Adoro questa storia.
Adoro Annie, il piccolo Blaine e le loro mani nella stessa tasca. Adoro come hai trasformato un prendere in giro crudelmente un bambino che inizia a fare i conti con sè stesso in un piccolo gesto di rivincita, accettazione ed esaltazione di individualità. Adoro come questo racconto sia dolce e tragico insieme, come scivoli via silenzioso fino alla fine ma dandoti un senso di groppo nella gola perchè sai, SAI, che quella donna brutta che ha fatto capolino pochi paragrafi prima della fine verrà a reclamare quello che le spetta, a discapito di tutti i papillon rosa che un bambino con la sua innocenza potrà continuare a indossare per tenersi stretto il ricordo di un'amica che non c'è più.
Ma quella fine resta un dolore nuovo, sei rifiondato nella realtà e vedi Blaine che prova a scacciare via quella brutta sensazione che sente, come se Kurt davanti ai suoi occhi prendesse per un attimo i contorni di Annie. Slaccia quei papillon per slacciare via dalla sua mente la sensazione sbagliata che "tutti quelli che ama, prima o poi se ne vanno."
Ma Annie è ancora nei suoi papillon, così come Kurt resterà sempre parte di lui. Anche se ancora non lo sa.
Ho la tristezza nel cuore sapendo che questo viaggio nel Blaine-mondo è quasi finito ma.. non vedo l'ora di leggere la fine!
Love ya <3 |