Recensioni per
La voce dell'oscurità
di xchiara

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 0
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
31/01/13, ore 16:57

Inizio con una premessa: non farti spaventare da una bandierina gialla, si migliora sbagliando. Posto questo, ti suggerisco vivamente l'aiuto di un revisore testi. Il forum offre un servizio di questo genere proprio per aiutare gli scrittori alle prime armi, avere l'opinione di un'altra persona aiuta molto per sistemare a dovere un testo. Questo perchè tu conosci la storia ed i suoi personaggi, al punto che se chiudi gli occhi riesci a vederli e forse anche a sentire i profumi dell'aria che respirano. Nella fase di stesura, spesso l'autore dà per scontato dettagli che per un lettore non sono immaginabili, creando dei buchi che vanno a minare la sua opera. L'aiuto di una persona estranea alla tua storia, quindi, serve a segnalarti questi sbagli prima che tu pubblichi il racconto dandolo in pasto ai lettori.

Passando al brano in oggetto, andrebbe riscritto. Ci sono tantissimi errori grammaticali, primo tra tutti il tuo continuo riferirti a Joe (una bambina) con "gli", attribuendole il sesso opposto. Crea una tale confusione che l'altra recensione lasciata alla storia mostra come il lettore finisca per credere che lei sia un lui.

Le primissime righe sono un ammasso di ripetizioni sia a livello di parole (usa i sinonimi!) che di concetto. Ecco l'effetto che hai ottenuto:
"Maria era stanca, voleva dormire ma Antonio faceva rumore. Decise di dirgli di smetterla. Maria andò da Antonio e disse:  < Smettila Antonio! >. Lui disse: < Perchè Maria? > Maria disse: < Sono stanca e voglio dormire, ma fai rumore. Smettila così posso dormire che sono stanca. > E lui disse: < Ah, allora sei stanca e vuoi dormire. va bene, la smetto Maria. > Così Maria lasciò Antonio e andò a dormire, perchè era stanca."
Emozionante? Direi proprio di no. La situazione è assurda, al punto che vien da credere che sia scritta così proprio per fare ridere, ma invece porta solo alla noia.

I dialoghi sono assurdi, nessuno nella vita di tutti i giorni parlerebbe così. Prova a pensare a quando parli con i tuoi amici od i tuoi genitori, richiama alla mente un dialogo qualsiasi che hai avuto e rapportalo a questo:
'Patricia,Joe riunione di famiglia' - 'ho deciso ci trasferiamo'
'papà dove andiamo?'
'in un mondo pieno di tranquillità,tesoro'
'Tesoro che cos'hai?'
'Niente,mamma'
L'effetto è caricaturale. Immaginati nella tua stanza o davanti alla televisione, arriva tuo padre che forza una riunione di famiglia e così, a freddo, vi dice che vi state per trasferire. Tua madre resta zitta, senza esser sorpresa o fare domande. Tu chiedi dove andrete e ti viene risposto "in un mondo pieno di tranquillità". A questo punto, fidati che scoppierebbe il finimondo... o sbaglio?
Quella frase poi svia il lettore, facendogli credere che l'uomo sia in una situazione tale dal forzarlo a scappare dalla realtà uccidendo moglie, figlia e suicidandosi alla fine. Poi si scopre che in effetti no, l'uomo voleva fare una battuta, e si rimane davvero perplessi.
Cerca di dare un po' di realismo ai dialoghi, altrimenti la qualità del testo ne risente.

Quando arrivano alla casa, che si rivela un castello abitato, viene da chiedersi che razza di agenzia immobiliare abbia contattato quell'uomo. Ti assicuro che se cerchi un appartamento e ti ritrovi una villa, qualcosa non torna e qualsiasi adulto lo capirebbe.
In secondo luogo, un castello "abitato" significa che ha qualcuno che ci vive dentro, probabilmente persone e non un esercito di ragni, insetti e topi. Se è abbandonato, la gente dentro non ci vive. Hai commesso un errore nell'usare quel termine, se avessi riletto la storia avresti potuto evitarlo.

Ora, la trama che già di base era debole (una famiglia si trasferisce perchè sì), inizia ad avere problemi di continuità temporale.
1. La madre nota il disastro e dice di dover chiamare una domestica per pulire, infatti il castello è abbandonato, sporco e pieno di polvere.
2. Nonostante questo, dice alla figlia di andare a sistemare le proprie cose in una stanza (così, giusto per lordarle un po').
3. Quando la bambina torna di sotto, la madre avverte che chiama la domestica e poi usciranno tutti insieme.
4. Si è fatta sera, sono arrivate le domestiche (più di una) e hanno ripulito il castello quasi del tutto. La madre osserva il lavoro svolto dalle altre e si compiace del risultato.
5. Soltanto a questo punto, la famiglia esce e va a mangiare qualcosa.
Quindi padre e figlia son rimasti fermi come beoti per ore, mentre la mamma chiamava le domestiche, le guardava lavorare e aspettava che avessero finito.

Il finale è davvero imbarazzante. Che dei genitori accorranno alle urla della figlia è normale, così come è giusto che la tranquillizzino su quello che pensano sia un incubo. La loro reazione è coerente. Una bambina impaurita da una casa lugubre, stressata dal viaggio forzato e triste per aver perso i suoi amici, è plausibile che faccia un incubo. Tu però tratti l'argomento facendoci credere che non ci siano incubi, ma un qualcuno od un qualcosa che si stava facendo un bagno ed è stato sorpreso dalla bimba. Troncare in questo modo il finale comporta soltanto una cosa: il lettore si mette ad imprecare.
Non è sbagliato voler far giungere certe risposte nei capitoli che seguiranno, nè che i genitori consolino la protagonista e l'incidente finisca lì. Il modo in cui è stato scritto però porta il lettore ad irritarsi ed inamicartelo non è esattamente una mossa saggia.

Recensore Junior
30/01/13, ore 20:46

Aggiungi dei dettagli!
Il viaggio,le impressioni del ragazzo..
Non credo che il castello non abbia mobili,quadri ecct