"Muggia" mi piace molto e mi ricorda alcune poesie di Carducci e Pascoli.. "vomita mare" è stupendo.
"La grande pioggia di Macondo" è davvero bella, soprattutto la seconda strofa con il capolavoro degli ultimi due versi.
"Saffico" invece è più ermetica e gli spazi che hai lasciato graficamente fanno intendere la tua interiorità; si capisce che ciò di cui parli è qualcosa che ti rende difficile la vita.

Credo di non essermi mai imbattuto in un poeta dei nostri giorni che non dedicasse almeno una poesia alla pioggia. Non è faticoso comprendere perché tanto ci piaccia, se le dedichiamo un po' d'attenzione, lasciandoci assorbire dalla sua malinconia affascinante. Siamo tutti là sotto quelle gocce a riflettere, giocare, piangere, ecc, ecc, e ogni tanto qualcuno si mette pure a cantare. Canta perché è scesa ancora una volta la semenza celeste, simbolo di fertilità, e nuova vita. Una vita che coinvolge ogni essere. Molto bello il verso finale della seconda poesia,  in cui  la madre e la terra si confondono, diventano una sola cosa: l'una rimane incinta, l'altra, complementare, sboccia. In ogni caso, mi sono piaciute queste poesie. Specialmente per i giochi di suono! Ciao! :)

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