi storici siano stati devastanti ma non si preoccupano minimamente dell'alta probabilità che certi estremi atti d'intolleranza si ripetano ancora. Io ho visitato dei campi di concentramento in Polonia in terza media e alla maggior parte dei miei compagni importava molto poco del luogo in cui ci trovavamo... |
Come descrivi tu la storia non c'è paragone! Se fossi la mia prof di storia ti adorerei! XD |
Salve, cara! Avevo proprio voglia di leggere una nuova storia, e vedo che ne hai postata una, quindi sono corsa qui :) L'introduzione mi ha incuriosita molto! Così come mi piace tantissimo un inizio con una bella citazione: partiamo già col piede giustissimo xD Il libro che hai citato stimola ancora di più la curiosità: dovrà essere mio. Di là da questo, il passo dell'Esodo ci sta alla perfezione. |
Questo è un raro esempio di prologo che è riuscito, pur nella sua brevità, ad appassionarmi enormemente. Normalmente in queste recensioni non riesco a sbilanciare un giudizio, sarebbe difatti prematuro, tuttavia questa volta vorrei fare un eccezione. Non si tratta solamente del solito racconto ben scritto, non si tratta solamente della meticolosa ed intrigante ricostruzione storica ed “ambientale” e vale a dire tutti aspetti cui mi hai piacevolmente abituato nelle ff precedenti. Probabilmente la tua abilità di mescolare abilmente in un sapiente melting pot tutte queste cose questa volta ha dato a questo prologo una potenza direi devastante anche per l’argomento trattato e la sua attualità. Spero ti potere leggere presto il reso della storia e sono curioso di scoprire quale sorprese hai in serbo per noi lettori ma soprattutto per i protagonisti del fandom. Anche se ormai Mac dopo aver sconfitto un Lupo Mannaro credo sia quasi invincibile e preparato a tutto! |
Mia carissima, oggi ho dato il pc, ma per fortuna ho un poco a disposizione quello dell'ufficio, da sola! |
Ho il "fiato in gola"...sai? |
Oh wow... sono abbastanza ammutolita, non perché la tua storia non sia bella, ma a causa dell'argomento trattato. Anni fa, durante una vacanza, sono stata a visitare il campo di Auschwitz ed ancora oggi ricordo quanto la vista mi abbia annientata. Credo che tutti, almeno una volta, dovrebbero andarci. Perché, proprio come gli studenti della tua fiction, sembra quasi che l'Olocausto sia destinato a diventare qualcosa di lontano e passato, qualcosa che non ci riguarda. E non è un pensiero rassicurante. |